Film_poliziottesco
Il poliziottesco, conosciuto anche come poliziesco all'italiana, è stato un genere cinematografico italiano in voga fra la metà degli anni sessanta ed i primi anni ottanta del XX secolo, che ha toccato il culmine alla metà degli anni settanta. Le tematiche si basavano generalmente su indagini di polizia che prendevano sovente spunto da fatti di cronaca nera dell'epoca per svilupparli in chiave enfatica, spesso in senso critico o demagogico.
Storia
La genesi del poliziottesco è legata principalmente a uno tra i generi di maggior diffusione nel mondo cinematografico, cioè il poliziesco. La prima produzione italiana ascrivibile a questo genere risale agli albori del cinema sonoro, con la pellicola di Guido Brignone Corte d'Assise: si tratta di un dramma di ambientazione giudiziaria interpretato da Elio Steiner e Lya Franca, secondo film sonoro italiano ad essere distribuito nelle sale cinematografiche (il primo fu il sentimentale La canzone dell'amore) nel gennaio del 1931.
Il punto di partenza del poliziottesco è invece dato, probabilmente, dal film di Carlo Lizzani Svegliati e uccidi (1966), con Robert Hoffmann nella parte del criminale milanese Luciano Lutring. Altri episodi solitamente annoverati tra gli albori del genere sono Banditi a Milano (1968), sempre diretto da Lizzani, con Tomas Milian nel ruolo di un commissario napoletano dalla colorita umanità e Gian Maria Volonté nel ruolo del criminale torinese Pietro Cavallero, La polizia ringrazia di Stefano Vanzina (meglio conosciuto con lo pseudonimo di Steno) del 1972, con Enrico Maria Salerno, vagamente ispirato alla vicenda del Golpe Borghese, e soprattutto La polizia incrimina, la legge assolve di Enzo G. Castellari del 1973 con protagonista Franco Nero, che codificò definitivamente il genere. Il poliziottesco riscosse grande successo tra il pubblico (sia italiano che internazionale) per tutti gli anni settanta e fino al 1981, allorché il filone si esaurì e vide cessare quasi completamente la produzione di pellicole di questo tipo.
Caratteristiche tipiche
Il poliziottesco italiano è pesantemente imparentato con alcuni coevi omologhi film statunitensi, che proponevano figure di tutori della legge intransigenti, spesso violenti e immersi in una realtà urbana degradata: il Serpico di Al Pacino, l'ispettore Callaghan di Clint Eastwood, il tenente Bullitt di Steve McQueen, il tenente Parker di John Wayne e il poliziotto "Popeye" interpretato da Gene Hackman ne Il braccio violento della legge. In Italia il genere raggiungerà il suo culmine con la figura del commissario di ferro, atletico e tutto d'un pezzo, interpretato da Maurizio Merli, celebre soprattutto per la cosiddetta Trilogia del commissario Betti. Il poliziottesco rispecchiava le realtà urbane italiane dell'epoca e conteneva riferimenti ricorrenti a tematiche di cronaca: criminalità organizzata, traffico d'armi, prostituzione, terrorismo, spaccio e consumo di droga, rapine, sequestri di persona, criticità del sistema giudiziario, molte delle quali ancor oggi di attualità.
Sul piano politico, benché i film poliziotteschi siano spesso intrisi di un alto grado di qualunquismo (anche se non mancano caratterizzazioni di destra e di sinistra), il genere deve molto al cosiddetto cinema di impegno civile italiano, portato alla ribalta da autori come Marco Bellocchio, Francesco Rosi, Florestano Vancini, Elio Petri, Giuliano Montaldo e Damiano Damiani (questi ultimi che si cimenteranno direttamente con il filone).
I protagonisti dei poliziotteschi sono quasi sempre commissari di polizia sui generis: incompresi dai propri superiori, talora anarcoidi ma essenzialmente onesti, spinti da sincera generosità e da una innegabile dedizione alla propria missione di giustizia. Di indole violenta, essi sono quasi sempre inclini, per raggiungere i propri scopi, a utilizzare gli stessi metodi e ad abbassarsi allo stesso livello dei delinquenti e dei terroristi che si proponevano di combattere, e che insanguinavano l'Italia negli anni di piombo. Per nulla moralisti, distinguono spesso tra chi ruba per vivere (arrivando a tollerarlo) e chi intende apertamente danneggiare il prossimo.
