Governo Orlando

Governo Orlando
StatoItalia (bandiera) Italia
Presidente del ConsiglioVittorio Emanuele Orlando
(UL)
CoalizioneUnità nazionale: UL, Indipendenti, PR, Militari, PSRI

Appoggio esterno: PDCI, UECI, PD, RAD-D., REP-D., PRI, CC, ANI

LegislaturaXXIV
Giuramento29 ottobre 1917
Dimissioni19 giugno 1919
Governo successivoNitti I
23 giugno 1919

Il governo Orlando è stato il cinquantaduesimo esecutivo del Regno d'Italia, guidato da Vittorio Emanuele Orlando.

Esso, nato in seguito alle dimissioni del governo precedente, è stato in carica dal 29 ottobre 1917[1] al 23 giugno 1919[2] (sebbene già dimissionario dal precedente 19 giugno), per un totale di 601 giorni, ovvero 1 anno 7 mesi e 24 giorni.

In questo governo furono istituiti per via di necessità belliche e politiche (essendo stato un governo di unità nazionale), tramite regio decreto, decreto luogotenenziale, decreto legislativo e decreto ministeriale, una serie di ministeri e commissariati generali. Tra i vari, nello specifico:

Compagine di governo

Appartenenza politica

Partito Presidente Ministri Commissari Sottosegretari Totale
Unione Liberale 1 7 3 10 19
Indipendente - 5 4 3 12
Partito Radicale Italiano - 3 3 5 11
Militare - 3 - 4 7
Partito Socialista Riformista Italiano - 2 - 1 4

Con l’appoggio esterno di unità nazionale di Partito Democratico Costituzionale Italiano, Unione elettorale cattolica italiana, Partito Democratico, Radicali dissenzienti, Cattolici Conservatori, Repubblicani dissenzienti, Partito Repubblicano Italiano e Associazione Nazionalista Italiana.

Situazione parlamentare

NOTA: Nonostante ormai le dinamiche parlamentari sulla fiducia (che venivano spesso attuate indirettamente e tramite vari ordini del giorno), avevano ormai portato ad una prassi di forte rilevanza stratificata e abbastanza consolidata dell’organo legislativo e della Monarchia parlamentare, con un’evidente evoluzione in senso democratico della responsabilità politica, essa fu ciononostante solo una convenzione costituzionale. Ufficialmente infatti, ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva concretamente al solo Re (il quale, dando egli stesso una prima fiducia al governo, aveva il potere di far resistere l’esecutivo ad un voto della Camera dei deputati, come alcune volte fece), il rapporto con il Parlamento in senso moderno non era pienamente obbligatorio (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione o sopravvivenza di un governo palesemente privo di tale supporto), pur diventato orami fondamentale (e più affine alla forma moderna solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale). Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo ed anche secondo il voto effettivamente subìto, il supporto che questo ha ottenuto a fini puramente enciclopedici e storici, tenendo conto della facile mutevolezza delle forze politiche e del contesto storico-politico.

Al momento della sua formazione, il 29 ottobre 1917:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[3] Maggioranza UL (265), PR (62), PSRI (19)
346 / 508
Appoggio esterno[4] PDCI (29), UECI (20), PD (11), RAD-D. (11), CC (9), REP-D. (9), PRI (8), ANI (5)
102 / 508
Opposizione PSI (52), SOC-IND (8)
60 / 508

Al momento della sua caduta, il 23 giugno 1919:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[3] Governo UL (78)
78 / 508
Opposizione UL-D. (19), PR (62), PSI (52), PDCI (29), UECI (20), PSRI (19), PD (11), RAD-D. (11), CC (9), REP-D. (9), PRI (8), SOC-IND (8), ANI (5)
262 / 508
Non votanti UL-D. (168)
168 / 508

