Charles Victoire Emmanuel Leclerc
Charles Leclerc | |
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Nascita | Pontoise, 17 marzo 1772 |
Morte | Tortuga, 2 novembre 1802 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Francia Regno di Francia (1791-1792) Prima Repubblica francese |
Forza armata | Reale esercito francese Esercito rivoluzionario francese |
Anni di servizio | 1791 - 1802 |
Grado | Generale di divisione |
Guerre | Guerre rivoluzionarie francesi |
Campagne | Campagna d'Italia (1796-1797) Spedizione di Saint-Domingue |
Battaglie | Assedio di Tolone del 1793 Colpo di Stato del 18 brumaio |
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Charles Victoire Emmanuel Leclerc (Pontoise, 17 marzo 1772 – Tortuga, 2 novembre 1802) è stato un generale francese.
Biografia
Era il figlio di un commerciante, Jean Paul Leclerc e di Marie Jeanne Louise Musquinet.
Entrato volontario nell'esercito rivoluzionario francese come sottotenente nel 1791, combatté nell'armata del Reno e poi in quella d'Italia.
Combatté poi agli ordini del generale Dugommier nell'assedio di Tolone, ove divenne amico di Napoleone I e ne sposò la sorella Paolina (14 giugno 1797), con cui ebbe un figlio, Dermide Leclerc. Prese parte alla prima Campagna d'Italia a Castiglione e Rivoli poi a Roma nel 1798 e divenne generale di divisione nel 1799.
Tornato a Parigi lo stesso anno, partecipò al colpo di Stato del 18 brumaio, aiutando il cognato Napoleone (insieme all'altro futuro cognato Gioacchino Murat) a costringere il Consiglio dei Cinquecento ad eleggerlo Primo Console.
Venne inviato alla fine del 1801 a Saint-Domingue, dove sbarcò il 1º febbraio 1802 al comando di un contingente di 24.000 uomini, per combattere Toussaint Louverture, che aveva guidato la rivolta degli schiavi neri di Saint-Domingue (odierna Haiti), il nome degli ideali di libertà e uguaglianza della stessa Rivoluzione francese. L'operazione, pur a prezzo di ingenti perdite umane, riuscì: Toussaint Louverture venne tradotto prigioniero in Francia, ma Leclerc morì a Tortuga per aver contratto la febbre gialla. Lasciò alla moglie una grossa somma di denaro.[1] Fu sostituito da Donatien-Marie-Joseph de Rochambeau.
La bara fu ricondotta in Francia sullo Swiftsure, che il 16 gennaio 1803 fece il proprio ingresso nel porto di Tolone. Ebbe esequie solenni a Marsiglia e fu sepolto, secondo la sua volontà, a Montgobert, cittadina presso Soissons, di cui era originario.[2]
Note
Bibliografia
- (FR) A. Fierro e Tulard-J.F. Fayard, Histoire e Dictionnaire de la Révolution Française, Parigi, Éditions Robert Laffont, 1998, ISBN 2-221-08850-6.
- Jeremy D. Popkin, Haiti: storia di una rivoluzione, Torino, Einaudi, 2010.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Charles Victoire Emmanuel Leclerc
Collegamenti esterni
- Leclerc, Charles-Victor-Emmanuel, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pompilio Schiarini, LECLERC, Charles-Victor-Emmanuel, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Leclerc, Charles-Victor-Emmanuel, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Leclerc, Charles-Victor-Emmanuel, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Charles Leclerc, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Charles Victoire Emmanuel Leclerc / Charles Victoire Emmanuel Leclerc (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Charles Victoire Emmanuel Leclerc, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49322929 · ISNI (EN) 0000 0000 8127 7861 · CERL cnp00543809 · LCCN (EN) n87822651 · GND (DE) 118973290 · BNF (FR) cb124639179 (data) · J9U (EN, HE) 987007376208905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n87822651 |
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