Auguste e Louis Lumière

Auguste (a sinistra) e Louis Lumière nel 1900

I fratelli Auguste Marie Louis Nicolas Lumière (Besançon, 19 ottobre 1862Lione, 10 aprile 1954) e Louis Jean Lumière (Besançon, 5 ottobre 1864Bandol, 6 giugno 1948) sono stati due imprenditori francesi, inventori della macchina da presa e del proiettore cinematografico, chiamato cinématographe. Ricordati per essere tra i primi cineasti della storia e per aver organizzato il primo spettacolo cinematografico pubblico, il 28 dicembre 1895 al Salon indien du Grand Café, proiettando L'uscita dalle officine Lumière, che viene considerato il film che da inizio alla storia del cinema.[1] Nel 1909 vinsero la Elliott Cresson Medal per la fotografia a colori.

Biografia

Gli inizi

La casa natale dei fratelli Lumière a Besançon

Nacquero a Besançon, figli dell'imprenditore e fotografo Antoine Lumière e di una lavandaia di nome Jeanne Joséphine Costille Lumière, sposatisi nel 1862.[2] Per sfuggire ai pericoli della guerra franco-prussiana la famiglia decide, nel 1870, di trasferissi dalla citta di frontiera Besançon, per insediarsi nell'entro terra, a Lione. Qui il padre apre nel centro della città uno studio fotografico, che in poco tempo si trasforma in una vera e propria officina. Auguste e Louis imparano a leggere fin da piccoli con i Viaggi straordinari di Jules Verne, nel 1877 furono iscritti alla scuola tecnica La Martinière, già da qui si vede quanto erano diversi, infatti Auguste aveva uno spiccato interesse per la medicina e la biologia, al contrario Louis preferiva la fisica, la chimica e la grande passione per il piano.[3] Nel 1880 Louis si distinse come il miglior studente della sua classe.[4] Prima di dedicarsi alla ricerca nel laboratorio del padre, si diplomarono: Auguste in chimica e Louis in fisica.[5][6]

«Quando lasciai la scuola, invece di essere disgustato dallo studio, come capita agli allievi dell'insegnamento liceale, che non aprono più un libro dopo il diploma, sentivo al contrario il più acceso desiderio di continuare ad acquisire nuove conoscenze.»

Nel 1881 ad appena diciassette anni Louis, che per anni aveva provato a fermare il movimento nelle foto, finalmente ci riesce e perfeziona la lastra secca di Van Monckhoeven.[8] La loro nuova lastra secca, l'Etiquete Bleue cioè etichetta blu, era una lastra ad alta velocità, con la quale si ottenevano fotografie con un esposizione di soli sessanta secondi. Questa scoperta fu divulgata sulla rivista della Società francese di fotografia e suscitò profonda ammirazione tra i colleghi di mezzo mondo.[3] Nel primo anno di produzione gli fece guadagnare circa 500.000 franchi.[9] Dato tutto il loro successo, l'anno seguente, riuscirono a salvare l'impresa di famiglia, che era in crisi, e aprono delle nuove officine assumendo un totale di 300 impiegati.[4][10] Poco alla volta la produzione di lastre è aumentata a dismisura arrivando fino a 15 milioni nel 1894.[1] Quando loro padre andò in pensione nel 1892, i due lo sostituirono: Louis come inventore e Auguste come direttore. Iniziarono a dedicarsi al progetto della pellicola cinematografica. Brevettarono un numero significativo di procedimenti, tra i quali l'ideazione del foro di trascinamento nella pellicola, come mezzo per trascinarla attraverso la camera e il proiettore.[5]

