Ghana Broadcasting Corporation

Ghana Broadcasting Corporation
Logo dell'emittente
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StatoBandiera del Ghana Ghana
Linguainglese, fanti, twi, ga, ewe, hausa, altre lingue
Tipotelevisione
radio
Targettutti
VersioniGold Coast Broadcasting System
(data di lancio: 1935 (solo radio))
Ghana Broadcasting System
(data di lancio: 1957 (radio), 1965 (televisione))
Ghana Broadcasting Corporation
(data di lancio: 1968)
EditoreGoverno del Ghana
DirettoreJames Broom Millar (1954-1960), William Frank Kobina Coleman (1960–1970), Stephen Bekoe Mfodwo (1970–1972), Lebrecht Wilhelm Fifi Hesse (1972–1975) e (1984–1990), John Yaw Assasie (1975–1981), Kwame Karikari (1982–1984), George Aryee (1991–1992), David Anaglate (1992–1995), Kofi Frimpong (1995–1999), Gilbert Adanusa (1999–2000), Seth Ago-Adjetey (2000–02), Eva Lokko (2002–05), Yaw Owusu Addo (2005–07), William Ampem-Darko (2007–10), Kwabena Sarpong-Anane (2010–2011), Berifi Afari Apenteng (2011–2013), Albert Don-Chebe (2013-2016), Kwame Akuffo Anoff-Ntow (2016-2018), Amin Alhassan (dal 2019)
SitoSito ufficiale
Diffusione
Terrestre

Ghana Broadcasting Corporation (Ghana)
DVB-T - FTA
HDTV
Satellite
Multichoice Africa
Eutelsat W4
Ghana Broadcasting Corporation (DVB-S - FTA)
- -
HDTV
Multi TV
Astra 2B
28.2° Est
Ghana Broadcasting Corporation (DVB-S - FTA)
- -
HDTV

Intelsat 903
34.5° Ovest
Ghana Broadcasting Corporation (DVB-S - FTA)
- -
HDTV

Ghana Broadcasting Corporation, nota anche con l'acronimo GBC, è l'ente radiotelevisivo pubblico del Ghana. Trasmette dalla capitale Accra in inglese, fanti, twi, ga, ewe, hausa e altre 19 lingue attraverso una rete di canali televisivi e stazioni radio nazionali e regionali.[1][2]

Storia

Le origini della radiofonia nella Costa d'Oro coloniale

In Ghana le prime trasmissioni radiofoniche cominciarono il 31 luglio 1935, quando era una colonia britannica e si chiamava Costa d'Oro. Su iniziativa dell'allora governatore generale della Costa d'Oro Arnold Hodson,[3] fu promulgata una legge, in base alla quale il Paese si dotò di una stazione radiofonica, che fu originariamente chiamata "Radio ZOY". Radio ZOY aveva il suo studio in un piccolo bungalow ad Accra e diffondeva il suo segnale tramite un relè cablato, anch'esso sito nella capitale, gestito dalla BBC con l'assistenza di 8 tecnici radiofonici, tra i quali il britannico F.A.W. Byron. Il debutto avvenne alle ore 17,00 con la messa in onda di musica marziale e leggera con l'ausilio di un grammofono. Agli inizi Radio ZOY trasmetteva nelle lingue ghaniane fanti, twi, ga e ewe, e un po' di tempo dopo anche in hausa. Le notizie venivano tradotte ed annunciate in queste lingue da del personale che vi lavorava part time.[4]

Tra il 1939 e il 1940 il governo britannico costruì gli studi detti "Broadcasting House 2", conosciuti oggi come "Old House". Nel 1943 si cominciò ad assumere personale full time e ad introdurre l'uso anche delle altre lingue locali. Tra il 1946 e il 1953 l'amministrazione della società fu affidata al Dipartimento per le relazioni pubbliche, che nel 1953 divenne Dipartimento dei servizi d'informazione. Lo stesso anno, su indicazione di una commissione appositamente istituita, fu fondata la Gold Coast Broadcasting Service (GCBS), un ente specifico per la radiofonia. Nel 1955 nacque la Scuola di formazione in ingegneria, collegata alla GCBS, alla quale seguì, l'anno successivo, la creazione del Dipartimento di ricerca sul pubblico e della testata giornalistica del servizio radio.[5]

