Mediatrice
Nella Chiesa cattolica, Mediatrice è un titolo della Vergine Maria, madre di Gesù. Si riferisce al ruolo di intercessione della Beata Vergine Maria quale mediatrice nella Redenzione salvifica di suo figlio Gesù Cristo e al fatto che egli concede la grazia divina attraverso di lei.[1] Il titolo è quindi collegato a quello di Corredentrice.
Mediatrice è un titolo antico, usato da molti santi almeno dal V secolo. Il suo uso crebbe durante il Medioevo e raggiunse il suo apice negli scritti dei santi Luigi Maria Grignion de Montfort e Alfonso Maria de' Liguori nel XVIII secolo.[1]
Un ruolo generale di intercessione è attribuito a Maria nel cattolicesimo, nella Chiesa ortodossa e nelle Chiese ortodosse orientali.[2] Il termine "Mediatrice" fu associato a Maria nella costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II, con l'aggiunta della precisazione:
«Ciò però va inteso in modo che nulla sia detratto o aggiunto alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore.»
L'uso del titolo di Mediatrice e la dottrina secondo cui Maria possiede un più alto potere intercessorio (chiamato iperdulia), a causa della sua relazione speciale con il figlio Ges,) è distinto dalle questioni teologiche coinvolte nell'istituzione del dogma di Maria Mediatrice di tutte le grazie.
Storia
Primo millennio
Mediatrice è un titolo antico. Una preghiera attribuita a Efrem il Siro nel IV secolo recita:
«Dopo il Mediatore, tu (Maria) sei la mediatrice del mondo intero.»
Il titolo fu adottato anche nel V secolo da Basilio di Seleucia. Nell'VIII secolo il titolo di Mediatrice era di uso comune e lo usavano Andrea di Creta e san Giovanni di Damasco.[1]
Queste prime nozioni pongono la mediazione di Maria a un livello superiore rispetto ad altre forme di intercessione dei santi. La sua posizione di Madre di Gesù Cristo redentore e fonte di grazia la rende preminente tra tutti gli altri che potrebbero essere chiamati mediatori.[3]
Tardo Medioevo
La diffusione del titolo di Mediatrice si accrebbe nel Medioevo: in particolare, Bernardo di Chiaravalle (XII secolo), san Bonaventura e Bernardino da Siena (XV secolo) lo usarono frequentemente.[1]
Nel XIII secolo, san Tommaso d'Aquino notò che solo Gesù Cristo può essere il perfetto mediatore tra Dio e gli uomini. Tuttavia, ciò non impedisce che altri possano essere chiamati mediatori, in qualche modo, tra Dio e l'uomo, perché assistono e preparano la mediazione divina.[4]
Nel XVI secolo lo stesso concetto fu affermato dal Concilio di Trento, che affermò:
«I santi, che regnano insieme a Cristo, offrono le loro preghiere a Dio per gli uomini; è cosa buona e utile invocarli con supplica e ricorrere alle loro preghiere, ai loro aiuti e al loro soccorso per ottenere benefici da Dio, per mezzo di suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore, che è il nostro unico Redentore e Salvatore; tuttavia, pensano empiamente coloro che negano che i santi, che godono della beatitudine eterna in cielo, siano da invocare; o che affermano che essi non pregano per gli uomini; o che invocarli perché preghino per ciascuno di noi è idolatria; o coloro che [affermano che] ciò è ripugnante per la parola di Dio e si oppone all'onore dell'unico mediatore di Dio e degli uomini, Cristo Gesù; o che è sciocco supplicare, vocalmente o mentalmente, coloro che regnano in cielo.»
XVII-XVIII secolo
L'affidamento sull'intercessione di Maria crebbe e raggiunse il suo apice negli scritti di san Luigi Grignon de' Montfort e Alfonso Maria de' Liguori nel XVIII secolo.[1]
Il primo, che in seguito avrebbe influenzato papa Giovanni Paolo II, enfatizzava il fatto che Maria è la via naturale per avvicinarsi a Gesù a causa della sua relazione speciale con Lui.[5] Questo affidamento all'intercessione di Maria si basa sulla sua formula generale:[6]
«...compiere tutte le nostre azioni a partire da Maria, con Maria, in Maria e per Maria, in modo da poterle fare ancora più perfettamente a partire da Gesù, con Gesù, in Gesù e per Gesù....»