Il cinematografo

Proiezione di film con il cinematografo

Ispirati dai brevetti di Louis Le Prince, Charles-Émile Reynaud e Thomas Edison e spinti dal padre, Antoine Lumière, che nel settembre del 1894 assiste a una dimostrazione del kinetoscopio, che lo porta a dire: "Bisogna far uscire l'immagine dalla scatola. Rientro a Lione: i miei figli ci riusciranno!",[11] e pochi mesi dopo anche ad una proiezione di Émile Reynaud del suo Théâtre optique.[9] Dopo queste sue scoperte sprona i figli a dedicarsi alla creazione di un macchinario capace di proiettare film per un pubblico più vasto. Il 13 febbraio 1895 brevettano "Appareil servant à l'obtention et à la vision des épreuves chronophotographiques".[12] Che solo in seguito rinomineranno Cinématographe riutilizzando il nome che Léon Bouly, ben tre anni prima, usò per brevettare il suo "Cinématographe Léon Bouly", ma caduto in disgrazia non riuscì più a pagare le rate del brevetto.[13] Molto probabilmente però i Lumière non conoscevano il lavoro di Bouly, poiché sarebbe stato maldestro da parte loro usare un nome che in precedenza aveva portato tanta sfortuna.[14] Infatti il padre lo voleva chiamare Domitor, abbreviazione di Dominator, che voleva sottolineare la supremazia sul kinetoscopio e tutte le macchine finora inventate.[15]

Il movimento di penetrazione e successivo ritiro nella perforazione rotonda del dispositivo sulla pellicola avviene attraverso un braccio che regge due rampe aiutato da una cremagliera rotante

Il cinématographe era molto più piccolo, maneggevole e in più permetteva sia di riprendere che proiettare, bastava solo cambiare l'obbiettivo. Un'apertura nella parte anteriore accoglie la lente, un'altra nella parte posteriore permette l'introduzione di una manovella che mette in movimento il meccanismo. L'intero meccanismo era collegato ad un otturatore circolare con apertura regolabile. Questo sistema si ispira alle macchine da cucire e ai saggi sulla cinematica, in particolare al saggio di Reuleaux pubblicato nel 1877. Louis in seguito raccontò che mentre era malato a letto, incapace di dormire, ebbe un'idea geniale: adattare il movimento di una macchina da cucire per trasportare la pellicola. La pellicola utilizzata aveva la stessa larghezza di quella di Edison - 35 mm - ma aveva un foro rotondo su ciascun lato dell'immagine.[16][17] La pellicola veniva proiettata ad una velocità di 16 fotogrammi al secondo molto più lento del kinetoscopio, che proiettava 48 fotogrammi al secondo, questa sostanziale differenza faceva si che il brevetto dei Lumière fosse meno rumoroso e che impiegasse pure meno pellicola.[18] Ma non era privo di difetti, infatti essendo una scatoletta di legno che non aveva il mirino, era impossibile la visione del registrato durante le riprese.[15] Inoltre il meccanismo per la proiezione non era perfetto, quindi nel 1897 Louis progettò un'attrezzatura specifica per usarla come proiettore. Nello stesso anno la pellicola 35 mm di Edison era diventata lo standard, così iniziarono a produrre macchine da presa e proiettori in grado di utilizzare la pellicola americana. Nel 1904, incapaci di tenere il passo con gli sviluppi del settore, si ritirarono dalla produzione cinematografica.[19]

La prima loro pellicola venne girata il 19 marzo 1895; il film era L'uscita dalle officine Lumière (La Sortie de l'usine Lumière), che viene spesso citato come il primo documentario (anche se questa definizione è sempre stata fonte di diversi dibattiti).[20] Tuttavia a confermare il 19 non c'è nessun documento e nessun archivio, ma soltanto una deduzione. Infatti guardando la prima versione del film si può notare che il Sole non è perfettamente allo zenit quindi ci troviamo tra il 15 e il 20 di marzo, e il 19 - un martedì - fu l'unica giornata di sole in cui sarebbe stato possibile girare.[11][21]

