Graffe napoletane
Graffe napoletane | |
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Origini | |
Luogo d'origine | ![]() |
Regione | Campania |
Dettagli | |
Categoria | dolce |
Ingredienti principali | [1] |
Le graffe napoletane sono simili a ciambelle fritte ricoperte di zucchero con una base di farina e patate. Tipiche della cucina campana, vengono di solito preparate nel periodo del carnevale anche se sono reperibili durante tutto l'anno.
Storia
L’arrivo di questi dolci in Campania si fa risalire al periodo della dominazione austriaca, in seguito al trattato di Utrecht, nel corso del XVIII secolo. Le graffe, infatti, sono una rielaborazione dei Krapfen tedeschi, piccoli impasti fritti ripieni di confettura[2].
Etimologia
Le graffe non vanno confuse con il krapfen austro-tedesco, ma i due dolci hanno comunque una parentela etimologica. Secondo dizionari quali DELI[3] e Gradit[4], il termine graffa (o grappa), come krapfen deriva infatti dal longobardo krapfo (krappa in gotico) ovvero uncino. Nel tedesco antico la parola era utilizzata per indicare l'aspetto che la frittella di pasta dolce assumeva in origine.
Lievitazione
La lievitazione dell'impasto delle graffe napoletane è scomposta in quattro momenti diversi, di due ore circa ciascuno. Il rispetto di questi tempi è fondamentale per ottenere la consistenza soffice finale delle ciambelle.
Note
- ^ Ricetta Graffe Napoletane, su Sonia Peronaci.it. URL consultato l'8 novembre 2016.
- ^ Le Graffe Napoletane, su AIFB. URL consultato l'8 novembre 2016.
- ^ Manlio Cortelazzo, Paolo Zolli, DELI: Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli, 1979-1988. URL consultato il 16 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2018).
- ^ About krapfen and graffe, su Accademia della Crusca. URL consultato l'8 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2017).