Aporia crataegi
Pieride del biancospino | |
---|---|
![]() | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Papilionoidea |
Famiglia | Pieridae |
Sottofamiglia | Pierinae |
Tribù | Pierini |
Genere | Aporia |
Specie | A. crataegi |
Nomenclatura binomiale | |
Aporia crataegi (Linnaeus, 1758 | |
Nomi comuni | |
Pieride del biancospino |
La pieride del biancospino (Aporia crataegi (Linnaeus, 1758)) è un lepidottero della famiglia Pieridae.[2]
Descrizione
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d8/Baumweissling.jpg/290px-Baumweissling.jpg)
Adulto
Le nervature alari sono rilevate e marcatamente nere nei maschi[3]; sono invece marroni nelle femmine (spesso di dimensioni maggiori dei maschi). Gli apici delle ali sono lievemente squamati, in particolar modo nelle femmine.[3] Le ali tendono a diventare trasparenti via via che l'età aumenta. Le nervature alla base delle ali, sia anteriori, sia posteriori, ricordano delle "ali ridotte".[2]
L'apertura alare va dai 6 ai 7,5 cm.[4]
-
Aporia crataegi ♂
-
Aporia crataegi ♂ △
-
Aporia crataegi ♀
-
Aporia crataegi ♀ △
Gli adulti possono assumere grandi quantità di liquidi dal terreno umido.[2]
Uova
Le uova si rinvengono tra giugno e luglio, in raggruppamenti posizionati sulla pagina superiore delle foglie.[5]
Larva
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/58/Aporia.crataegi.caterpillar.jpg/220px-Aporia.crataegi.caterpillar.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b4/Aporia.crataegi.puppe.2268.jpg/220px-Aporia.crataegi.puppe.2268.jpg)
Rinvenibili tra luglio e maggio dell'anno successivo, questi bruchi, gregari, trascorrono l'inverno in uno spesso involucro serico.
Sono grigi e pelosi, con un dorso nero contraddistinto da ampie linee bruno-rossicce.
Pupa
La pupa o crisalide è giallastra e succinta sulle piante ospiti.[2]
Distribuzione e habitat
Si rinviene in luoghi fioriti di campagna, soprattutto in collina.[3] Un tempo la si poteva notare anche in zone pianeggianti, ma negli ultimi decenni si è avuta una tendenza al progressivo ritiro verso zone di quota più elevata.[3]
È una specie paleartica, diffusa in tutta l'Europa centro-meridionale, Africa mediterranea e Asia temperata fino a raggiungere le coste della Corea e del Giappone.[6]
Conservazione
È considerata minacciata nei Paesi Bassi, vulnerabile in Lussemburgo (dove forse è estinta) e in Norvegia. Viene protetta in Lussemburgo e parte dell'Austria. Non presente nelle Isole Britanniche[6], si sta ritirando progressivamente dal nord della Francia.
È ben distribuita in tutta la penisola e in Sicilia; è invece assente in Sardegna e in Corsica.[2]
Biologia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c1/Aporia.crataegi.couple.jpg/220px-Aporia.crataegi.couple.jpg)
Periodo di volo
Gli adulti volano tra maggio e luglio.[7]
Fascia altimetrica
Dal livello del mare fino a 2000 metri di quota.[2]
Alimentazione
Il bruco si alimenta su Rosaceae legnose come Spiraea e Prunus. Talvolta parassita di frutteti nelle zone meridionali.[2]
Note
- ^ (EN) Aporia crataegi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c d e f g Roberto Scherini, Aporia crataegi, su Insetti - linnea.it, 6 febbraio 2016. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ a b c d Le Farfalle diurne del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, su www.parcocurone.it. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ Aporia crataegi – Papilionea, su papilionea.it. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ Giuseppe Mazza, Aporia crataegi, su Monaco Nature Encyclopedia, 9 agosto 2008. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ a b (EN) Pieride del biancospino (Aporia crataegi), su Picture Insect. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ Alessandro Minelli, Il grande dizionario illustrato degli animali, Firenze, Edizioni primavera, 1992, p. 28, ISBN 8809452445.
Bibliografia
- (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
- (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
- (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
Voci correlate
Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aporia crataegi
Wikispecies contiene informazioni su Aporia crataegi
Collegamenti esterni
- (EN) Global Butterflies Names URL consultato il 22 novembre 2014, su ucl.ac.uk.
- (EN) A modern classification of the Pieridae at Butterfly Net International, su science.oregonstate.edu. URL consultato il 16 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2006).