Il 22 marzo 1895 i due proiettano, al Société d'Encouragement de l'Industrie Nationale, di fronte un pubblico di scienziati e fotografi La Sortie de l'usine Lumière, con un prototipo di cinematografo costruito da Charles Moisson. A questa prima proiezione privata partecipò anche Jules Carpentier,[22] che entusiasta dalla loro invenzione si propone di costruirne una versione definitiva. Seguirono alte proiezioni: il 17 aprile a Sorbonne e il 10 giugno al Congres des Sociétés Francaises de Photographie, ma entrambe solo per un pubblico di esperti.[23]

La nascita del cinema

Programma della prima proiezione del cinematografo

Il primo spettacolo a pagamento si tenne alle ore 18 il 28 dicembre 1895 a Parigi al Salon indien du Grand Café sul Boulevard des Capucines al numero 14, con il costo di un franco a persona.[24][25][26] L'idea di fare una proiezione a un pubblico pagante vieni a Antoine Lumière, che a inizio dicembre si era messo alla ricerca di un locale adatto alla proiezione, fini a quando non trova una sala secondaria del Gran Café un seminterrato che fino a paco tempo prima era adibito a sala da biliardo.[27] Con questa data si fa nascere il cinema, ma non è stata né la prima proiezione a pagamento della storia né la prima in Europa. Infatti già il 20 maggio 1895 un altro inventore, l’americano Woodville Latham,[28] fece a Broadway una proiezione simile per un pubblico pagante usando uno strumento che aveva appena realizzato, l’eidoscopio (il video erano 4 minuti di un incontro di boxe sul tetto del Madison Square Garden) e l'1° novembre 1895 Max Skladanowsky, alla Wintergarten Hall di Berlino, mostrò con il suo bioscopio otto brevi film che duravano in tutto 15 minuti.[29][30] Gli storici del cinema però considerano la presentazione dei fratelli Lumière al Grand Café come la vera nascita del cinema, perché i proiettori cinematografici a doppio sistema dei fratelli Skladanowsky erano piuttosto poco pratici e furono presto sostituiti dal cinematografo e perché avente tutte le caratteristiche della delle future proiezioni cinematografiche.[31][32] Il primo film ad essere proiettato al pubblico è stato L'uscita dalle officine Lumière (La Sortie de l'usine Lumière), che mostrava un gruppo di operai, principalmente donne, che uscivano dalla fabbrica Lumière a Montplaisir, nella periferia di Lione.[33]

La prima versione di L'uscita dalle officine Lumière

Tra i trentatré spettatori c'era anche Georges Méliès che era rimasto sbalordito dalla loro inversione e parlando della prima proiezione disse:

«Ci trovammo davanti a un piccolo schermo... dopo alcuni istanti apparve la proiezione immobile di una veduta di piazza Bellecour a Lyon. Un po' sorpreso ebbi il tempo di dire al mio vicino:  non ci avranno mica fatto scomodare per vedere delle proiezioni. Io ne faccio già da dieci anni. Avevo appena finito di parlare, quando un cavallo che tirava la carrozza si mosse verso di noi, subito seguito da altre vetture e da dei passanti, insomma, tutta l'animazione di una strada. Di fronte a un simile spettacolo rimanemmo tutti a bocca aperta, sbalorditi.»

Méliès fede anche un'offerta ad Antoine, per comprare la loro nuova macchina, ma rifiutò perché, al contrario dei figli, era convinto del successo del cinematografo e lo voleva sfruttare fino in fondo.[7] Il realismo, la naturalezza e la verità costituiva il fascino e la novità dello spettacolo.[5][34] L'anno successivo i due fratelli andarono in tour con il cinématographe a Londra e New York. Le immagini in movimento ebbero un'immediata e significativa influenza sulla cultura popolare con la proiezione di pellicole come L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, La colazione del bimbo e il primo esempio di commedia con L'innaffiatore innaffiato.[33] Dopo la presentazione del cinematografo i Lumière vendettero numerosi apparecchi che vennero portati in giro per il mondo creando la nuova professione dei "cinematografisti", eredi degli ambulanti che vendevano stampe nell'Europa del XVII e XVIII secolo.[8]

