Edicola

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Edicola con una copia antica di Madonna di Antonio Rossellino. Venezia, Calle della Pietà.

L'edicola è una struttura architettonica relativamente di piccole dimensioni, con la funzione pratica di ospitare e proteggere l'elemento che vi è collocato.

Il termine deriva dal latino aedicula, diminutivo di aedes ("tempio") e dunque con il significato originario di "tempietto". In origine si trattava di un tempio in miniatura, che ospitava la statua o la raffigurazione di una divinità.

Strutture di protezione per le immagini di culto, collocate fuori dai templi (sacelli o cappelle) o dentro i templi stessi per le divinità minori sono presenti anche nell'antico Egitto. L'edicola vera e propria si sviluppa tuttavia in ambito greco-romano, riprendendo gli elementi essenziali dell'architettura templare, in particolare quelli della facciata, sintetizzati in un piccolo timpano o frontone sorretto da due colonne.

Può essere una struttura a sé stante, oppure essere appoggiata ad una parete da cui sporge. In questo secondo caso la struttura architettonica dell'edicola (colonne e frontone) può costituire l'inquadramento di una nicchia ricavata nella parete. Edicole di piccole dimensioni possono essere anche scolpite in un solo pezzo, invece che costruite con elementi separati, ovvero l'inquadramento a edicola di una nicchia può essere dipinto. La forma architettonica assume quindi una funzione estetica di inquadramento e di evidenziazione e l'edicola può costituire anche una decorazione fine a sé stessa, senza ospitare alcun oggetto al suo interno.

A partire dal XII secolo il termine edicola sacra o edicola votiva diviene sinonimo anche di tabernacolo eucaristico, capitello votivo, santella, piccole strutture architettoniche atte a proteggere un'immagine sacra oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne.

L'edicola nella storia dell'architettura

Architettura antica

Le edicole nella facciata monumentale della Biblioteca di Celso ad Efeso (attuale Turchia, II secolo d.C.)

Il motivo decorativo dell'edicola viene sviluppato in particolare nell'architettura ellenistica e passa quindi nelle facciate monumentali dell'architettura romana di età imperiale (scene dei teatri, ninfei), soprattutto nelle province orientali. Nell'architettura romana nicchie inquadrate da strutture ad edicola decorano di frequente gli spazi interni delle celle templari o dei grandi monumenti pubblici, come portici e terme.

Inquadramento decorativo nell'arte funeraria

Nell'architettura funeraria una tipologia di monumento sepolcrale è costituita dalla tomba a edicola, presente anche nelle necropoli etrusche (in particolare a Populonia e Cerveteri tra la fine del VI e l'inizio del V secolo a.C.), a forma di tempietto. In epoca romana la tomba a edicola è costituita da un basamento sopra il quale è presente una struttura a edicola che ospita la statua del defunto. L'edicola che sormonta il basamento può avere varie forme: colonne e frontone davanti ad un muro di fondo, oppure tempietto circolare con tetto conico; in altri casi una struttura a edicola fa da inquadramento una nicchia ricavata nella parete di facciata della camera funeraria sovrastante il basamento.

La forma architettonica si ripete come inquadramento decorativo nelle stele a edicola, nelle quali un inquadramento con colonne e frontone, scolpito nello stesso blocco, inquadra il ritratto o i ritratti dei defunti. In modo analogo strutture a edicola possono comparire nella decorazione scolpita dei sarcofagi, sia come elemento centrale, che ancora ospita il ritratto del defunto, sia come elemento di partizione dei sarcofagi architettonici o a nicchie, in cui delle colonnine sormontate da timpani inquadrano i personaggi della raffigurazione scolpita. Piccole edicole funerarie affrescate compaiono anche nelle catacombe cristiane.

Architettura medievale

Edicola votiva sui Monti della Meta (Acquafondata)

La forma architettonica dell'edicola viene ripresa anche nelle chiese cristiane, dove tra gli arredi liturgici si sviluppa il ciborio, un'edicola con quattro colonnine che copre l'altare. A partire dal XII secolo compare il tabernacolo eucaristico, una piccola edicola sopra l'altare, chiusa da uno sportello dove viene conservata il pane eucaristico, dapprima solo per il viatico ai morenti, poi anche per l'adorazione da parte dei fedeli.

Il termine tabernacolo è utilizzato anche come sinonimo per le edicole sacre o edicole votive, comunemente chiamate nel nord est d'Italia anche "capitelli" (nel Veneto) o "santelle" (nella Lombardia orientale), che proteggono un'immagine oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne.

Sulle facciate l'ingresso viene spesso preceduto da un protiro, un'edicola sporgente che inquadra la porta.

Strutture a edicola fanno ancora da inquadramento ai monumenti funerari disposti lungo le pareti e sono particolarmente diffusi come elemento decorativo e di inquadramento nella scultura e pittura gotiche. Piccole edicole o tabernacoli, a volte ridotti alla sola copertura sospesa, inquadrano le figure dei santi che si ripetono sulle facciate delle chiese o come decorazione degli altri elementi di arredo.

Inquadramenti architettonici dipinti ripartiscono spesso le scene nei cicli di affreschi e le tavole che compongono i polittici presentano cornici architettoniche strettamente legate al dipinto.

Architettura rinascimentale e barocca

Edicole sulla facciata della chiesa barocca di San Carlino alle Quattro Fontane a Roma (di Francesco Borromini, XVII secolo)

Nell'architettura rinascimentale la ripresa dei motivi della grande architettura romana e in particolare della funzione decorativa e di partizione degli spazi costituita dagli ordini architettonici porta ad una riproposizione del motivo decorativo dell'edicola, che sempre più di frequente inquadra porte e finestre delle facciate e si evolve quindi nelle forme variate e articolate dell'architettura barocca. Forme ad edicola sempre più ricche e scenografiche vengono utilizzate come inquadramento per gli altari delle chiese e come decorazione delle pareti.

Le piccole edicole decorative sulla sommità delle cupole rinascimentali e barocche prendono il nome di "lanterna".

L'edicola funeraria

Anche nota come cappella cimiteriale o cappella di famiglia, l'edicola funeraria è un piccolo edificio di culto commissionato da una famiglia, composto da loculi, ossari e cinerari che ospitano i cari defunti. Se ne trovano numerosi esempi all'interno dei cimiteri, legate a famiglie che hanno raggiunto un notevole agio economico ed hanno voluto lasciare una traccia di se' ai posteri. A questa motivazione, per i più religiosi, si aggiunge anche il desidero di creare uno spazio in cui ai propri cari sia consentito raccogliersi in preghiera privatamente, ma al cospetto di Dio. Chi decide di investire somme ingenti di denaro in tali opere manifesta un attaccamento alla fede, ma anche la paura della solitudine e il desiderio di sentirsi ancora in famiglia con le persone più care in quella che viene considerata l’altra vita. Esistono molti esempi di edicole funerarie, realizzate in epoche differenti con stili e materiali di vario tipo.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (EN) aedicula, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • (ES) Incorniciature architettoniche (da Joaquín Lorda Classical Architecture. The Grand Manner. The Western System to Achieve Sately Buildings (A draft of a) History of the Architectural Composition, sul sito della Scuola di Architettura dell'Università di Navarra, cattedra di Storia dell'Architettura).
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