Estes Industries
Estes Industries | |
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Stato | Stati Uniti |
Forma societaria | S.p.A. |
Fondazione | 1958 a Penrose |
Fondata da | Vernon Estes |
Sede principale | Penrose |
Gruppo | Hobbico, Inc. |
Settore | modellismo |
Prodotti | razzimodellismo |
Sito web | www.estesrockets.com |
Estes Industries (prima Estes-Cox Corporation) è un'azienda statunitense di Penrose (Colorado), specializzata nel razzimodellismo. I competitori furono la Centuri Engineering, la Canaroc e la Flight Systems.
Storia
Venne fondata da Vernon Estes nel 1958, dopo aver creato la Mabel. La Mabel fu una macchina atta a produrre motori per razzo della Model Missiles Incorporated. Anni dopo Vernon Estes vende la Estes Industries.
Negli anni novanta Estes acquista la Centuri, poi la North Coast Rocketry (NCR).[1][2][3]
Il 30 agosto 2002, Barry Tunick, CEO dal 1991, acquista la Estes-Cox Corporation dal private equity fund[Tradurre in italiano.] TCW Capital, per 15 milioni di $. Nel gennaio 2010, Estes-Cox viene acquisita dalla Hobbico.[4]
Razzi Estes
Estes produce una varietà di razzi in kit, generalmente con struttura in cartone e balsa per ali e ogiva. Un tipo di razzo, il Camroc, aveva una piccola camera fotografica nell'ogiva, in grado di effettuare riprese quando il razzo era in fase di discesa.
Motori Estes
I motori sono costituiti di un cilindro di cartone. L'ugello è in materiale ceramico, il propellente è solido, carica di ritardo, carica di eiezione e tappo di chiusura. Il propellente solido è acceso da un sistema elettrico inserito tra l'ugello e il propellente solido; la corrente elettrica scalda un filo, facendo innescare il propellente.
Codice a colori dei motori Estes
I motori Estes sono codificati con colori.
- Verde: motore a singolo stadio;
- Viola: motore per multistadio e singolo stadio leggeri;
- Rosso: motore per tutti i booster e stadi intermedi dei multistadio.
- Blu: uso ausiliario per modellismo, freni e modelli di alianti; non contengono ritardi e cariche di eiezione.
- Nero: motori test statici.
Codifica numerica Estes
Tipo[5] | Impulsi totali (Ns) |
---|---|
¼A | 0.31-0.62 |
½A | 0.63-1.25 |
A | 1.26-2.50 |
B | 2.51-5.00 |
C | 5.01-10.00 |
D | 10.01-20.00 |
E | 20.01-40.00 |
F | 40.01-80.00 |
Ogni motore per razzo ha un codice stampigliato sull'involucro. Questo codice è definito dalla National Association of Rocketry (NAR). Un esempio è il codice A8-3. La lettera maiuscola (e.g., A) indica gli impulsi totali del motore. Ogni lettera successiva rappresenta un intervallo di potenza con un totale massimo doppio degli impulsi della lettera precedente (Esempio: A singola C: può produrre da 5.01 a 10 Newton-secondo per impulso, una G da 80.1 a 160 Newton-secondo) Qualunque valore oltre la G è considerato un modello high powered rocket.
Il primo numero (e.g., 8) specifica la forza del motore in Newton o il valore medio. Un B6-0 e un C6-0 produrranno la stessa potenza media di 6 N, ma il C6-0, avrà il doppio degli impulsi totali, durerà il doppio. Il motore del razzo produce forza massima in breve tempo dopo l'accensione e declina rapidamente nel giro di 2,5 secondi prima dell'esaurimento.[6]
Il numero finale (e.g., 3) indica il ritardo tra la spinta e la carica di eiezione, in secondi. Motori con ritardo zero sono usati per booster in razzi multistadio e non c'è carica di eiezione. In questo caso, il propellente brucia rompendo la parte alta e le parti incendiate di propellente entrano nell'ugello dello stadio più alto del razzo, accendendo il motore e forzando via il booster, facendolo cadere a terra.
Note
- ^ Penn, Kim e William V. Slaton, Measuring Model Rocket Engine Thrust Curves, The Physics Teacher -- dicembre 2010 -- Volume 48, Issue 9, pp. 591.
- ^ An Investigation into the Combustion and Performance of Small Solid-Propellant Rocket Motors M.G. Carter. University of New South Wales at the Australian Defense Force Academy. 2008.
- ^ Measuring thrust and predicting trajectory in model rocketry M. Courtney e A. Courtney. Cornell University Library. 2009.
- ^ "Hobbico acquires model rocket maker Estes-Cox" Archiviato il 25 gennaio 2010 in Internet Archive. Champaign-Urbana News Gazette - January 2010
- ^ Estes Engine Chart (PDF), su www2.estesrockets.com. URL consultato il 28 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2015).
- ^ Estes Model Rocket Engines, Engine Time/Thrust Curves (PDF), su www2.estesrockets.com. URL consultato il 28 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2015).
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale, su estesrockets.com.