Paradossalmente, i due fratelli ritenevano il cinema "un'invenzione senza futuro", poiché lo consideravano solo uno strumento documentativo, per registrare la vita quotidiana e quindi pensavano che presto il pubblico si sarebbe stufato e per questo decisero presto di occuparsi d'altro, rendendo la loro comparsa nella storia del cinema piuttosto breve.[8][35] I fratelli più che cineasti era due imprenditori, poiché dopo il grande successo del cinematografo decisero di mettere in produzione più macchine da presa, che vennero messo in mano a operatori esperti in giro per tutto il mondo. Difatti questa loro anima imprenditoriale si vede anche nelle loro vedute, che non volevamo rappresentare un mondo fittizio, ma solo la realtà.[15]

L'autocromia

Granuli di amido di patate ingranditi sulla superficie di una lastra Autochrome

Spostarono la loro attenzione sulla fotografia a colori e il 17 dicembre 1903 brevettarono l'Autochrome Lumière, un procedimento che permetteva di scattare delle fotografie a colori con un semplice click.[36] Il segreto di questo brevetto sta nell'uso di amido di patate colorato con i colori primari, che permettevano la cattura dei colori.[37] Fu lanciata sul mercato solo il 10 giugno 1907 ad una presentazione delle rivista L'Illustration, nella sua sede parigina, mostrarono a un pubblico di 600 persone tra artisti e politici la loro mirabile invenzione.[38] Fu l'unico mezzo per scattare fotografie a colori fino al 1935 e riscosse fin da subito un enorme successo.[39] L'invenzione fu distribuita in tutto il mondo e Louis la considerava il suo capolavoro.[40] Molti critici dell'epoca elogiarono la creazione dei Lumière, definendola come un mezzo che riproduceva la realtà e vinceva la morte. Questo atteggiamento di supremazia sulla morte si ritrova anche nella voglia di molti sovrani e artisti nel farsi ritrarre a colori.[3]

«Il mondo intero impazzirà di colore e i Lumière ne saranno i responsabili.»

La produzione di un lastra per l'autocromia era molto lunga e complessa. Innanzitutto dovevano dividere i granelli di fecola di patate in base alle loro dimensione, in seguito venivano tinti di rosso, verde e viola per infine essere mescolati insieme. Questo miscuglio veniva poi steso su un vetro ricoperto di vernice appiccicosa. Successivamente gli veniva applicata una polvere di carbone, che serviva per chiudere eventuali buchi presenti tra i granuli di patate. Il defetto più grande dell'inversione dei Lumière era che dovevano essere sempre visti contro luce, sennò non si sarebbe potuto distinguere i colori.[41] La società Lumière fu una delle maggiori produttrici in Europa, finché il marchio Lumière non scomparve dal mercato a seguito della confluenza nel gruppo Ilford.

Tomba di Auguste e Louis Lumière a Lione

Oggi i fratelli Lumière riposano nel cimitero de la Guillotière, a Lione.[42][43]

Il cinema dei Lumière

Manifesto del cinema Lumière del 1895

Con il cinematografo dei fratelli Lumière del 1895 si può iniziare a parlare di cinema vero e proprio: ossia della proiezione di fotografie, scattate in rapida successione in modo da dare l'illusione di movimento, di fronte a un pubblico pagante radunato in una sala; la prima proiezione avvenne il 28 dicembre 1895 nel seminterrato di un locale parigino. Di pochi anni più antico era il kinetoscopio di Thomas Edison, con lo stesso procedimento di animazione delle immagini che scorrevano in rapida sequenza; però il modo di fruizione monoculare (e quindi non proiettato) lo rendeva antenato del cinema vero e proprio, l'ultima fase del precinema. La proiezione permetteva dopotutto un maggiore guadagno economico per via della fruizione collettiva, per cui si impose presto.[11]

