Joel Grey

Joel Grey
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior attore non protagonista 1973

Joel Grey, noto anche con lo pseudonimo di Joel Kaye[1] (nato Joel David Katz; Cleveland, 11 aprile 1932), è un attore, cantante, regista teatrale e fotografo statunitense.

Vinse il premio Oscar al miglior attore non protagonista nel 1973 per l'interpretazione in Cabaret.[2]

Biografia

Grey nacque nell'Ohio da una famiglia ebraica. Suo padre, Mickey Katz (1909-1985), nome d'arte di Myron Meyer Katz, figlio di Menachem Katz e Johanna Herzberg, era anch'egli attore e cantante, ed era stato membro dell'orchestra del celebre musicista statunitense Spike Jones. La madre si chiamava Goldie "Grace" Epstein. Il giovane Joel ereditò la passione paterna per il mondo dello spettacolo e alla tenera età di 10 anni era già sul palcoscenico. Nel 1950 si diplomò in California presso la Beverly Hills High School a Beverly Hills. Nel 1951 debuttò in televisione nello show di Eddie Cantor. Dal 1953 iniziò ad avere piccole parti cinematografiche e, a partire dal 1958, ottenne la prima popolarità grazie alla sua partecipazione come ospite al gioco televisivo What's My Line?, insieme ad altri celebri ospiti come il poeta Louis Untermeyer e la giornalista e opinionista Dorothy Kilgallen.

Joel Grey nel 1955

La sua carriera di attore ebbe una svolta decisiva nel 1966, quando venne scritturato per il ruolo di Master of Ceremonies nel musical di Broadway Cabaret per il quale vinse il Tony Award. Quando nel 1972 venne realizzata la versione cinematografica del musical per la regia di Bob Fosse, e al fianco di Liza Minnelli, Joel Grey ricoprì il medesimo ruolo per il quale vinse il premio Oscar al miglior attore non protagonista nel 1973. Grazie a questo doppio exploit, Joel Grey è uno dei nove attori che sono stati capaci di vincere sia il Tony Award che il premio Oscar per lo stesso ruolo.

Prima di raggiungere questo obiettivo, Grey aveva già ottenuto notevoli successi in teatro, interpretando Come Blow Your Horn (1961), la prima commedia di Neil Simon, Stop the World - I Want to Get Off (1962) di Leslie Bricusse e Anthony Newley, e Half a Sixpence (1965) di Tommy Steele. Nel 1970 interpretò la versione televisiva del musical George M! sulla vita del celebre attore e compositore George M. Cohan, ruolo che reinterpreterà a Broadway nel 1992. In quel periodo, con ruoli secondari, partecipò anche ai film Buffalo Bill e gli indiani (1976) di Robert Altman e Sherlock Holmes - Soluzione settepercento (1976) di Herbert Ross.

La sua carriera televisiva venne celebrata nel 1976, quando Grey fu il primo ospite in assoluto del celebre Muppet Show di Jim Henson dove cantò Razzle Dazzle e ovviamente Cabaret. Nel 1982 divenne ospite e voce narrante per la Public Broadcasting Service nella trasmissione radiofonica To Hear. Nel 1985 tornò sul grande schermo per interpretare un vecchio maestro di arti marziali nella pellicola Il mio nome è Remo Williams di Guy Hamilton. Dopo la partecipazione nel 1991 all'episodio finale di Dallas, nel 2000 Grey tornò sul grande schermo per il regista Lars von Trier nella pellicola Dancer in the Dark, al fianco della cantante Björk.

Nel 2001 riapparve in televisione nella serie televisiva di grande successo Buffy l'ammazzavampiri, nel ruolo di Doc, e in Oz nel ruolo di Lemuel Idzik. Nel 2005 interpretò il personaggio di un uomo che ha subito un lavaggio del cervello ed è convinto di essere il terrorista Arvin Sloane nella serie televisiva Alias. Il vero Arvin Sloane nella serie è interpretato dall'attore Ron Rifkin, con il quale Joel Grey viene spesso scambiato a causa della grande somiglianza tra i due. Nel 2005 tornò a Broadway nel musical Wicked, in cui interpretò il ruolo del Mago di Oz, mentre nel 2011 fu di nuovo sulle scene newyorkesi con Anything Goes. La sua ultima apparizione a Broadway risale al 2016, quando interpretò Firs ne Il giardino dei ciliegi. Nel 2011 fece inoltre il suo debutto come regista teatrale accanto a George C. Wolfe con il dramma The Normal Heart, in cui aveva recitato nel 1985; la pièce, in scena nell'Off Broadway, valse a Grey il Drama Desk Award alla miglior regia di un'opera teatrale[3]. Nel 2018 ottenne un altro grande successo come regista, curando un revival in lingua yiddish di Fiddler on the Roof, che vinse il Drama Desk Award al miglior revival di un musical.

