Gatto (araldica)
In araldica il gatto è simbolo di indipendenza, vigilanza e destrezza. Per il suo significato di indipendenza e libertà fu spesso innalzato come insegna da Alani, Borgognoni e Svizzeri.[2] Nell'araldica italiana è spesso utilizzato come arma parlante.
Esempi
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Blasone della famiglia Micault
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D'azzurro, al gatto d'argento accompagnato nel capo da tre stelle d'oro ordinate in fascia (famiglia Gatto di Carmagnola)
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D'oro, alla fascia ondata d'azzurro sormontata da un gatto d'argento maculato di nero (famiglia Gatto, nobili di Lanerio e Agliano)
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Di rosso, al gatto seduto d'argento (Sobrio, Svizzera)
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Gatto seduto di nero, mirante a destra (Wust, Germania)
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Tre gatti d'oro, accovacciati uno accanto all'altro (Bariano)
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Gatto rabbuffato (Vaugondry, Svizzera)
Posizione araldica ordinaria
Il gatto è rappresentato abitualmente nella posizione del leopardo, cioè passante e con la testa di faccia.[2]
Attributi araldici
- Arricciato quando è rabbuffato, irto, armato, aggroppato o digrignante
- Inferocito quando è rampante
Ha inoltre gli attributi consueti di azione, posizione o smalto degli altri quadrupedi.
Note
Bibliografia
- Luigi Volpicella, Dizionario del linguaggio araldico italiano, a cura di Girolamo Marcello del Majno, presentazioni di Luigi Michelini di San Martino et al., disegni dell'autore, Udine, Paolo Gaspari, 2008 [concluso negli anni 1940], pp. 169-170, ISBN 88-7541-123-9, SBN MIL0767647.
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