In realtà le invenzioni legate alle fotografie in movimento furono innumerevoli in quegli anni (si contarono nella sola Inghilterra circa 350 brevetti e nomi). Tra tutte queste, l'invenzione dei Lumière aveva l'innegabile vantaggio dell'efficiente cremagliera, che trascinava la pellicola automaticamente a scatti ogni 1/25 di secondo, e una praticità mai vista, essendo la macchina da presa una piccola scatoletta di legno, facilmente trasportabile, che all'occorrenza, cambiando solo la lente, si trasformava anche in macchina da proiezione.[7]

Cinema come sguardo dominatore

Lapide ricordo dei Fratelli Lumière Venezia, Corte Teatro San Moisè

Il nome proposto per il cinematografo da Lumière pare sarebbe stato Domitor, contrazione del latino dominator, che rispecchia i sogni e le suggestioni di onnipotenza del positivismo. Guardare la vita quotidiana degli altri (o di sé stessi, perché non erano infrequenti le auto-rappresentazioni) e salvarla nel tempo era una sorta di potere di registrazione delle cose, anche di vittoria sulla morte, che trova eco anche nella letteratura contemporanea: nel romanzo Il castello dei Carpazi del 1892 Jules Verne descriveva un inventore che riusciva a riprodurre le immagini e la voce di una cantante della quale era innamorato per averla con sé per sempre.

Inoltre assistere alle proiezioni cinematografiche gratificava lo spettatore nel vedere senza essere visto, come un "dominatore" del mondo, appunto: lo spettatore si sente (tutt'oggi) inconsciamente superiore ai personaggi ed è gratificato dall'assistere alle loro vicende. Non a caso la visione frontale del cinematografo era quella che nel teatro era riservata al principe ed alle personalità più importanti.[44]

Le vedute di "dominatori" sono particolarmente evidenti nei primi documentari girati con la cinepresa Lumière nei primi due decenni del Novecento: nei filmati di Albert Kahn, Luca Comerio, Roberto Omegna o Bolesław Matuszewski si nota lo sguardo di superiorità verso le culture diverse da quella occidentale, legato alle ideologie del colonialismo e della conquista spietata.

Le vedute animate

Foto dei fratelli Lumiere ricolorata con l'autocromia

Il prodotto caratteristico del cinematografo Lumière sono le cosiddette "vedute animate" ovvero scenette realistiche prese dal vero della durata di circa cinquanta secondi (la durata di un caricatore di pellicola). L'interesse dello spettatore era tutto nel guardare il movimento in sé e nello scoprire luoghi lontani, non tanto nel veder rappresentate vere e proprie vicende.

Le inquadrature sono fisse e non esiste, se non in casi eccezionali, il montaggio; sono caratterizzate da un'estrema profondità di campo (si pensi all'Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, dove il treno è a fuoco sia quando si trova lontano sullo sfondo sia quando arriva in primo piano) e da personaggi che entrano ed escono all'inquadratura, in una molteplicità di centri di attenzione (si pensi all'Uscita dalle officine Lumière). La centratura dell'immagine era infatti valutata approssimativamente, perché la macchina da ripresa Lumière non era dotata di mirino.

L'operatore non è invisibile, anzi spesso dialoga con i personaggi (L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione), e le persone ritratte erano invitate a riguardarsi alla proiezione pubblica ("auto-rappresentazione"). Questa caratteristica venne poi considerata come un difetto della registrazione nel cinema successivo, venendo poi rivalutata solo in epoca contemporanea.

Solo in un secondo momento nacquero le riprese in movimento (effettuate da treni in partenza o imbarcazioni) e, circa un decennio dopo i primi esperimenti, i Lumière iniziarono a produrre film veri e propri, composti da più "quadri" messi in serie, però proiettati separatamente, come le Passioni di Cristo. Figura fondamentale nelle rappresentazioni restava l'imbonitore che, come ai tempi della lanterna magica, istruiva, spiegava e intratteneva il pubblico commentando le immagini, che ancora non erano intelligibili autonomamente.

