Elba (incrociatore)
Elba | |
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Descrizione generale | |
Tipo | incrociatore protetto |
Classe | Regioni o Lombardia |
In servizio con | ![]() |
Cantiere | Castellammare di Stabia |
Impostazione | 22 settembre 1890 |
Varo | 12 agosto 1893 |
Completamento | 1894 |
Entrata in servizio | 27 febbraio 1896 |
Radiazione | 15 maggio 1921 |
Destino finale | venduto il 22 marzo 1923 per demolizione |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 2281 t |
Stazza lorda | 2460 tsl |
Lunghezza | 88,2 m |
Larghezza | 12,72 m massima: 17 m |
Pescaggio | 4,86 m |
Ponte di volo | lunghezza 211,6 m per 25,2 m altezza sul mare: 23 metrim |
Propulsione | Vapore: |
Velocità | 18 nodi (33,34 km/h) |
Autonomia | 2100 miglia a 10 nodi |
Equipaggio |
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Armamento | |
Artiglieria | |
Siluri | 3 tubi lanciasiluri 450mm |
Corazzatura | 50 mm (ponte) 50 mm (torrione) |
Mezzi aerei | 3/4 idrovolanti Curtiss "Flying Boat" |
dati su [1] | |
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L'incrociatore protetto Elba fu un'unità della Regia Marina che ha operato dagli ultimi anni dell'ottocento agli inizi degli anni venti partecipando al primo conflitto mondiale. La nave progettata dall'ingegnere e generale del Genio Navale Edoardo Masdea faceva parte della classe Regioni con le unità gemelle Calabria, Lombardia, Umbria, Etruria, Liguria e Puglia[1].
Caratteristiche
Le navi di questa classe in origine vennero dotate di due alberi velici, trasformati in alberi militari attorno al 1905. Inizialmente queste unità ebbero poco successo a causa della protezione carente e della scarsa velocità, tuttavia in condizioni di tempo difficili e con mare grosso dimostrarono le loro qualità con una buona stabilità, che favoriva la precisione nei tiri d'artiglieria, la galleggiabilità e l'ottima manovrabilità con tutti i tempi. Il loro armamento fu più volte modificato nel 1905, nel 1914 e nel 1915.[2] Il progetto deriva da quello dell'ariete torpediniere Dogali, sempre di Masdea[1].
Servizio
L'incrociatore Elba fu costruito nell'Arsenale di Castellammare di Stabia dove il suo scafo fu impostato sugli scali il 22 settembre 1890. Classificato ariete torpediniere al momento del varo , avvenuto il 12 agosto 1893 venne classificato incrociatore protetto e dopo essere stato completato nel 1894 entrò in servizio il 27 febbraio 1896.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/8/83/RN_Elba.jpg/310px-RN_Elba.jpg)
Agli inizi del novecento partecipò alla spedizione in Cina nell'ambito della Forza Multinazionale che si era formata in seguito alla rivolta dei Boxer e fu spettatore neutrale alla battaglia della baia di Chemulpo[3]. Dopo essere stato utilizzato come posamine, fu destinata a prendere parte ai primi esperimenti di aviazione navale e, nell'imminenza del primo conflitto mondiale venne trasformato con la rimozione dell'intero armamento principale e la costruzione di ricoveri per 3/4 idrovolanti del tipo Curtiss "Flying Boat", da calare in mare per il decollo e recuperare al termine del volo tramite dei verricelli. Entrò in servizio come Nave appoggio idrovolanti, il 4 giugno 1914. Nel giugno del 1913, con decreto ministeriale era stato infatti costituito ufficialmente il "Servizio Aeronautico della Regia Marina" e il successivo 20 luglio era stato nominato Capo di stato maggiore della Regia Marina, l'ammiraglio Paolo Thaon di Revel, sostenitore dell'Aviazione Navale, che diede un notevole impulso allo sviluppo e al potenziamento del settore. Nell'imminenza del conflitto, con il mezzo aereo ritenuto indispensabile per una più completa condotta delle operazioni in mare venne a profilarsi l'esigenza di disporre di unità navali appositamente attrezzate al fine di usufruire al meglio delle potenzialità dei velivoli e per questo motivo la Regia Marina decise di trasformare l'Elba in nave appoggio idrovolanti. A questa unità ne fu affiancata un'altra, la nave mercantile Quarto, acquistata della Regia Marina e ribattezzata Europa, i cui lavori di trasformazione vennero realizzati in pochi mesi all'Arsenale di La Spezia.
Al termine del conflitto l'Elba venne ritirato dal servizio e radiato il 15 maggio 1921 per essere venduto per demolizione il 22 marzo 1923.
Note
- ^ a b c Sito MMI
- ^ incrociatore Elba
- ^ (EN) Richard Connaughton, Rising Sun and Tumbling Bear, Londra, Cassell, 2003, p. 39, ISBN 0-304-36657-9.