La nascita e lo sviluppo della televisione dal Ghana indipendente ad oggi

In seguito all'indipendenza politica del Paese, nel 1957, e al conseguente cambio di nome della Costa d'Oro in "Ghana", l'ente GCBS fu rinominato conseguentemente in "Ghana Broadcasting System" (GBS). Nel 1958 furono costruiti i nuovi studi, detti "Broadcasting House 3", utilizzati tutt'oggi, che 4 anni dopo furono dotati anche di una biblioteca interna.[6]

Nel 1965 Kwame Nkrumah, il primo presidente della Repubblica del Ghana, inaugurò la divisione televisiva dell'azienda, GTV, che allora trasmetteva in bianco e nero, e in contemporanea fu ampliata la copertura del segnale radiofonico alle zone rurali. Nel 1966 fu emanato il decreto legislativo N.L.C.D 89 sulle concessioni televisive, che nel 1967 determinò l'avvio dell'emittenza privata. Con decreto N.L.C.D 266 del 1968 emanato dal regime del Consiglio di Liberazione Nazionale, che aveva preso il potere con un colpo di Stato, GBS fu rinominata "Ghana Broadcasting Corporation" (GBC) e riformata con un triplo mandato di ente statale, pubblico e commerciale. Nel 1975, quando la democrazia era ormai ripristinata, il decreto che regolava la GBC fu emendato tramite il nuovo decreto N.R.C.D 334. Nel 1985 partirono le trasmissioni televisive a colori. Nel 1991 fu emanata una regolamentazione più completa delle concessioni televisive, tramite legge LI 1520.[7]

Tra metà anni novanta e inizio anni duemila GBC lanciò una serie di nuove stazioni radiofoniche, che passarono rapidamente alla radiodiffusione stereo: Dormaa Ahenkro Community Station (1994), Twin City Radio (1994), Radio Savanna (1995), Radio Central (1996), Radio Volta Star (1996), Radio BAR (2001), Radio Upper West (2001), Radio Obonu FM (2002) e Radio Sunrise FM (2002). Radio GAR fu rinominata "Uniiq FM". Nel 2010 fu avviata la transizione tecnologica al sistema digitale terrestre nell'area metropolitana di Accra e in parti delle regioni centrali, orientali e dell'Ashanti, lanciando contestualmente il canale sportivo GTV Sports+.[8] Nel 2011 seguì la creazione del canale di informazione e approfondimento GBC News, e di GTV Life, dedicato alla cultura e alla religione. Nel 2014 andarono ad arricchire il bouquet GTV Govern, specializzato in eventi istituzionali, e Obonu TV, rete destinata agli abitanti dell'area metropolitana di Accra e alla popolazione ga.[9]

Nel periodo di chiusura delle scuole a causa della pandemia di COVID-19, iniziato a marzo 2020, GBC ha allestito il canale GTV Learning, principalmente per gli studenti obbligati a stare a casa e a studiare tramite lezioni a distanza.[10][11] [12]

Attività

Con quartier generale nella capitale Accra, GBC è finanziata da sovvenzioni, pubblicità e un canone annuale.[13][14] Per legge l'ente è tenuto a fornire servizi a tutti i segmenti della società multiculturale e multietnica ghanese, dedicandosi primariamente a informazione, istruzione e intrattenimento.[15][16][17] In base alla dottrina delle pari opportunità, l'azienda è anche obbligata all'equidistanza e alla garanzia di uguale pubblicità a tutti i partiti e a tutti i gruppi sociali e politici del Paese.[18]

Canali televisivi

  • Ghana Television (GTV), canale nazionale generalista
  • GTV Sports+, canale di programmi sportivi premium non stop
  • GBC News, canale di notizie e attualità 24 ore al giorno
  • GTV Life, canale dedicato alla cultura e alla religione
  • Obonu TV, canale per gli abitanti dell'area metropolitana di Accra e per la popolazione ga
  • GTV Govern, rete specializzata in eventi di rilievo istituzionale
  • GTV Learning, rete di lezioni scolastiche a distanza, destinata principalmente agli studenti