Riassumendo in breve, le caratteristiche delle vedute Lumière erano:

  • Inquadratura unica (assenza di montaggio; anche le storie più articolate, come le Passioni di Cristo, erano proiettate in spezzoni separati)
  • Profondità di campo (la messa a fuoco contemporanea di figure vicine e lontane)
  • Molteplici centri di attenzione in ciascuna inquadratura e movimento "centrifugo" dei personaggi (che entrano ed escono dall'inquadratura)
  • Tracce dell'operatore nei film (non si nasconde che si sta facendo una ripresa: le persone sono consapevoli di essere riprese, guardano in macchina, si mettono in posa, salutano)
  • Presenza dell'imbonitore alle proiezioni che spiegava le scene e narrava la storia (spesso era lo stesso addetto alla proiezione), quindi spettacolo incomprensibile da solo.[15]

Filmografia parziale

Di numerosi cortometraggi esistono più versioni.

Film diretti da Louis Lumière

  • Jeu du pot-cassé (1896)
  • Bains sur le Rhône (1896)
  • Schaffouse, Chûtes du Rhin vues de loin (1896)
  • Aquarium (1896)
  • Pêcheurs raccommodant les filets (1896)
  • Le tsar Nicolas II à Paris (1896)
  • Carmaux, défournage du coke (1896)
  • Melbourne (1896)
  • Le Marché aux poissons (1896)
  • Quai de l'Archevêché (1896)
  • Panorama de l'arrivée en gare de Perrache pris du train (1896)
  • Genève (Exposition 1896): rentrée à l'étable (1896)
  • Bal d'enfants (1896)
  • Course en sacs (1896)
  • Parvis de Notre-Dame (1896)
  • Panorama des rives de la Seine à Paris, III (1896)
  • Fêtes franco-russes: Cherbourg, Entrée des Souverains russes et du président de la République sous le hall (1896)
  • Concours de boules (1896)
  • Champs-Élysées (1896)
  • Enfants jouant aux billes (1896)
  • Laveuses (1896)
  • Repas en famille (1896)
  • Radeau avec baigneurs (1896)
  • Premiers pas de bébé (1896)
  • Bicycliste (1896)
  • Londres, alerte de pompiers: film Lumière n° 246 (1896)
  • L'arrivée en voiture (1896)
  • Retour d'une promenade en mer (1896)
  • Bains en mer (1896)
  • Cuirassiers à cheval (1896)
  • Débarquement (1896)
  • Barque en mer (1896)
  • Londres, Entrée du cinématographe (1896)
  • Récréation à la Martinière (1896)
  • Paris, Champs-Elysées (voitures) (1896)
  • Bataille de femmes (1896)
  • Départ en voiture (1896)
  • Concert (1896)
  • Lancement d'un navire (1896)
  • Partie de boules (1896)
  • Marseille, la Canebière (1896)
  • Arrivée d'un train à Perrache (1896)
  • Serpent (1896)
  • Ateliers de La Ciotat (1896)