Nel suo Del gran mezzo della preghiera, de' Liguori esaminò gli scritti dell'Aquinate e di Bernardo di Chiaravalle sull'intercessione dei santi e sul ruolo di Maria come Mediatrice, sostenendo con forza l'opportunità del titolo mariano.[7][8]
XIX-XXI secolo
Diversi papi impiegarono il titolo di Mediatrice, tra cui[9]: Leone XIII[10] nel 1896 e Pio X nel 1904[11], così come nel XX secolo Benedetto XV[senza fonte] e Pio XI.[12] Anche Pio XII adottò tale titolo sebbene non all'interno di documenti ufficiali.[13]
Giovanni Paolo II adottò il titolo di Mediatrice diverse volte e nella sua enciclica Redemptoris Mater scrisse:
«Si ha dunque una mediazione: Maria si pone tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze. Si pone «in mezzo», cioè fa da mediatrice non come un'estranea, ma nella sua posizione di madre, consapevole che come tale può - anzi «ha il diritto» - di far presente al Figlio i bisogni degli uomini. La sua mediazione, dunque, ha un carattere di intercessione: Maria «intercede» per gli uomini. Non solo: come madre desidera anche che si manifesti la potenza messianica del Figlio, ossia la sua potenza salvifica volta a soccorrere la sventura umana, a liberare l'uomo dal male che in diversa forma e misura grava sulla sua vita.[...] Questa verità ha trovato espressione anche nel magistero del recente Concilio, ed è importante notare come la funzione materna di Maria sia da esso illustrata nel suo rapporto con la mediazione di Cristo. Infatti, vi leggiamo: «La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce l'unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l'efficacia», perché «uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù» (1 Timoteo 2,5[14]). Questa funzione sgorga, secondo il beneplacito di Dio, «dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di lui, da essa assolutamente dipende ed attinge tutta la sua efficacia». Proprio in questo senso l'evento di Cana di Galilea ci offre quasi un preannuncio della mediazione di Maria, tutta orientata verso il Cristo e protesa alla rivelazione della sua potenza salvifica. Dal testo giovanneo appare che si tratta di una mediazione materna. Come proclama il Concilio: Maria «fu per noi madre nell'ordine della grazia».»
Questioni teologiche
Tra i teologi cattolici è indiscusso il fatto che Gesù Cristo è l'unico mediatore tra Dio e il genere umano, soprattutto come Salvatore e Redentore del mondo.[15] Di conseguenza, la parola "mediatore" in senso stretto si riferisce solamente a Dio Figlio in relazione a Dio Padre; tuttavia, in senso subordinato, i cristiani esercitano una mediazione "che è efficace attraverso, con e in Cristo". Il mediatore subordinato non opera mai da solo, ma dipende sempre da Gesù[16].
Con particolare riferimento a Maria, il Catechismo della Chiesa cattolica, citando il Concilio Vaticano II, che nella Lumen gentium si riferiva a Maria come "Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice" (LG 62), afferma:
«« Questa maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell'annunciazione, e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna. [...] Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice».
« La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce [...] l'unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l'efficacia. Infatti ogni salutare influsso della beata Vergine [...] sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia ». « Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata col Verbo incarnato e redentore; ma come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato dai sacri ministri e dal popolo fedele, e come l'unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l'unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata dall'unica fonte »»
«433. L'invocare la Madonna e i Santi non dimostra forse sfiducia in Gesù Cristo, l'unico Mediatore, quasi non bastino i meriti di Lui ad ottenerci le grazie? L'invocare la Madonna e i Santi non dimostra nessuna sfiducia in Gesù Cristo, l'unico Mediatore; al contrario una fede maggiore nei meriti di Lui, tanto grandi ed efficaci, che per essi, e solo per essi, la Madonna e i Santi hanno da Dio la grazia, i meriti e la potenza d'intercessione.»