Più raramente, il ruolo di protagonisti era affidato a comuni cittadini che, dopo esser stati vittime di qualche episodio criminoso (rapine, pestaggi, sequestri, omicidi di persone care) e aver toccato con mano le inefficienze dell'ordinamento giuridico italiano, decidono di farsi giustizia da sé, divenendo una sorta di vendicatori, agendo talora essi stessi con metodi criminali, e subendo perciò la sanzione delle forze dell'ordine. Esempi di questo tipo sono Il cittadino si ribella, Il giustiziere sfida la città e L'uomo della strada fa giustizia.
Un importante sottogenere, che riscosse almeno altrettanto successo di pubblico, fu il poliziottesco comico, lanciato dal personaggio, nato nel 1976 da un'idea di Bruno Corbucci e Mario Amendola, di Nico Giraldi detto "Nico er Pirata", il colorito poliziotto, connotato da una forte carica romanesca, interpretato da Tomas Milian e doppiato da Ferruccio Amendola. La saga del commissario Giraldi non va confusa con quella che ha per protagonista il "delinquente buono" Sergio Marazzi detto Er Monnezza, sempre interpretato da Tomas Milian (ed anch'esso doppiato da Ferruccio Amendola), caratterizzato anch'egli da una spiccata romanità, i cui film, pur avendo anch'essi alcune componenti comiche, vanno però annoverati come poliziotteschi drammatici.
Il poliziottesco comico annovera una vena napoletana con il commissario Rizzo detto "Piedone", interpretato da Bud Spencer (film a metà strada tra la commedia e il poliziesco).
Benché talvolta classificata come poliziottesca, la cosiddetta Trilogia del milieu, diretta da Fernando Di Leo (in cui i protagonisti sono dei criminali), presenta caratteristiche per lo più del noir e del thriller.
Differenze con altri generi
La differenza stilistica tra il poliziottesco e il poliziesco/noir è da individuare nella predilezione per l'azione e la violenza, entrambe piuttosto spiccate ed esplicite. Inoltre, il titolo è quasi sempre riferito all'impressione che si tratti più di un film che narra di poliziotti e della loro aura di vendicatori, piuttosto che di film imperniati su indagini e con un finale rassicurante in cui la legge vince sulla delinquenza, scelta, quest'ultima, diffusa nei film a carattere poliziesco dell'epoca, anche se con alcune eccezioni.
Il poliziottesco appare talvolta come un sottogenere di commistione tra molti generi "adulti", tra cui il noir, l'horror (talvolta con un notevole apporto splatter, genere in auge in Italia già alla metà degli anni sessanta e mutuato da autori quali Dario Argento, Mario Bava e Lucio Fulci) e una metamorfosi dello spaghetti-western, dal quale provengono registi ed attori. La contaminazione del western all'italiana si evince principalmente dalla visione da far west che in questo periodo storico veniva data alle realtà urbane italiane, dove per lo più i film erano ambientati.
Accoglienza della critica
In generale, la critica italiana dell'epoca non amava il genere poliziottesco: spesso i film venivano infatti accusati di veicolare messaggi "reazionari" di fascismo, di qualunquismo politico, di critica dell'ordinamento giuridico e di apologia della violenza e della giustizia sommaria. Gli articoli dedicati a queste opere erano spesso marginali, e sempre in tono dispregiativo e muovevano agli autori la critica di proporre storie e personaggi sempre uguali a sé stessi.
A partire dalla metà degli anni novanta, anche grazie a riviste di genere come Nocturno e Cine 70, il genere è stato rivalutato: tra i suoi sostenitori, il regista Quentin Tarantino ha in più occasioni ribadito il suo apprezzamento e il suo debito nei confronti dei film e dei registi del poliziottesco.[1]
Protagonisti
Tra gli attori più importanti e/o maggiormente attivi nel genere, ci sono: Mario Adorf, Marcel Bozzuffi, Riccardo Salvino, Claudio Cassinelli, Joe Dallesandro, Franco Gasparri, Giuliano Gemma, Richard Harrison, George Hilton, Ray Lovelock, Leonard Mann, Luc Merenda, Maurizio Merli, Tomas Milian, Franco Nero, Marc Porel, Ivan Rassimov, Antonio Sabàto, Enrico Maria Salerno, John Saxon, Henry Silva e Fabio Testi.
Tra le attrici: Barbara Bouchet, Florinda Bolkan, Agostina Belli, Laura Belli, Martine Brochard, Silvia Dionisio, Olga Karlatos e Luciana Paluzzi.
