Chiho Saitō

Chiho Saitō (さいとうちほ?, Saitō Chiho; Tokyo, 29 giugno 1967) è una fumettista giapponese.

Debutta nel 1982 con Ken to madomoaseru ("La spada e la fanciulla") pubblicato dalla casa editrice Shōgakukan, con cui ancora oggi lavora.

Fa parte del collettivo di autori noto come Be-Papas.

Stile

La firma di Chiho Saitō

Saitō ha iniziato la sua carriera prendendo come ispirazione le opere di Ryoko Ikeda, autrice di Lady Oscar. Saitō è anche fan della compagnia teatrale Takarazuka.

Le sceneggiature di Saitō raccontano di travagliati intrecci amorosi. L'avventura è uno degli elementi dell'intreccio, e non mancano elementi di mistero con una buona dose di sovrannaturale. Spesso le sue opere sono ambientate in epoche passate.

Il suo stile di disegno presenta personaggi esili e slanciati con gli occhi grandi tipici degli shōjo manga.

Durante la sua carriera, Saitō pubblica molte opere brevi. È soprattutto negli anni novanta che alcune opere raggiungono maggiore fama in Giappone e all'estero.

Opere

  • Honoka ni purple (1985-1987)
  • Koi monogatari (1985-2002): serie di 14 volumi di storie brevi, pubblicati in italiano nella collana 'Chiho Saito presenta' di Star Comics:
    • Semi di rosa
    • Ricordo di una notte
    • Mosaico d'oro
    • L'uovo di Cupido
    • Nel giardino di Shangri-la
    • La principessa dell'alba
    • La musa
    • Serenata di tuberose
    • Segreto d'estate
    • Cesare Borgia
    • Notte senza stelle
    • Un americano a Parigi
    • Il mistero di Cupido
    • Un bacio in Paradiso
  • Koibitotachi no basho (1986)
  • Aoringo meikyū (1986)
  • Hoshi o tsumu donna (1987) con storia di Mizue Sawa.
  • Tenshi no tattoo (1989)
  • Valzer in bianco (1990)
  • Marionette (1991-1993)
  • Notturno di lillà (1992)
  • Valzer delle magnolie (1992)
  • La Madonna della Ghirlanda
  • Basilis no musume
  • Kanon
  • Utena la fillette révolutionnaire
  • Lady Masquerade
  • First Girl
  • Anastasia Club
  • World of the S&M
  • Bronze no tenshi (ブロンズの天使?)
  • Ice Forest (アイスフォレスト?, Aisu Foresuto)
  • Valmont, le relazioni pericolose

Collegamenti esterni

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