Hemiscyllium ocellatum
Hemiscyllium ocellatum | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Chondrichthyes |
Sottoclasse | Elasmobranchii |
Superordine | Selachimorpha |
Ordine | Orectolobiformes |
Famiglia | Hemiscylliidae |
Genere | Hemiscyllium |
Specie | H. ocellatum |
Nomenclatura binomiale | |
Hemiscyllium ocellatum (Bonnaterre, 1788) |
Hemiscyllium ocellatum (Bonnaterre, 1788) è uno squalo appartenente alla famiglia Hemiscylliidae[2].
Distribuzione e habitat
Proviene dalle barriere coralline dell'ovest dell'oceano Pacifico, in particolare da Australia e Nuova Guinea[3]. È una specie che nuota a basse profondità in zone ricche di coralli e che si è adattata a sopravvivere in acque anossiche[1] visto che spesso nuota nelle pozze con poco ricambio d'acqua[3]. È comune soprattutto nella grande barriera corallina[4].
Descrizione
Presenta un corpo allungato, cilindrico. La testa non ha il profilo particolarmente appuntito e gli occhi sono piccoli. La lunghezza massima registrata è di 107 cm[3].
La colorazione è prevalentemente marrone pallida con piccole macchie scure su tutto il corpo, delle fasce a distanza più o meno regolare di un marrone più intenso. Dietro la testa, appena sopra le pinne pettorali, ci sono due grandi macchie nere con il bordo bianco. Il ventre è pallido, le due pinne dorsali sono piccole e molto arretrate[4].
Biologia
Comportamento
È attivo prevalentemente all'alba e al tramonto[1].
Alimentazione
Si nutre sia di pesci più piccoli che di invertebrati marini come crostacei gamberi, anfipodi e granchi (Ocypodidae, Portunidae, Xanthidae) e vermi anellidi[5].
Riproduzione
È oviparo[3] e la fecondazione è interna. L'accoppiamento avviene di solito tra luglio e novembre[1]. Poco prima di esso, il maschio morde la femmina[6]. Possono deporre fino a 50 uova in un anno.
Conservazione
Questa specie viene classificata come "a rischio minimo" (LC) dalla lista rossa IUCN perché è comune, ma la sua popolazione necessita di essere monitorata perché diversi esemplari vengono catturati accidentalmente durante la pesca e perché questa specie è abbastanza ricercata per gli acquari[1].
Un altro pericolo di cui potrebbe risentire è il degrado del suo habitat. Questa specie è comunque diffusa in alcune aree marine protette e non è pericolosa per l'uomo[4].
Note
- ^ a b c d e (EN) Bennett, M.B. & Kyne, P.M. (SSG Australia & Oceania Regional Workshop, March 2003), Hemiscyllium ocellatum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) Hemiscyllium ocellatum, in WoRMS (World Register of Marine Species).
- ^ a b c d (EN) H. ocellatum, su FishBase. URL consultato il 22 marzo 2014.
- ^ a b c Marine Species Identification Portal, su species-identification.org. URL consultato il 23 marzo 2014.
- ^ H. ocellatum, alimentazione, su fishbase.org. URL consultato il 22 marzo 2014.
- ^ H. ocellatum, riproduzione, su fishbase.org. URL consultato il 22 marzo 2014.
Bibliografia
- Heupel, M.R., Whittier, J.M. and Bennett, M.B., Plasma steroid hormone profiles and reproductive biology of the epaulette shark, Hemiscyllium ocellatum, in Journal of Experimental Zoology Part A: Comparative Experimental Biology, vol. 284, n. 5, 1999, pp. 586–594.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hemiscyllium ocellatum
- Wikispecies contiene informazioni su Hemiscyllium ocellatum
Collegamenti esterni
- Hemiscyllium ocellatum (Bonnaterre, 1788), su edulifedesks.org. URL consultato il 23 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2014).
- Hemiscyllium ocellatum, Itar Shark, su eol.org. URL consultato il 23 marzo 2014.
- Areale, su maps.iucnredlist.org. URL consultato il 23 marzo 2014.
- (EN) ITIS Standard Report Page: Hemiscyllium ocellatum, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 23 marzo 2014.