Tra i registi più attivi nel genere: Enzo G. Castellari, Umberto Lenzi, Stelvio Massi, Fernando Di Leo, Bruno Corbucci, Massimo Dallamano, Damiano Damiani, Sergio Martino e Duccio Tessari.
Filmografia
Precursori
In ordine cronologico (elenco non esaustivo)
- Corte d'assise (1930) di Guido Brignone
- Il testimone (1946) di Pietro Germi
- Il bandito (1946) di Alberto Lattuada
- Fumeria d'oppio (1947) di Raffaello Matarazzo
- Gioventù perduta (1948) di Pietro Germi
- In nome della legge (1949) di Pietro Germi
- I fuorilegge (1949) di Aldo Vergano
- Contro la legge (1950) di Flavio Calzavara
- Il brigante Musolino (1950) di Mario Camerini
- La strada buia (1950) di Marino Girolami
- I falsari (1951) di Franco Rossi
- La città si difende (1951) di Pietro Germi
- Il bivio (1951) di Fernando Cerchio
- Ombre sul Canal Grande (1951) di Glauco Pellegrini
- Processo alla città (1952) di Luigi Zampa
- Processo contro ignoti (1952) di Guido Brignone
- Ai margini della metropoli (1953) di Carlo Lizzani
- Foglio di via (1954) di Carlo Campogalliani
- Terrore sulla città (1956) di Anton Giulio Majano
- La sfida (1958) di Francesco Rosi
- Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi
- Il magistrato (1959) di Luigi Zampa
- Il gobbo (1960) di Carlo Lizzani
- L'assassino (1961) di Elio Petri
- Caccia all'uomo (1961) di Riccardo Freda
- La banda Casaroli (1962) di Florestano Vancini
- Mafioso (1962) di Alberto Lattuada
- Lo sgarro (1962) di Silvio Siano
- Salvatore Giuliano (1962) di Francesco Rosi
- Le mani sulla città (1963) di Francesco Rosi
Poliziotteschi
- Svegliati e uccidi (1966) di Carlo Lizzani
- Tecnica di un omicidio (1966) di Franco Prosperi
- Omicidio per appuntamento (1967) di Mino Guerrini
- Colpo doppio del camaleonte d'oro (1967) di Giorgio Stegani
- I criminali della metropoli (1967) di Gino Mangini
- A suon di lupara (1967) di Luigi Petrini
- Qualcuno ha tradito (1967) di Franco Prosperi
- Sequestro di persona (1968) di Gianfranco Mingozzi
- Banditi a Milano (1968) di Carlo Lizzani
- Il giorno della civetta (1968) di Damiano Damiani
- I bastardi (1968) di Duccio Tessari
- Gangsters '70 (1968) di Mino Guerrini
- Roma come Chicago (1968) di Alberto De Martino (conosciuto anche con il titolo Banditi a Roma)
- Quella carogna dell'ispettore Sterling (1968) di Emilio P. Miraglia
- Un corpo caldo per l'inferno (1968) di Franco Montemurro
- A qualsiasi prezzo (1968) di Emilio P. Miraglia
- Comandamenti per un gangster (1968) di Alfio Caltabiano
- I diamanti che nessuno voleva rubare (1968) di Gino Mangini
- Gangsters per un massacro (1968) di Gianfranco Parolini
- I protagonisti (1968) di Marcello Fondato
- Stuntman (1968) di Marcello Baldi
- La legge dei gangsters (1969) di Siro Marcellini
- Un detective (1969) di Romolo Guerrieri
- Gli intoccabili (1969) di Giuliano Montaldo
- I ragazzi del massacro (1969) di Fernando Di Leo
- Sedia elettrica (1969) di Demofilo Fidani
- Pelle di bandito (1969) di Piero Livi
- Colpo rovente (1969) di Piero Zuffi
- Barbagia (La società del malessere) (1969) di Carlo Lizzani
- C'era una volta un gangster (1969) di Marco Masi
- Il commissario Pepe (1969) di Ettore Scola
- La vera storia di Frank Mannata (1969) di Javier Setò
- Tempo di Charleston (1969) di Julio Diamante
- Scacco alla mafia (1970) di Lorenzo Sabatini
- Bocche cucite (1970) di Pino Tosini
- Città violenta (1970) di Sergio Sollima
- E venne il giorno dei limoni neri (1970) di Camillo Bazzoni
- Il caso "Venere privata" (1970) di Yves Boisset
- La morte risale a ieri sera (1970) di Duccio Tessari
- L'interrogatorio (1970) di Vittorio De Sisti
- L'uomo dagli occhi di ghiaccio (1971) di Alberto De Martino
- Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica (1971) di Damiano Damiani.
