Béni Mellal

Béni Mellal
comune
بني ملال
ⴰⵢⵜ ⵎⵍⵍⴰⵍ
Béni Mellal – Veduta
Béni Mellal – Veduta
Localizzazione
StatoMarocco (bandiera) Marocco
RegioneBéni Mellal-Khénifra
ProvinciaBéni Mellal
Amministrazione
SindacoAhmed Badra
Territorio
Coordinate32°20′22″N 6°21′39″W
Altitudine625 m s.l.m.
Abitanti209 563 (2020)
Altre informazioni
Cod. postale23000
Fuso orarioUTC+0
Cartografia
Mappa di localizzazione: Marocco
Béni Mellal
Béni Mellal
Sito istituzionale

Béni Mellal (in arabo بني ملال?, Banī Mallāl; in berbero: ⴰⵢⵜ ⵎⵍⵍⴰⵍ, Aït Mellal) è una città del Marocco situata al centro del Paese, capoluogo dell'omonima provincia e della regione del Béni Mellal-Khénifra. Sorge a 625 m s.l.m. in un'oasi ai piedi del Jbel Tassemit (2247 m), fra i rilievi del Medio Atlante e la pianura.

Geografia fisica

Territorio

Vista della città dalle colline, con la Kasbah Bel Kouch in primo piano.

Beni Mellal si trova tra i 480 e i 620 metri sul livello del mare, ai piedi del Medio Atlante e dell'Alto Atlante. La città è dominata dal monte Tassemit (dal berbero: "montagna del freddo") a sud-est, che culmina a 2.240 m di altitudine, e dal djebel Ghenyen, a sud, che culmina a 2.411 m di altitudine. Entrambe le cime sono solitamente ricoperte di neve da novembre ad aprile. Lei è delimitata a nord dal wadi Daï, un piccolo affluente dell'Oum Er-Rbia, che anticamente dava il nome alla città. È anche la città principale di Tadla, sebbene si trovi nella zona dalle pendici (dir), ai margini della pianura.

Clima

Béni Mellal è caratterizzata da un clima continentale e la quantità di precipitazioni varia tra 350 e 650 mm a seconda dell'anno. Le gelate non sono rare in inverno; nel gennaio 2005 sono stati registrati -6 °C. L'estate è molto calda a causa dei venti brucianti da sud-ovest-est (chergui) che portano il termometro sopra i 40 °C (47 °C nel luglio 2007), le ondate di calore che a volte sfociano in violente tempeste che raffreddano il terreno, soprattutto nelle zone montuose.

Storia

La città fu fondata nel 1688 da Mulay Isma'il con la costruzione di una casba, che oggi appare più volte restaurata. Gran parte dello sviluppo moderno è invece dovuto alla costruzione della diga che ha formato il lago di Bin el Ouidane, riserva d'acqua importante per lo sviluppo agricolo della città nonché preziosa risorsa turistica.

La città ha un impianto moderno, caratterizzato da una piazza centrale sede del mercato settimanale e circondata da suk, hotel e ristoranti. Interessanti per un visitatore sono la fortezza, la Kasbah Ain Asserdoune, in posizione panoramica sovrastante la città; la fertile oasi, che lambisce la sorgente di Ain Asserdoun, intorno alla quale si estendono numerosi giardini; la piccola kasbah di Ras el-Ain, oggi in rovina, aperta su ariosi panorami.

La città, di aspetto moderno, è rinomata per l'olio , reputato fra i migliori del Marocco, e per le hanbel, grandi coperte di lana a tinte vivaci.

Nei dintorni si trovano le cascate di Ouzoud, il lago artificiale di Bin el-Ouidane, lo specchio d'acqua artificiale più vasto del Marocco formato con una diga alta circa 150 m, e le montagne del Medio Atlante che durante la primavera offrono un paesaggio unico con una variegata flora locale.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture civili

Kasbah Ras el Ain

La Kasbah di Beni Mellal, conosciuta anche come Kasbah Ras el Ain, è una storica fortezza situata su una collina che domina la città e l’intera pianura di Tadla. Costruita nel 1688 per ordine del sultano Mulay Isma'il, rientrava nel vasto progetto di fortificazione del Marocco centrale, volto a consolidare il controllo della regione e a proteggere le rotte commerciali. Il suo nome significa "la testa della sorgente", in riferimento alla vicina sorgente Aïn Asserdoun, una delle più importanti fonti d'acqua della città.

L’architettura segue lo stile tradizionale delle fortificazioni marocchine dell’epoca. La struttura è imponente, con mura spesse costruite in pietra e argilla, materiali tipici utilizzati nelle costruzioni difensive del XVII secolo. La pianta è di forma quadrata, con torri angolari merlate che rafforzavano la sua funzione di avamposto militare. Il complesso era concepito non solo per scopi difensivi, ma anche come residenza fortificata per le autorità locali e come punto strategico per il controllo della regione.

Ain Asserdoune, il parco naturale

La cascata

Ain Asserdoune, è una grande fonte d'acqua potabile che è stata classificata come patrimonio nazionale nel 1947. È un’attrazione per gli abitanti di Béni Mellal-Khénifra (considerate le alte temperature) e nelle sue vicinanze, quando il caldo aumenta durante la stagione estiva, il clima diventa fresco grazie all'acqua delle cascate che scorrono in modo permanente.

La storia dell'acqua delle cascate (guarda sopra)

Inizia con un uomo che lavorava la lana con sua moglie ogni giorno sulla riva del fiume, solo per scoprire poi che la corrente dell'acqua aveva portato via gran parte della lana. Un giorno ritrovandosi a Ain Asserdoune ritrovò la lana nell'acqua. Così capì che la fonte d'acqua arrivava dal posto in cui lavava la lana. Chiuse la fonte, chiedendo agli abitanti una ricompensa in cambio per riaprire la sorgente. La situazione si ripeté tante volte. Finché gli abitanti, stanchi di questa situazione, decisero di ucciderlo.

Clima

Il clima di Beni Mellal è più temperato in primavera ed autunno. In primavera uno spettacolo aggiuntivo è dato dalla cornice lontana ma incombente delle cime della catena dell'Atlante, solitamente ancora ricoperte di neve.

Infrastrutture e trasporti

Beni Mellal si trova lungo la strada nazionale 8 che si snoda parallela alla catena dell'Atlante. I tempi di percorrenza da Marrakech e da Casablanca sono di circa tre ore mentre ne occorrono circa quattro se si giunge dalle altre tre città imperiali (Rabat, Meknès e Fès).

Galleria d'immagini

Società

La città è stata storicamente sede di una cospicua comunità ebraica, che contava 1914 membri nel 1936,[1] emigrata in massa verso Israele e Francia negli anni 1950 e 1960.

Note

  1. ^ (EN) Michael M. Laskier, The Alliance Israelite Universelle and the Jewish Communities of Morocco 1862-1962, State University of New York Press, p. 279, ISBN 0-87395-656-7.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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