Panfila di Epidauro
Panfila (in greco antico: Παμφίλη?, Pamphílē, in latino Pamphĭla; Epidauro, ... – ...; fl. I secolo) è stata una storica greca antica.
Biografia
Benché la Suda la descriva come nativa di Epidauro, secondo Fozio[1] Panfila era di origine egiziana; probabilmente la famiglia di Panfila, proveniente dall'Egitto, si era trasferita ad Epidauro.
Figlia del filosofo Soteride di Epidauro, sarebbe vissuta durante il regno di Nerone[2]; sempre Fozio scrive che Panfila, che visse tredici anni col marito, fu sempre e costantemente al lavoro sul suo libro[2].
Opere
Panfila scrisse alcune opere, elencate da Suda di cui non restano che 10 frammenti.
In primo luogo, i Commentari storici (ὑπομνήματα), che trattavano di storia greca in 33 libri. Nonostante l'opera sia andata perduta, alcuni scrittori citano alcuni passiː ad esempio Aulo Gellio cita l'undicesimo e il ventinovesimo libro[3], Diogene Laerzio il venticinquesimo e il trentaduesimo[4].
Fozio scrive di lei[5]ː
«Lette le Varie note storiche di Panfila, in otto libri [6]. Era una donna sposata, come ci permette di capire all'inizio di questi commentari; aveva vissuto trent'anni con il marito fin dalla giovinezza quando iniziò la composizione di queste memorie; dice che racconta ciò che ha imparato da suo marito nel corso di una vita comune di trent'anni che è stata ininterrotta da un giorno o un'ora, e ciò che le è capitato di apprendere da tutte le altre persone che hanno visitato il marito (lui aveva molti visitatori famosi per la loro cultura) e quello che aveva preso dai libri.
Ogni affermazione che le sembrava meritevole di essere annotata e trattenuta, incluse negli appunti senza ordine, senza organizzarli o separarli per argomento, ma a caso e nell'ordine in cui ciascuno si presentava. Non ci sarebbe stata alcuna difficoltà, dice, a organizzarli secondo un piano, ma riteneva che la mescolanza e la varietà fossero più piacevoli e più graziose dell'unità di un piano.
Questo libro è utile come mezzo per l'erudizione. Vi si trovano infatti molte informazioni essenziali sulla storia, sulle frasi, su alcuni dati sulla speculazione retorica e filosofica, sulla forma poetica e casualmente su altri argomenti dello stesso genere.
Panfila era di nazionalità egiziana; la sua carriera si colloca nel pieno del regno di Nerone, imperatore dei Romani. Il suo stile, per quanto si coglie nella prefazione e quando parla altrove a nome proprio, soprattutto nel pensiero, è di tipo semplice come è naturale per quello che viene da una donna; il vocabolario non si discosta nemmeno da questo. Nei passaggi in cui parla citando scrittori prima di lei, il suo stile è più vario e non è composto secondo un unico formato.»
Secondo la Suda scrisse anche una Epitome di Ctesia in 3 libri; Epitomi di storie ed altri libri (ἐπιτομαὶ ἱστοριῶν τε καὶ ἑτερῶν βιβλίων); un'opera intitolata Sulle dispute (Περὶ ἀμφισβητήσεων); e un'altra Sulle cose d'amore (Περὶ ἀφροδισίων)[7].
Note
- ^ Biblioteca, cod. 175.
- ^ a b Smith.
- ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, XV, 17; 23.
- ^ Diogene Laerzio, I, 24, 68, 76, 90, 98; II, 24; III, 23; V, 36.
- ^ Cod. 175 - trad. A. D'Andria.
- ^ Fozio, evidentemente, aveva sottomano un esemplare incompleto.
- ^ Treccani.
Bibliografia
- Karl Wilhelm Ludwig Müller, Fragmenta Historicorum Graecorum, (FHG), vol. III, pp. 520-522.
- (EN) William Smith (a cura di), Pampiila, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870..
- S. Cagnazzi, Nicobule e Panfila, frammenti di storiche greche, Bari, Edipuglia, 1997, pp. 31-113 (introduzione, testo critico, traduzione e commento).
Collegamenti esterni
- Pànfila, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 52498957 · BAV 495/52525 · CERL cnp00555649 · LCCN (EN) no98130511 · GND (DE) 119432730 · WorldCat Identities (EN) lccn-no98130511 |
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