- Policeman (1971) di Sergio Rossi
- Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo
- Un uomo dalla pelle dura (1972) di Franco Prosperi
- La polizia ringrazia (1972) di Stefano Vanzina
- Abuso di potere (1972) di Camillo Bazzoni
- I familiari delle vittime non saranno avvertiti (1972) di Alberto De Martino
- La mano lunga del padrino (1972) di Nardo Bonomi
- Camorra (1972) di Pasquale Squitieri
- La mala ordina (1972) di Fernando Di Leo
- Torino nera (1972) di Carlo Lizzani
- Un uomo da rispettare (1972) di Michele Lupo
- Afyon - Oppio (1972) di Ferdinando Baldi
- Ricatto alla mala (1972) di Antonio Isasi-Isasmendi
- Blood story (1972) di Amasi Damiani
- L'amico del padrino (1972) di Frank Agrama
- Il vero e il falso (1972) di Eriprando Visconti
- Senza ragione (1973) di Silvio Narizzano
- Number One (1973) di Gianni Buffardi
- Il re della mala (1973) di Jurgen Roland
- Il boss (1973) di Fernando Di Leo
- Dagli archivi della polizia criminale (1973) di Paolo Lombardo
- Milano rovente (1973) di Umberto Lenzi
- Piazza pulita (1973) di Luigi Vanzi
- Anna, quel particolare piacere (1973) di Giuliano Carnimeo
- Si può essere più bastardi dell'ispettore Cliff? (1973) di Massimo Dallamano
- La legge della Camorra (1973) di Demofilo Fidani
- L'onorata famiglia - Uccidere è cosa nostra (1973) di Tonino Ricci
- No il caso è felicemente risolto (1973) di Vittorio Salerno
- Una vita lunga un giorno (1973) di Ferdinando Baldi
- Tony Arzenta - Big Guns (1973) di Duccio Tessari
- La polizia incrimina, la legge assolve (1973) di Enzo G. Castellari
- Milano trema: la polizia vuole giustizia (1973) di Sergio Martino
- La polizia è al servizio del cittadino? (1973) di Romolo Guerrieri
- Baciamo le mani (1973) di Vittorio Schiraldi
- La mano spietata della legge (1973) di Mario Gariazzo
- Revolver (1973) di Sergio Sollima
- La polizia sta a guardare (1973) di Roberto Infascelli
- Gli amici degli amici hanno saputo (1973) di Fulvio Marcolin
- Così bello così corrotto così conteso (1973) di Sergio Gobbi
- Il consigliori (1973) di Alberto De Martino
- Hanno ucciso un altro bandito (1973) di Guglielmo Garroni
- La mano nera (1973) di Antonio Racioppi
- Studio legale per una rapina (1973) di Tanio Boccia
- L'ultima chance (1973) di Maurizio Lucidi
- Violenza contro la violenza (1973) di Rolf Olsen
- 24 ore... non un minuto di più (1973) di Franco Bottari
- Sgarro alla camorra (1973) di Ettore Maria Fizzarotti
- La padrina (1973) di Giuseppe Vari
- Quelli che contano (1974) di Andrea Bianchi
- Un tipo con una faccia strana ti cerca per ucciderti (1974) di Tulio Demicheli
- I guappi (1974) di Pasquale Squitieri
- Cani arrabbiati (1974) di Mario Bava (mai uscito nelle sale)
- Il poliziotto è marcio (1974) di Fernando Di Leo
- Squadra volante (1974) di Stelvio Massi
- A pugni nudi (1974) di Marcello Zeani
- Il testimone deve tacere (1974) di Giuseppe Rosati
- Uomini duri (1974) di Duccio Tessari
- Processo per direttissima (1974) di Lucio De Caro
- La polizia indaga: siamo tutti sospettati (1974) di Michel Wym
- Milano odia: la polizia non può sparare (1974) di Umberto Lenzi
- Fatevi vivi, la polizia non interverrà (1974) di Giovanni Fago
- La polizia chiede aiuto (1974) di Massimo Dallamano
- Il cittadino si ribella (1974) di Enzo G. Castellari
- Un uomo, una città (1974) di Romolo Guerrieri
- Milano: il clan dei calabresi (1974) di Giorgio Stegani
- Perché si uccide un magistrato (1974) di Damiano Damiani
- Ordine firmato in bianco (1974) di Gianni Manera
- Corruzione al palazzo di giustizia (1974) di Marcello Aliprandi
- Crazy Joe (1974) di Carlo Lizzani