Composizione

Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei ministri Vittorio Emanuele Orlando (UL) Carica non assegnata[5]
Vicepresidente del Consiglio dei ministri Giovanni Villa (Indipendente)
(dal 18 gennaio al 23 giugno 1919)
Carica non assegnata
Gaspare Colosimo (UL)
(dal 9 marzo 1919)
Ministri senza portafoglio Sottosegretario
Ministri senza portafoglio Leonida Bissolati Bergamaschi (PSRI)
(dal 29 novembre 1917 al 17 gennaio 1919)
Carica non assegnata
Antonio Fradeletto (UL)
(dal 17 gennaio al 18 giugno 1919)
Giovanni Villa (Indipendente)
(dal 18 gennaio 1919)
Silvio Crespi (UL)
(dal 18 giugno 1919)
Ministero Ministri Sottosegretario
Affari Esteri Sidney Sonnino (UL) Luigi Borsarelli di Rifreddo
Colonie Gaspare Colosimo (UL) Piero Foscari
Interno Vittorio Emanuele Orlando (UL)
(fino al 18 gennaio 1919)
Giovanni Villa (Indipendente)
(dal 18 gennaio al 9 marzo 1919)
Gaspare Colosimo (UL)
(dal 9 marzo 1919)
Guerra Vittorio Luigi Alfieri (Militare)
(fino al 20 marzo 1918)
Vittorio Zupelli (Militare)
(dal 20 marzo 1918 al 18 gennaio 1919)
Enrico Caviglia (Militare)
(dal 18 gennaio 1919)
Marina Alberto Del Bono (Militare) Antonio Teso
Giustizia e Affari di Culto Ettore Sacchi (PR)
(fino al 17 gennaio 1919)
Rosario Pasqualino Vassallo
Luigi Facta (UL)
(dal 17 gennaio 1919)
Finanze Filippo Meda (Indipendente) Giovanni Indri
Tesoro Francesco Saverio Nitti (PR)
(fino al 18 gennaio 1919)
Bonaldo Stringher
(dal 18 gennaio 1919)
Pubblica Istruzione Agostino Berenini (PSRI) Angelo Roth
Lavori Pubblici Luigi Dari (UL)
(fino al 1º gennaio 1919)
Roberto De Vito
Ivanoe Bonomi (PSRI)
(dal 1º gennaio 1919)
Agricoltura Giambattista Miliani (Indipendente)
(fino al 18 gennaio 1919)
Vincenzo Riccio (UL)
(dal 18 gennaio 1919)
Industria, Commercio e Lavoro Augusto Ciuffelli (UL)
Poste e Telegrafi Luigi Fera (PR) Cesare Rossi di Montelera
Armi e Munizioni
(istituito)
Alfredo Dallolio (Militare)
(fino al 14 maggio 1918)
  • Paolo Bignamini
    (fino al 14 maggio 1919)
  • Cesare Nava
    (dal 19 maggio 1919)
Vittorio Zupelli (Militare)
(dal 14 maggio 1918)
Trasporti Marittimi e Ferroviari Riccardo Bianchi (Indipendente)
(fino al 15 maggio 1918)
Giovanni Villa (Indipendente)
(dal 15 maggio 1918 al 18 gennaio 1919)
Giuseppe de Nava (UL)
(dal 18 gennaio 1919)
Approvvigionamenti e Consumi alimentari
(istituito e soppresso)
Silvio Crespi (UL)
(dal 22 maggio 1918 al 18 giugno 1919)
Maggiorino Ferraris (UL)
(dal 18 al 23 giugno 1919)
Assistenza militare e Pensioni di guerra
(istituito)
Leonida Bissolati Bergamaschi (PSRI)
(dal 1º novembre 1917 al 21 dicembre 1918)
Vittorio Zupelli (Militare)
(dal 1º gennaio 1919 al 18 gennaio 1919)
Giuseppe Girardini (PR)
(dal 18 gennaio 1919)
Armi e Trasporti
(istituito e soppresso)
Giovanni Villa (Indipendente)
(dal 18 gennaio all'8 marzo 1919)
Augusto Battaglieri
(dal 29 ottobre 1917 al 22 maggio 1918)
Terre liberate dal nemico
(istituito)
Antonio Fradeletto (UL)
(dal 19 gennaio 1919)
Ernesto Pietroboni
(dal 19 gennaio 1919)
Alti commissariati
Assistenza morale e materiale ai profughi di guerra
(istituito)
Luigi Luzzatti (UL)
(dal 22 novembre 1917 al 2 luglio 1918)
Giuseppe Girardi (UL)
(dall’11 agosto 1918)
Aggiunto
(istituito)
Alessandro Stoppato (UL)
(dal 2 novembre 1917 al 3 gennaio 1918)
Ernesto Pietriboni (PR)
(dall’11 agosto 1918)
Salvatore Segrè Sartorio (Indipendente)
Commissariati generali
Carboni e Combustibili nazionali
(istituito e soppresso)
Roberto De Vito (PR)
(fino al 3 febbraio 1918)
Armi e Munizioni
(istituito e soppresso)
Cesare Nava (UL)
(dal 15 settembre al 14 dicembre 1918)
Costruzioni navali della Marina mercantile
(istituito e soppresso)
Salvatore Orlando (Indipendente)
(dal 6 marzo al 3 ottobre 1918)
Assistenza civile e Propaganda interna
(istituito e soppresso)
Ubaldo Comandini (Indipendente)
(dal 10 febbraio 1918 al 1º aprile 1919)
Aeronautica
(istituito e soppresso)
Eugenio Chiesa (Indipendente)[9]
(dal 1º novembre 1917 al 14 dicembre 1918)