Joel Grey è un grande appassionato di fotografia e ha pubblicato due book fotografici, uno nel 2003 dal titolo Pictures I Had to Take e l'ultimo nel 2006 con il titolo Looking Hard at Unexpected Things.

Vita privata

Joel Grey con l'ex moglie Jo Wilder nel 1979

Il 29 giugno 1958 sposò l'attrice Jo Wilder, dalla quale divorziò nel 1982, e dalla quale ha avuto due figli, Jennifer, anch'essa attrice, e James, diventato un celebre chef. È suocero dell'attore Clark Gregg, che ha sposato sua figlia Jennifer nel 2001.

Nel gennaio del 2015, all'età di 82 anni, fece coming out, dichiarando la sua omosessualità in un'intervista al periodico People.[4]

Filmografia parziale

Cinema

Televisione

Doppiatori italiani

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Joel Grey è stato doppiato da:

Teatro

Attore

  • Borscht Capades (1951)
  • Come Blow Your Horn, Buddy Baker (1961)
  • Stop the World - I Want to Get Off, Littlechap (1962)
  • Half a Sixpence, Arthur Kipps (1965)
  • Cabaret, Maestro delle cerimonie (1966)
  • George M!, George M. Cohan (1969)
  • Goodtime Charley, Charley (1975)
  • The Grand Tour, S. L. Jacobowsky (1979)
  • The Normal Heart, Ned Weeks (1985)
  • Cabaret, Maestro delle cerimonie (1987)
  • Chicago, Amos Hart (1996)
  • Wicked, Mago di Oz (2003)
  • Anything Goes, Moonface Martin (2011)
  • Il giardino dei ciliegi, Firs (2016)

Regista

Riconoscimenti

Vinti:

  • Miglior attore non protagonista, per Cabaret (1973)

Vinti:

  • Miglior attore non protagonista in un film drammatico, per Cabaret (1973)

Candidatura:

Candidatura:

  • Miglior attore guest star in una serie comica, per Oltre il ponte (1993)

Vinti:

  • Miglior attore non protagonista in un musical, per Cabaret (1966)
  • Premio alla carriera (2023)

Candidature:

  • Miglior attore protagonista in un musical, per George M! (1968)
  • Miglior attore protagonista in un musical, per Goodtime Charley (1975)
  • Miglior attore protagonista in un musical, per The Grand Tour (1979)

Vinti:

  • Miglior attore non protagonista in un musical, per Chicago (1996)
  • Miglior regia di un'opera teatrale, per The Normal Heart (2011)

Candidature:

  • Miglior attore protagonista in un musical, per Goodtime Charley (1975)
  • Miglior attore protagonista in un musical, per The Grand Tour (1979)
  • Miglior attore protagonista in un musical, per Cabaret (1987)
  • Miglior regia di un'opera teatrale, per Fiddler on the Roof (2019)
  • Stella per il suo contributo all'industria teatrale (1985)

Note

  1. ^ (EN) Joel Grey, su Masterworks Broadway, Sony Music Entertainment.
  2. ^ (EN) Joel Grey, su Hollywood Walk of Fame. URL consultato il 30 agosto 2023.
  3. ^ (EN) Andrew Gans, Normal Heart, with Joe Mantello, Ellen Barkin, John Benjamin Hickey, Will Play Broadway's Golden, su Playbill, 23 febbraio 2011. URL consultato il 22 agosto 2019.
  4. ^ (EN) Liz McNeil, Broadway Legend Joel Grey Opens Up About His Sexuality, su People, 28 gennaio 2015. URL consultato il 28 gennaio 2015.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Oscar al miglior attore non protagonista Successore
Ben Johnson
per L'ultimo spettacolo
1973
per Cabaret
John Houseman
per Esami per la vita
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