- Quel ficcanaso dell'ispettore Lawrence (1974) di Juan Bosch
- Il giudice e la minorenne (1974) di Franco Nucci
- Il giustiziere sfida la polizia (1974) di León Klimovsky
- Hold-up: Istantanea di una rapina (1974) di German Lorente
- Il siculo (1974) di Francesco Arminio
- Ultimatum alla polizia (1974) diretto da Marc Simenon
- A Venezia come Roma, Milano, Torino la spirale del crimine (1974) di registi vari
- La città gioca d'azzardo (1975) di Sergio Martino
- L'ambizioso (1975) di Pasquale Squitieri
- Storie di vita e malavita (1975) di Carlo Lizzani
- La polizia ha le mani legate (1975) di Luciano Ercoli
- La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide (1975) di Sergio Martino
- L'uomo della strada fa giustizia (1975) di Umberto Lenzi
- Mark il poliziotto (1975) di Stelvio Massi
- Roma violenta (1975) di Franco Martinelli
- Il giustiziere sfida la città (1975) di Umberto Lenzi
- Morte sospetta di una minorenne (1975) di Sergio Martino
- La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori (1975) di Fernando Di Leo
- ...a tutte le auto della polizia... (1975) di Mario Caiano
- La polizia interviene: ordine di uccidere! (1975) di Giuseppe Rosati
- Roma drogata la polizia non può intervenire (1975) di Lucio Marcaccini
- Lo sgarbo (1975) di Marino Girolami
- Fango bollente (1975), regia di Vittorio Salerno
- Vai gorilla (1975) di Tonino Valerii
- Mark il poliziotto spara per primo (1975) di Stelvio Massi
- Il tempo degli assassini (1975) di Marcello Andrei
- Due Magnum 38 per una città di carogne (1975) di Mario Pinzauti
- Fermi tutti! È una rapina (1975) di Enzo Battaglia
- Gente di rispetto (1975) di Luigi Zampa
- Squadra speciale antirapina (1975) di José Antonio De La Loma
- L'uomo che sfidò l'organizzazione (1975) di Sergio Grieco
- Roma a mano armata (1976) di Umberto Lenzi
- Milano violenta (1976) di Mario Caiano
- Uomini si nasce poliziotti si muore (1976) di Ruggero Deodato
- Gli esecutori (1976) di Maurizio Lucidi
- La polizia ordina: sparate a vista (1976) di Giuseppe Giulio Negri
- Gli amici di Nick Hezard (1976) di Fernando Di Leo
- La legge violenta della squadra anticrimine (1976) di Stelvio Massi
- Poliziotti violenti (1976) di Michele Massimo Tarantini
- Roma: l'altra faccia della violenza (1976) di Marino Girolami
- Quelli della calibro 38 (1976) di Massimo Dallamano
- Napoli violenta (1976) di Umberto Lenzi
- Il grande racket (1976) di Enzo G.Castellari
- Paura in città (1976) di Giuseppe Rosati
- Il trucido e lo sbirro (1976) di Umberto Lenzi
- Liberi armati pericolosi (1976) di Romolo Guerrieri
- Pronto ad uccidere (1976) di Franco Prosperi
- Con la rabbia agli occhi (1976) di Antonio Margheriti
- Mark colpisce ancora (1976) di Stelvio Massi
- I padroni della città (1976) di Fernando Di Leo
- Italia a mano armata (1976) di Marino Girolami
- Genova a mano armata (1976) di Mario Lanfranchi
- Il conto è chiuso (1976) di Stelvio Massi
- I violenti di Roma bene (1976) di Segri-Ferrara (Sergio Grieco-Massimo Felisatti)
- I ragazzi della Roma violenta (1976) di Renato Savino
- L'unica legge in cui credo (1976) di Claudio Giorgi
- Una Magnum Special per Tony Saitta (1976) di Alberto De Martino
- Come cani arrabbiati (1976) di Mario Imperoli
- L'ultima volta (1976) di Aldo Lado
- Sangue di sbirro (1976) di Alfonso Brescia
- Il cinico, l'infame, il violento (1977) di Umberto Lenzi
- Napoli spara! (1977) di Mario Caiano
- La banda del trucido (1977) di Stelvio Massi
- Il prefetto di ferro (1977) di Pasquale Squitieri
- Quelli dell'antirapina: 4 minuti per 4 miliardi (1977) di Gianni Siragusa