Cronologia

1917

1918

  • 18 gennaio – Il governo istituisce la commissione d'inchiesta sulla battaglia di Caporetto.[17]
  • 24 gennaio – Orlando e il commissario generale per gli approvvigionamenti e consumi Silvio Crespi si recano a Londra per discutere sulla mancanza di cereali e carbone necessario per le ferrovie.[18]
  • 29 gennaio – I colloqui di Londra si concludono positivamente. Nella notte Orlando, il ministro degli esteri Sidney Sonnino e la delegazione italiana, giungono a Parigi per un convegno a Versailles con gli Alleati.[19] La conferenza si conclude il 3 febbraio.[20]
  • 13 febbraio – Alla riapertura della Camera il governo comunica il contenuto del patto di Londra firmato il 26 aprile 1915 all'oscuro del Parlamento. Il patto era già stato pubblicato in Russia nel novembre 1917 nel corso della rivoluzione d'ottobre.[21]
  • 23 febbraio – Il deputato Ugo di Sant'Onofrio del Castillo propone di votare la fiducia al governo in seguito alle discussioni relative al patto di Londra. Al governo è riconfermata la fiducia (342 sì, 44 no).[22]
  • 14 marzo – Il ministro della guerra Vittorio Luigi Alfieri annuncia che il 20 marzo saranno chiamati alle armi i ragazzi nati nell'anno 1900.[23][24]
  • 20 marzo – Vittorio Luigi Alfieri si dimette ufficialmente dalla carica di ministro della guerra dopo aver presentato le dimissioni al presidente del consiglio il 6 marzo. Viene sostituito in giornata da Vittorio Italico Zuppelli.
  • 15 maggio – Si dimettono il ministro delle armi e munizioni Alfredo Dallolio e il ministro dei trasporti marittimi e ferroviari Riccardo Bianchi: il primo sostituito ad interim dal ministro della guerra Zuppelli, il secondo da Giovanni Villa.

