Marco Seio Varano
Marco Seio Varano | |
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Console dell'Impero romano | |
Nome originale | Marcus Seius Varanus |
Nascita | 2 a.C. circa |
Morte | dopo il 41 |
Gens | Seia |
Consolato | luglio-agosto 41 (suffetto) |
Marco Seio Varano (in latino: Marcus Seius Varanus; 2 a.C. circa – dopo il 41) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.
Biografia
Della vita e della carriera di Varano non si conosce praticamente nulla. Forse[1][2] discendente dell'edile del 74 a.C. Marco Seio[3] o del cavaliere di età ciceroniana proprietario di una villa ad Ostia Marco Seio[4], oppure homo novus[1][2], Varano possedeva proprietà nel territorio tra Casinum e Venafrum[1], dove sono documentati suoi schiavi[5]: l'abbondanza di attestazioni della sua gens nella zona[6] potrebbe far pensare ad un'origine venafrana[1]. In ogni caso, non ci sono elementi per collegarlo alla famosa gens Seia equestre e poi consolare che produsse i prefetti del pretorio augusteo-tiberiani Lucio Seio Strabone e Lucio Elio Seiano[1].
L'unico incarico noto di Varano lo vede al vertice dello stato romano: egli fu infatti console suffetto insieme a Quinto Fuzio Lusio Saturnino nei mesi di luglio e agosto[7][8] di un anno da identificare quasi certamente con il 41[1][2], sostituendo, probabilmente come primi consoli designati da Claudio[9], gli ultimi consoli caligolei Gneo Senzio Saturnino e Quinto Pomponio Secondo[9].
Dopo il suo consolato, Varano scompare dalla storia.
Note
- ^ a b c d e f A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 558-559.
- ^ a b c G. Camodeca, L'archivio puteolano dei Sulpicii, Napoli 1999, pp. 240-245.
- ^ Cicerone, Pro Plancio, XII, 1; Lettere ad Attico, V, 13, 2; Lettere agli amici, IX, 7, 1; De officiis, II, 58.
- ^ Varrone, De re rustica, III, 2, 7-12; 6, 3; 11, 2; 16, 10.
- ^ AE 1988, 239.
- ^ Cfr. i contemporanei venafrani CIL X, 4989a e AE 1999, 485.
- ^ CIL III, 8753.
- ^ TPSulp. 70 = AE 1984, 228.
- ^ a b A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 414-416.
Bibliografia
- G. Camodeca, L'archivio puteolano dei Sulpicii, Napoli 1999, pp. 240-245.
- A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 558-559.
- PIR2 S 325 (Heil).