  • I Bagni di Diana (1896)
  • Enfants aux jouets (1896)
  • Querelle enfantine (1896)
  • Démolition d'un mur (1896)
  • Pont de Westminster (1896)
  • Assiettes tournantes (1896)
  • Partie d'écarté (1896)
  • Voltige (1896)
  • L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (1896)
  • Jongleur au ballon (1896)
  • Pêche aux sardines (1896)
  • Écriture à l'envers (1896)
  • Mauvaises herbes (1896)
  • Bataille de neige (1897)
  • Douche après le bain (1897)
  • Danse serpentine (film 1897) (1897)
  • Place de l'Opéra (film 1897) (1897)
  • Embarquement pour la promenade (1897)
  • Enfant et chien (1897)
  • Enfants au bord de la mer (1897)
  • Leçon de bicyclette (1897)
  • Marché (1897)
  • Menuisiers (1897)
  • Petit frère et petite soeur (1897)
  • Repas en famille (1897)
  • Ronde enfantine (1897)
  • Scènes d'enfants (1897)
  • Touristes revenant d'une excursion (1897)
  • Jean qui pleure et Jean qui rit (1897)
  • Le rémouleur et l'assiette au noir (1897)
  • Place du Pont (1897)
  • Laveuses sur la rivière (1897)
  • Nice, panorama du casino pris d'un bateau (1897)
  • Jérusalem, porte de Jaffa, côté Est (1897)
  • Danseuse de ballet (1897)
  • Lourdes, procession (1897)
  • Discussion (1897)
  • Danse russe (1897)
  • Les joueurs de cartes arrosés (1897)
  • Substitutions (1897)
  • Cuirassiers traversant la Saône à la nage (1897)
  • Panorama des quais de la Saône à Lyon pris d'un bateau (1897)
  • Belfast, alerte de pompiers (1897)/Belfast, alerte de pompiers: film Lumière n° 723
  • Lourdes (1898)
  • Peinture à l'envers (1898)
  • Le squelette joyeux (1898)
  • Un lourd chargement (1898)
  • La Vie et la Passion de Jésus-Christ (1898)
  • Le défilé de chevaux du tailleur de pierres Vautier (1898)
  • Panorama pendant l'ascension de la Tour Eiffel (1898)
  • Barbe bleue (1898)
  • Départ en gondole de LL. MM. (1898)
  • La Mi-Carême, Char et batailles de confettis (1899)
  • Troyes: l'hôtel de ville (1899)
  • La petite fille et son chat (1899)
  • Défilé de voitures de bébés à la pouponnière de Paris (1899)
  • Encierro de toros (1899)
  • Vue prise d'une plate-forme mobile (1900)
  • La rue des nations (1900)
  • Expérience du ballon dirigeable de M. Santos-Dumont: I. Sortie du ballon (1900)
  • Expérience du ballon dirigeable de M. Santos-Dumont: II. Le ballon et son moteur (1900)
  • Inauguration de l'exposition universelle (1900)
  • Danses espagnoles (1900)
  • Pont d'Iéna (1900)
  • La tour Eiffel (1900)
  • Le chalet du cycle (1900)