1919

Note

  1. ^ Il nuovo Ministero costituito, su archiviolastampa.it, 31 ottobre 1917, p. 1.
  2. ^ Uno spunto di programma nella circolare di Nitti ai prefetti, su archiviolastampa.it, 24 giugno 1919, p. 1.
  3. ^ a b Viene qui riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipassero al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo era la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
  4. ^ In virtù delle necessità di unità nazionale e, per alcuni partiti, anche virtù del Patto Gentiloni.
  5. ^ Poiché all'epoca del Regno d'Italia la figura del Presidente del Consiglio era vista come una figura mediatrice e coordinatrice piuttosto che dirigenziale rispetto all’esecutivo, e dunque senza una costituzione autonoma, il detentore era più identificato con il ministero da egli detenuto piuttosto che dalle sue funzioni, e per questo non vi era mai stata la necessità di nominare un sottosegretario specifico, ma il Capo di governo si serviva del proprio sottosegretario ministeriale.
  6. ^ Sottosegretario con funzioni di Commissario generale per gli approvvigionamenti ed i consumi alimentari, fino al 22 maggio 1918.
  7. ^ Sottosegretario per la propaganda all'estero e per la stampa (R.D. del 1º novembre 1917, n. 1817), fino alla sua soppressione (R.D. del 4 gennaio 1919, n. 42).
  8. ^ Sottosegretario per l'Approvvigionamento delle materie prime.
  9. ^ Vicino al Partito Repubblicano Italiano (PRI).
  10. ^ Il nuovo Ministero costituito, in La Stampa, 31 ottobre 1917.
  11. ^ Un'importante conferenza a Rapallo tra i primi Ministri e i Capi militari d'Italia, d'Inghilterra e di Francia, in La Stampa, 8 novembre 1917.
  12. ^ Cadorna sostituito da Diaz nel Comando Supremo. La costituzione di un Comitato militare interalleato, in La Stampa, 9 novembre 1917.
  13. ^ La prima riunione della Conferenza degli Alleati, in La Stampa, 30 novembre 1917.
  14. ^ La Camera vota la fiducia al Governo, in La Stampa, 23 dicembre 1917.
  15. ^ L'emissione di un nuovo Prestito Nazionale consolidato al 5 per cento, in La Stampa, 1º gennaio 1918.
  16. ^ Regio decreto 6 dicembre 1917, n. 1860, in materia di "Che autorizza l'emissione di un quinto prestito nazionale mediante inscrizione nel gran libro del Debito pubblico di rendita consolidata all'interesse annuo del 5%, esente da ogni imposta presente e futura, e non soggetto a conversione a tutto il 1931."
  17. ^ La Commissione d'inchiesta, in La Stampa, 19 gennaio 1918.
  18. ^ L'On. Orlando a Londra, in La Stampa, 25 gennaio 1918.
  19. ^ Il convegno di Versailles, in La Stampa, 30 gennaio 1918.
  20. ^ La chiusura della Conferenza di Versailles, in La Stampa, 4 febbraio 1918.
  21. ^ La discussione politica alla Camera. Lettura del trattato di Londra, in La Stampa, 14 febbraio 1918.
  22. ^ Le dichiarazioni di Sonnino e Orlando alla Camera. Una commovente manifestazione patriottica - La Camera vota a grandissima maggioranza la fiducia e sospende i lavori, in La Stampa, 24 febbraio 1918.
  23. ^ I giovani della classe 1900 chiamati alle armi per il 20 marzo, in La Stampa, 15 marzo 1918.
  24. ^ Decreto legislativo luogotenenziale 10 febbraio 1918, n. 132, in materia di "Con cui si ordina l'inizio delle operazioni di leva sui giovani nati nell'anno 1900, escludendosi l'applicazione dell'art. 119 del testo unico della legge sul reclutamento del R. esercito, approvato con R. decreto 24 dicembre 1911, n. 1497. (018U0132)"
  25. ^ Il convegno degli on. Orlando e Colosimo a Oulx, in La Stampa, 9 giugno 1919.
  26. ^ Il Ministero Orlando è caduto dopo un voto contrario della Camera, in La Stampa, 20 giugno 1919.
  27. ^ Verso un Ministero Nitti-Tittoni?, in La Stampa, 21 giugno 1919.
  28. ^ Uno spunto di programma nella circolare di Nitti ai prefetti, in La Stampa, 24 giugno 1919.

Bibliografia

  • Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971

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