GBC ha anche filiali e canali affiliati nei capoluoghi regionali, e collabora con altri gruppi televisivi pubblici e privati e con governi di molti Paesi del mondo.[19][20][21][22]

Stazioni radiofoniche

  • Uniiq FM
  • Volta Star
  • Twin City Radio
  • Radio Central
  • Radio Savannah
  • Garden City Radio
  • URA Radio
  • Radio Upper West
  • Sunrise FM
  • Obonu FM
  • Radio BAR

Altre attività

Ghana Broadcasting Corporation, che è anche un'organizzazione supervisionata dal Ministero dell'informazione, gestisce una scuola di formazione in radiotelevisione e ingegneria, che ha due facoltà: quella di giornalismo radiotelevisivo e quella di tecnologia radiotelevisiva.[23]

Note

  1. ^ GBC launches 80th anniversary celebrations, www.myjoyonline.com
  2. ^ Ghana profile - Media BBC, 15 agosto 2017
  3. ^ Sydney W. Head, British Colonial Broadcasting Policies: The Case of the Gold Coast, African Studies, pp. 39–47, 1979, www.jstor.org
  4. ^ A. Gadzekpo, Tuning in to His-story: An Account of Radio in Ghana Through the Experience of B. S. Gadzekpo, Africa, pp.177–194, Cambridge University Press.
  5. ^ Alan Wells, World Broadcasting: A Comparative View, p. 162, Greenwood Publishing Group, 1997, ISBN 978-1-56750-246-6.
  6. ^ David Ghartey-Tagoe Kwesi, A Broadcast Icon, p. 79, Xlibris Corporation, 2010, ISBN 978-1-4535-4206-4
  7. ^ Media Ownership Monitor Ghana (History), Media Foundation for West Africa e Reporter senza frontiere.
  8. ^ National Digital Broadcasting Migration Technical Committee, p. 21, sito dell'Autorità nazionale delle comunicazioni, agosto 2010.
  9. ^ BBG Partners with Ghana Broadcasting Corporation, US Agency for Global Media
  10. ^ Severious Kale-Dery, GES Releases Virtual Learning Timetable, www.graphic.com, 3 aprile 2020
  11. ^ Ghana Learning TV May Timetable from KG to SHS, Ghana Education Service (GES), 5 maggio 2020
  12. ^ Japan Supports GBC with State-of-the-Art Equipment, Citi Newsroom, 1 dicembre 2020
  13. ^ Kevin Young, TV Licence Fees Around the World, BBC News
  14. ^ The National Budget, Ministero delle finanze e della pianificazione economica del Ghana
  15. ^ First Lady Launches “Learning to Read, Reading to Learn project”, The Rebecca Foundation, 24 ottobre 2018
  16. ^ U.S. Partners with Ghana to Launch Learning Radio Program to Improve Reading for Ghanaian Children, Ambasciata degli Stati Uniti in Ghana, 15 giugno 2020
  17. ^ GES to Start Radio Learning Program June 15, www.graphic.com, 9 giugno 2020
  18. ^ Ghana Votes (What of the Media?), BBC News, 3 dicembre 2004
  19. ^ Affiliates - TV to Africa, Voice of America
  20. ^ Euronews Goes Nationwide in Ghana, Association for International Broadcasting
  21. ^ AfricaLink Partner Stations, Deutsche Welle
  22. ^ Zongo Development Fund partners GBC for development, News Ghana
  23. ^ Six Agencies We Oversee, Ministero dell'informazione del Ghana

Bibliografia

  • Victoria Ellen Smith, Voices of Ghana: Literary Contributions to the Ghana Broadcasting System 1955-57, pp. 276, 2018, James Currey, Woodbridge, Regno Unito, ISBN 9781847011930
  • A. Gadzekpo, Tuning in to His-story: An Account of Radio in Ghana Through the Experience of B. S. Gadzekpo, Africa, pp.177–194, Cambridge University Press
  • Alan Wells, World Broadcasting: A Comparative View, p. 162, Greenwood Publishing Group, 1997, ISBN 978-1-56750-246-6
  • David Ghartey-Tagoe Kwesi, A Broadcast Icon, p. 79, Xlibris Corporation, 2010, ISBN 978-1-4535-4206-4

Collegamenti esterni