Film diretti da Auguste Lumière

  • Stella di Auguste Lumière
    L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (1896)
  • Londres, alerte de pompiers: film Lumière n° 246 (1896)
  • Le Marché aux poissons (1896)
  • Melbourne (1896)
  • Départ de Jérusalem en chemin de fer (1897)
  • La Palestina en 1896 (1897)
  • Laveuses sur la rivière (1897)
  • Jérusalem, porte de Jaffa, côté Est (1897)
  • Danseuse de ballet (1897)
  • Belfast, alerte de pompiers (1897)/Belfast, alerte de pompiers: film Lumière n° 723

Note

  1. ^ a b (EN) Lumière brothers, su britannica.com.
  2. ^ A family of pioneers, su autochromes.culture.fr (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2016).
  3. ^ a b c I fratelli Lumière, dal movimento al colore, su storicang.it.
  4. ^ a b (EN) The Lumière Brothers, su encyclopedia.com.
  5. ^ a b c Auguste e Louis Lumière, su treccani.it.
  6. ^ (FR) L'histoire Lumière, su institut-lumiere.org.
  7. ^ a b c I LUMIERE e i primi anni del cinema, su cinescuola.it.
  8. ^ a b c L'invenzione senza futuro, su ondacinema.it.
  9. ^ a b Auguste e Louis Lumière - Trenfo, su trenfo.com.
  10. ^ THE LUMIÈRE BROTHERS: PIONEERS OF CINEMA AND COLOUR PHOTOGRAPHY, su blog.scienceandmediamuseum.org.uk.
  11. ^ a b c L'invenzione del cinematografo, su distribuzione.ilcinemaritrovato.it.
  12. ^ (FR) Brevet FR 245.032, su cinematographes.free.fr. URL consultato l'11 settembre 2014.
  13. ^ (EN) Léon Guillaume Bouly, su victorian-cinema.net.
  14. ^ (FR) Cinécaméras, su cinecameras.fr.
  15. ^ a b c d La nascita del cinematografo: L’invenzione dei Fratelli Lumière, su locchiodelcineasta.com.
  16. ^ Cinématographe Lumière, su cinematographes.free.fr.
  17. ^ Cinématographe Lumière, su theracetocinema.com.
  18. ^ The Lumière Brothers, Pioneers of Cinema, su history.com.
  19. ^ The Lumière Cinématographe, su artsandculture.google.com.
  20. ^ L’uscita dalle officine Lumière, il primo film della storia, su federicopani.com.
  21. ^ Il primo film della storia è un giallo con la voce di Valerio Mastandrea, su video.repubblica.it.
  22. ^ Jules Carpentier, su victorian-cinema.net.
  23. ^ Louis Jean Lumière, su victorian-cinema.net.
  24. ^ Storie di cinema - i fratelli Lumière, su centrod.it.
  25. ^ Le plus ancien cinema du monde, su edencinemalaciotat.com.
  26. ^ I fratelli Lumière e Thomas Edison, su provasitointernet.wordpress.com.
  27. ^ Tra storia e leggenda, i Lumière e quel che non sappiamo su quel primo film, su repubblica.it.
  28. ^ Woodwille Latham, su treccani.it.
  29. ^ Al Grand Cafè di Parigi la prima proiezione pubblica di 10 film dei fratelli Lumière, su repubblica.it.
  30. ^ In the beginning: cinema’s murky origin story, su bfi.org.uk.
  31. ^ Dai fratelli Lumière a Georges Méliès, su girodivite.it.
  32. ^ Sinema Tarihi, su standartsinema.wordpress.com.
  33. ^ a b E' il compleanno del cinema, 126 anni fa la prima proiezione pubblica, su tg24.sky.it.
  34. ^ Riassunto sulla storia del cinema, su studenti.it.
  35. ^ O Surgimento do Cinema e seus precursores, su cinemaemfoco.com.
  36. ^ Color theory - AUTOCHROME, su home.bway.net.
  37. ^ History of photography, su britannica.com.
  38. ^ Autochromes L'Illustration, su luminous-lint.com.
  39. ^ Autochromes de la guerre 1914-1918, su mediatheque-patrimoine.culture.gouv.fr (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  40. ^ Les Autochromes, su institut-lumiere.org.
  41. ^ History of the Autochrome, su blog.scienceandmediamuseum.org.uk.
  42. ^ I fratelli Lumières, su skuola.net.
  43. ^ I fratelli Lumière - ovovideo, su ovovideo.com.
  44. ^ La Belle Époque: il cinema come sguardo dominatore, su latestatamagazine.it.
  45. ^ Siyanure, The Lumiere Brothers' - First films (1895), 22 dicembre 2006. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  46. ^ Louis Lumière, Course en sacs, 28 ottobre 1896. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  47. ^ bretteau, cinémathèque française collection (library of congress) e hatot, georges, La vie et la passion de Jésus-Christ /, in The Library of Congress. URL consultato il 6 ottobre 2016.

Bibliografia

  • Sandro Bernardi, L'avventura del cinematografo, Marsilio Editori, Venezia 2007. ISBN 978-88-317-9297-4
  • Louis e August Lumière, La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954, a cura di Renata Gorgani, Il Castoro, Milano 1995.
  • André Gaudreault, Cinema delle origini o della cinematografia-attrazione, Il Castoro, Milano 2004.

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