Martynia annua

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Martynia annua
Martynia annua
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineLamiales
FamigliaMartyniaceae
GenereMartynia
SpecieM. annua
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaPedaliaceae
GenereMartynia
SpecieM. annua
Nomenclatura binomiale
Martynia annua
L., 1753

Martynia annua L., è una pianta appartenente alla famiglia delle Martyniaceae.[1] È originaria del Nuovo Mondo e oggi la si può trovare come specie introdotta nei paesi tropicali di tutto il mondo.

Descrizione

Fiore di M. annua
Frutti di M. annua

M. annua è una pianta annuale che nasce da spesse radici e può crescere fino a 1 m di altezza o più. I germogli carnosi e verdastri diventano leggermente legnosi con l'età.[2][3]

Le foglie compaiono su steli lunghi fino a 25 cm. Le foglie ovoidali, triangolari o cuoriformi misurano fino a 25 cm di lunghezza e fino a 30 cm di larghezza. I margini delle foglie sono leggermente lobati o seghettati. La punta della foglia è appuntita o arrotondata.[2] Le foglie[4] gli steli e i fiori sono pelosi e appiccicosi.[5]

I fiori stretti, a forma di campana e a cinque petali, compaiono numerosi (fino a 20) per infiorescenza in racemi sciolti; l'infiorescenza diventa lunga quanto le foglie. Sono presenti le brattee. I fiori peduncolati misurano 4–6 cm di lunghezza e emanano un odore sgradevole.[4] La corolla esterna pelosa è di colore bianco-rosa pallido e presenta due labbra. La parte ristretta dei fiori sporge sopra i sepali, il tubo floreale stesso è bulboso o a forma di campana. La gola del fiore è decorata con macchie gialle, arancioni o viola. I petali sono più o meno distanti tra loro e ciascuno presenta una macchia viola. Il periodo di fioritura inizia a giugno e dura fino a novembre, con il picco in agosto.[2][3]

Capsule legnose di M. annua

I frutti dalla peluria fine, sono di colore da brunastro a giallo-verdastro quando maturi, e di forma ovoidale o ellittica, depressi sul dorso e sul ventre. Il mesocarpo e l'esocarpo sono decidui mentre l'endocarpo marrone scuro, legnoso, costolato e scolpito è lungo 25– 40 mm e spaccato. Le corte corna della capsula sono lunghe circa 1 cm. Per capsula si formano 2–4 semi lunghi circa 2 cm con un guscio cartaceo.[2][3][4]

Distribuzione e habitat

Martynia annua è originaria del Messico e dell'America centrale, ed è particolarmente diffusa in Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua.[1] È presente anche nelle isole delle Indie Occidentali, come Cuba, Porto Rico, Giamaica e Repubblica Dominicana. La specie è stata ormai naturalizzata nelle regioni tropicali del Vecchio Mondo, tra cui Ghana, India, Sri Lanka e Thailandia. La specie è stata introdotta anche in Australia e Nuova Caledonia, così come in Pakistan e Nigeria.[6]

Usi

Martynia annua, come altri generi della famiglia delle Martyniaceae, è stata utilizzata in vari modi da vari popoli indigeni nella sua patria d'origine fin dall'antichità ed è quindi ampiamente coltivata: come pianta puramente ornamentale e aromatica, come pianta orticola, per per scopi medicinali e per il controllo dei parassiti. In Messico, America centrale e Guatemala, l'ampia utilizzazione della Martynia annua si riflette nella varietà di nomi comuni. Quasi ovunque la pianta viene piantata tra le coltivazioni di pomodori e peperoncini per catturare parassiti come afidi e mosche bianche. In Messico, le foglie appiccicose vengono utilizzate per rimuovere i pidocchi pollini dal pollame e dai piccioni. In Messico e nell'America Centrale la pianta viene chiamata xchukch-ikil ("pescatore di pulci polline") in lingua maya.[7] In Messico, le foglie fresche vengono essiccate e trasformate in tisane per curare i reumatismi, oppure applicate sulla pelle irritata e/o ustionata.[7] Quando i frutti sono ancora giovani e morbidi, vengono messi sott'aceto come i cetriolini e poi consumati. Pendenti e gioielli essiccati vengono realizzati con i frutti secchi, duri e cavi. I semi vengono tostati e usati come cibo per gli uccelli oppure per produrre olio da cucina.[4][8]Martynia annua è coltivata fin dal XVII secolo anche in Europa. I suoi bei fiori la resero popolare come pianta ornamentale e così si diffuse rapidamente in diverse regioni del mondo, dove sfuggì alle colture orticole locali per entrare a far parte della flora locale come specie introdotta.[6]

Note

  1. ^ a b (EN) Martynia annua L. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 1º febbraio 2025.
  2. ^ a b c d Raul Gutierrez: A Phylogenetic Study of the Plant Family Martyniaceae (Order Lamiales). S. 106–108, 127 f.
  3. ^ a b c Joachim W. Kadereit: Flowering Plants · Dicotyledons. S. 283, 287, 288.
  4. ^ a b c d (EN) (PDF) Martynia annua L.: A Review on Its Ethnobotany, Phytochemical and Pharmacological Profile, su ResearchGate. URL consultato il 1º febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2018).
  5. ^ Factsheet - Martynia annua, su keys.trin.org.au, 4 ottobre 2018. URL consultato il 1º febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2018).
  6. ^ a b Raul Gutierrez: A Phylogenetic Study of the Plant Family Martyniaceae (Order Lamiales).
  7. ^ a b P. K. Bretting, Folk Names and Uses for Martyniaceous Plants, in Economic Botany, vol. 38, n. 4, 1984, pp. 452–463. URL consultato il 1º febbraio 2025.
  8. ^ Carla Emery, The Encyclopedia of Country Living, 50th Anniversary Edition: The Original Manual for Living off the Land & Doing It Yourself, Sasquatch Books, 2019, ISBN 978-1-63217-289-1.

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