Ishoʿ bar Nun
Ishoʿ bar Nun (Beth Gabbare, ca. 743 – Baghdad, 827) è stato un vescovo cristiano orientale e scrittore siro, vescovo di Ram Hormizd e patriarca della Chiesa d'Oriente tra l'823 e l'827.
Biografia
Ishoʿ, figlio di Nun, nacque nel villaggio di Beth Gabbare, tra Ninive e Mosul, nella regione di Beth Nuhadra.[1] Frequentò la scuola di Ba Shosh, presso Aqrah, ed ebbe come maestro il teologo Abraham bar Dashandad e come condiscepolo Timoteo, suo predecessore sul trono patriarcale di Baghdad.[2]
Allontanato dal nord della Mesopotamia, visse per un certo periodo a Baghdad, dove fu precettore del figlio del medico di corte, di fede nestoriana, Giorgio ibn Masawayh. Visse, forse per trent'anni, nel monastero di Mar Elia presso Mosul.[1]
Quando Timoteo divenne patriarca, lo nominò vescovo di Ram Hormizd, nel Beth Huzaye, dove è segnalato prima del 799/804; il patriarca lo volle trasferire poi alla sede metropolitana di Nisibi, ma il progetto non andò in porto per l'opposizione dei nisibeni.[1][3][4]
Nel mese di luglio dell'823 fu eletto patriarca della Chiesa d'Oriente, grazie all'appoggio ottenuto da notabili nestoriani influenti, e pose la sua residenza, come i suoi predecessori, nel convento di Dayr al-Jāthalīq.[5] Già molto anziano, morì dopo quattro anni di patriarcato nell'827[5] e fu sepolto nella chiesa del Dayr al-Jāthalīq (noto nelle fonti siriache con il nome di monastero di Klilisho).[6][7]
Opere
Diverse sono le opere attribuite a Ishoʿ bar Nun, ma solo una è conservata integralmente. Si tratta di un'opera esegetica, impostata su una serie di domande e risposte sull'Antico e il Nuovo Testamento. Molti testi di quest'esegesi sono confluiti nelle opere di Ishodad di Merv.[8]
Altre opere note, di cui restano solo parti o frammenti sono:[9]
- orazioni funebri
- alcune lettere
- frammenti di opere teologiche ignote
- canoni e decisioni giuridiche riguardanti principalmente il diritto matrimoniale ed ereditario
- un trattato di grammatica sugli omografi
Per altre opere sono noti solo i titoli:[9]
- Divisione degli uffici ecclesiastici
- Commento a Gregorio di Nazianzo.
Note
- ^ a b c Fiey, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques , XXVI, col. 174.
- ^ Chabot, Littérature syriaque, p. 109.
- ^ (FR) Jean-Maurice Fiey, L'Elam, la première des métropoles ecclésiastiques syriennes orientales Archiviato il 29 novembre 2014 in Internet Archive., in Parole de l'Orient 1 (1970), pp. 145-147.
- ^ L'identificazione del patriarca con il vescovo omonimo di Ram Hormizd, citato nelle lettere di Timoteo I, è controversa. Cf. Lucas Van Rompay, Ishoʿ bar Nun, Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, Electronic Edition.
- ^ a b Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 65.
- ^ (FR) Michel Allard, Les Chrétiens à Bagdad, Arabica, 1962, pp. 378-379.
- ^ (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanio, 2000, p. 183.
- ^ (EN) Lucas Van Rompay, Ishoʿ bar Nun, Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, Electronic Edition.
- ^ a b Chabot, Littérature syriaque, p. 110.
Bibliografia
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, coll. 1128-1129 (n. XLVI)
- (FR) Jean-Maurice Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, 749-1258, Louvain, 1980, pp. 65-67
- (FR) Jean-Maurice Fiey, v. Isho’ bar Nun, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXVI, Paris, 1997, coll. 174-175
- (FR) Jean-Baptiste Chabot, Littérature syriaque, Paris, 1934, pp. 109-110
Collegamenti esterni
- (EN) Lucas Van Rompay, Ishoʿ bar Nun, Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, Electronic Edition
Controllo di autorità | VIAF (EN) 105452717 · ISNI (EN) 0000 0000 8011 2336 · SBN SBLV122659 · CERL cnp00543766 · GND (DE) 118971174 · BNF (FR) cb12231180d (data) · J9U (EN, HE) 987007933247405171 |
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