In occasione del Congresso mariologico internazionale tenutosi a Czestochowa nell'agosto 1996, fu istituita una commissione in risposta a una richiesta della Santa Sede, che aveva chiesto di conoscere l'opinione degli studiosi presenti al congresso sulla possibilità di definire un nuovo dogma di fede riguardante Maria come Corredentrice, Mediatrice e Avvocata. Negli ultimi anni, il Papa e vari dicasteri della Santa Sede avevano ricevuto petizioni che chiedevano tale definizione. La risposta della commissione, volutamente breve, fu unanime e precisa: riteneva che i titoli, così come erano stati proposti, fossero ambigui, in quanto potevano essere intesi in modi molto diversi.[17] Riteneva inoltre che non fosse opportuno abbandonare la strada tracciata dal Concilio Vaticano II e procedere alla definizione di un nuovo dogma.[18]
Mediatrice di tutte le grazie
Oltre a esprimere la fede in Maria come Mediatrice, sono state avanzate proposte per dichiarare che Maria è la Mediatrice di tutte le grazie. Papa Benedetto XV permise alle diocesi del Belgio di celebrare la festa di Maria Mediatrice di tutte le grazie il 31 maggio di ogni anno.[19] Nelle edizioni a stampa del Messale Romano da quella data fino al 1961, la Messa di Maria Mediatrice di tutte le grazie si trovava nell'appendice Missae pro aliquibus locis (Messe per alcuni luoghi), ma non nel calendario generale da usarsi ovunque si celebrasse il rito romano.[20] Nello stesso giorno erano state autorizzate anche le messe in onore della Beata Vergine Maria Regina di tutti i Santi, della Madre del Buon Amore e di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù.Al 2024 la celebrazione belga è stata sostituita il 31 agosto da una memoria facoltativa in onore della Vergine Maria Mediatrice.[21]
Note
- ^ a b c d e Antoine Nachef (Sep 1, 2000) Mary's Pope: John Paul II, Mary, and the Church ISBN 1-58051077-9 pp. 179–80
- ^ McGurkin, John Anthony 2011. The Encyclopedia of Eastern Orthodox Christianity, ISBN 1-40518539-2 p. 597
- ^ a b Miravalle (1993), p. 104.
- ^ SUMMA THEOLOGIAE: Christ as called the mediator of God and man (Tertia Pars, Q. 26), su www.newadvent.org. URL consultato il 21 gennaio 2025.
- ^ Miravalle (1993), p. 165.
- ^ Miravalle (1993), p. 175.
- ^ Sant'Alfonso Maria de' Liguori (7 giugno 2009), Treatise on Prayer ISBN 0-98199010-X p. 26
- ^ Paul Haffner (2004), The Mystery of Mary ISBN 0-85244650-0, p. 260
- ^ Lumen gentium 63, nota 187, Citazione: "Cf. LEONE XIII, Encicl. Adiutricem populi, 5 sett. 1895: ASS 28 (1895-96), p. 129. S. PIO X, Encicl. Ad diem illum, 2 febbr. 1904: Acta I, p. 154; Dz 1978a (3370) [Collantes 5.032-33]. PIO XI, Encicl. Miserentissimus, 8 maggio 1928: AAS 20 (1928), p. 178. PIO XII, Messaggio Radiof., 13 maggio 1946: AAS 38 (1946), p. 266."
- ^ Leone XIII, Encicl. Adiutricem populi, 5 sett. 1895: ASS 28 (1895-96), p. 129
- ^ S. PIO X, Encicl. Ad diem illum, 2 febbr. 1904: Acta I, p. 154; Denzinger 1978a (3370) [Collantes 5.032-33].
- ^ Pio XI, Encicl. Miserentissimus, 8 maggio 1928: AAS 20 (1928), p. 178
- ^ Pio XII, Messaggio Radiofonico del 13 maggio 1946: AAS 38 (1946), p. 266. Citazione: "Medianeira de suas graças".
- ^ 1Tm 2,5, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Timoteo 2,5, su laparola.net.
- ^ The Intercession of Saints
- ^ Mediatrix, Coredemptrix and Advocate Declaration : University of Dayton, Ohio, su udayton.edu. URL consultato il 21 gennaio 2025.
- ^ A New Marian Dogma, su www.ewtn.com. URL consultato il 21 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2019).
- ^ Miravalle (1993), p. 448.
- ^ l'edizione del 1957 e quella del 1920. Archiviato il 1º marzo 2020 in Internet Archive.
- ^ (FR) Liturgie et Sacrements : la pastorale liturgique et sacramentelle en France - SNPLS, su Liturgie & Sacrements, 8 febbraio 2025. URL consultato il 21 gennaio 2025.
Bibliografia
- (EN) Mark I. Miravalle, Introduction to Mary, Queenship Publishing ISBN=978-1-882972-06-7, 1993. (ed.ne del 2006: OCLC 1265040756)
Voci correlate
- Intitolazioni
Collegamenti esterni
- Maria è Coredemptrix, Mediatrix, Advocata? Sì! Lo dice la Dottrina Cattolica, su cooperatores-veritatis.org (archiviato il 31 ottobre 2020).
- Maria è «Mediatrice»?, su latheotokos.it, 14 settembre 2009 (archiviato il 28 ottobre 2017).
- Chiesa di Santa Maria Mediatrice a L'Aquila, su chiesadilaquila.it.
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