Antonio Marescotti
Antonio Marescotti, oppure Antonio Marescotto (Ferrara, XV secolo – Ferrara, XV secolo), è stato un medaglista e scultore italiano.
Biografia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1e/Antonio_Marescotti%2C_Medaglia_con_Pisanello.jpg/220px-Antonio_Marescotti%2C_Medaglia_con_Pisanello.jpg)
Marescotti nacque a Ferrara entro il terzo decennio del XV secolo e risultò attivo dal 1444 al 1462.[1]
Lavorò soprattutto per Borso d'Este, caratterizzandosi per uno stile severo e aspro che ben si adattava ai protagonisti da lui ritratti nelle medaglie, in particolare religiosi, dei quali seppe evidenziare l'importanza e la dignità, anche esprimendo una fisionomia realista.[2]
La prima medaglia firmata e datata 1444 è di forma rettangolare e raffigura San Bernardino da Siena, con gli elementi simbolicamente religiosi del sole (Gesù), dei raggi (Apostoli), della fascia attorno al Sole (felicità dei beati), il celeste sullo sfondo (fede) e l'oro (amore).[2]
Questa medaglia non è un esemplare unico, perché esistono altri due copie autografate, ma di forma circolare: una conservata al British Museum di Londra e una alla National Gallery of Art di Washington, eseguiti successivamente, tra la morte di Bernardino, nel 1444, e il 1450.[2]
Nel 1446 realizzò la medaglia firmata dedicata al beato Giovanni Tavelli, lo stesso anno della morte del vescovo, la cui dedizione ai poveri è menzionata nell'iscrizione, la cui grazia divina è raffigurata nel disegno del beato in ginocchio in preghiera; di questa medaglia ci sono più esemplari, tra cui uno al British Museum.[2][3]
Due anni dopo eseguì la medaglia con Autoritratto (1448) in cui Marescotti dimostra circa vent'anni, invece l'iscrizione sul verso, probabilmente è stata aggiunta in seguito.[2]
Significativa risultò la medaglia rappresentante il quarantenne bolognese Galeazzo Marescotti (circa 1450), con una commovente dedica sul verso alla morte di Camilla Malvezzi, la sua donna amata.[2]
Nel 1457 Marescotti realizzò una medaglia con il ritratto del tredicenne Galeazzo Maria Sforza (British Museum), allora duca di Pavia.[2]
È datata 1460 la medaglia dedicata al duca Borso d'Este, di cui un esemplare si conserva al British Museum, nella quale appare evidente il gusto per l'eleganza, per la prudenza e la purezza.[2]
Due anni dopo ultimò la medaglia di Fra' Paolo Alberti, membro dell'Ordine dei servi di Maria, caratterizzato da un'espressione grave del volto.[2]
Tra le altre medaglie si possono menzionare quella del cancelliere ducale Vittore Pavoni con sua moglie Taddea; quella del pittore Pisanello; quella di Giulio Cesare Varano, di Camerino; quella di Ginevra Sforza, moglie di Giovanni II Bentivoglio.[2]
Marescotti lavorò anche come scultore, e a lui è attribuito il busto di terracotta del beato Giovanni Tavelli da Tossignano (Ferrara, vestibolo dell'ospedale Sant'Anna).[2][1]
Marescotti morì dopo il 1463, data ricavata dalla datazione delle medaglie.[2]
Se nelle opere di Marescotti si evidenzia un rigorismo compositivo derivante dal Pisanello, lo stile di Marescotti si dimostrò anche originale e personale grazie a una spontanea e immediata liricità, così che la squisitezza del modellato non si limita ad imitare l'eleganza dei modi del Pisanello.[1][4]
Opere principali
- San Bernardino da Siena, 1444;
- Giovanni Tavelli, 1446;
- Autoritratto, 1448;
- Galeazzo Marescotti, circa 1450;
- Galeazzo Maria Sforza, 1457;
- Borso d'Este, 1460;
- Fra' Paolo Alberti, 1462.
Note
- ^ a b c le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, pp. 267-268.
- ^ a b c d e f g h i j k l Barbara Di Sabatino, MARESCOTTI, Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 70, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008. URL consultato il 12 gennaio 2019.
- ^ Girolamo Baruffaldi, Vite De Pittori E Scultori Ferraresi ... Con Annotazioni (et con rami), su books.google.it. URL consultato il 12 gennaio 2019.
- ^ Monete e Medaglie onorarie Ferraresi illustrate da G. Mayr, su books.google.it. URL consultato il 12 gennaio 2019.
Bibliografia
- (FR) Alfred Armand, Les Medailleus italiens de quinzieme et seizeme siecle, Parigi, 1887.
- (EN) Philip Attwood, The Currency of Fame: Portrait medals of Renaissance, New York, 1994.
- Girolamo Baruffaldi, Vite de' pittori e scultori ferraresi (sec. XVIII), I, Ferrara, 1846.
- (EN) Leonard Forrer, Biographical Dictionary of medallists…, III, Londra, 1907.
- (DE) Julius Friedländer, Die italienischen Schaumünzen des fünfzehnten Jahrhunderts, Berlino, 1882.
- (FR) Gustave Gruyer, L'art ferrarais à l'époque des princes d'Este, I, Parigi, 1897.
- (DE) Georg Habich, Die Medaillen der Italianischen Reinassance, Berlino, 1924.
- (FR) Aloïss Heiss, Les medailleurs de la Renaissance, III, Parigi, 1883.
- (EN) George Francis Hill, A corpus of Italian medals of the Renaissance before Cellini, Londra, 1930.
- Johnson e Martini, Catalogo delle medaglie I - Secolo XV, Milano, 1986.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Barbara Di Sabatino, MARESCOTTI, Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 70, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
- Elenco opere di Marescotti, su numismatica-italiana.lamoneta.it.
- Immagini opere di Marescotti, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it.
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