- Polizia selvaggia (1977) di Guido Zurli
- Napoli si ribella (1977) di Michele Massimo Tarantini
- La polizia è sconfitta (1977) di Domenico Paolella
- Poliziotto sprint (1977) di Stelvio Massi
- La via della droga (1977) di Enzo G.Castellari
- La banda del gobbo (1977) di Umberto Lenzi
- La malavita attacca... la polizia risponde! (1977) di Mario Caiano
- Torino violenta (1977) di Carlo Ausino
- La belva col mitra (1977) di Sergio Grieco
- La banda Vallanzasca (1977) di Mario Bianchi
- Goodbye & Amen (1977) di Damiano Damiani
- Quel pomeriggio maledetto (1977) di Mario Siciliano
- Canne mozze (1977) di Mario Imperoli
- Ritornano quelli della calibro 38 (1977) di Giuseppe Vari
- La bravata (1977) di Roberto Bianchi Montero
- L'avvocato della mala (1977) di Alberto Marras
- Io ho paura (1977) di Damiano Damiani
- Dove volano i corvi d'argento (1977) di Piero Livi
- No alla violenza (1977) di Tano Cimarosa
- Onore e guapparia (1977) di Tiziano Longo
- Operazione Kappa: sparate a vista (1977) di Luigi Petrini
- I gabbiani volano basso (1977) di Giorgio Cristallini
- Corleone (1978) di Pasquale Squitieri
- Milano... difendersi o morire (1978) di Gianni Martucci
- Poliziotto senza paura (1978) di Stelvio Massi
- Diamanti sporchi di sangue (1978) di Fernando Di Leo
- Indagine su un delitto perfetto (1978) di Giuseppe Rosati
- L'ultimo guappo (1978) di Alfonso Brescia
- Napoli... i 5 della squadra speciale (1978) di Mario Bianchi
- Sono stato un agente C.I.A. (1978) di Romolo Guerrieri
- Provincia violenta (1978) di Mario Bianchi
- Il commissario Verrazzano (1978) di Franco Prosperi
- Napoli... serenata calibro 9 (1978) di Alfonso Brescia
- Il commissario di ferro (1978) di Stelvio Massi
- Un poliziotto scomodo (1978) di Stelvio Massi
- Il braccio violento della mala (1978) di Sergio Garrone
- L'arma (1978) di Pasquale Squitieri
- Non sparate sui bambini (1978) di Gianni Crea (conosciuto anche con il titolo Squadra antisequestro)
- Quando i picciotti sgarrano (1978) di Romolo Cappadonia (distribuito solo in Sicilia)
- Porci con la P.38 (1978) di Gianfranco Pagani
- Bersaglio altezza uomo (1979) di Guido Zurli
- Il mammasantissima (1979) di Alfonso Brescia
- Un uomo in ginocchio (1979) di Damiano Damiani
- Da Corleone a Brooklyn (1979) di Umberto Lenzi
- Gardenia, il giustiziere della mala (1979) di Domenico Paolella
- Napoli storia d'amore e di vendetta (1979) di Mario Bianchi
- I guappi non si toccano (1979) di Mario Bianchi
- I contrabbandieri di Santa Lucia (1979) di Alfonso Brescia
- Sbirro, la tua legge è lenta... la mia no! (1979) di Stelvio Massi
- Napoli... la camorra sfida, la città risponde (1979) di Alfonso Brescia
- Torino centrale del vizio (1979) di Renato Polselli e Bruno Vani
- Tony, l'altra faccia della Torino violenta (1980) di Carlo Ausino
- La tua vita per mio figlio (1980) di Alfonso Brescia
- L'avvertimento (1980) di Damiano Damiani
- La pagella (1980) di Ninì Grassia
- Il giorno del Cobra (1980) di Enzo G. Castellari
- Luca il contrabbandiere (1980) di Lucio Fulci
- Il bandito dagli occhi azzurri (1980) di Alfredo Giannetti
- Mafia una legge che non perdona (1980) di Roberto Girometti
- Poliziotto solitudine e rabbia (1980) di Stelvio Massi
- Cappotto di legno (1981) di Gianni Manera
- Napoli, Palermo, New York il triangolo della camorra (1981) di Alfonso Brescia
- Uomini di parola (1981) di Tano Cimarosa
- Avvoltoi sulla città (1981) di Gianni Siragusa (uscito solo all'estero)
Poliziotteschi comici e parodie
- L'altra faccia del padrino (1973) di Franco Prosperi
- Piedone lo sbirro (1973) di Steno
- Dio, sei proprio un padreterno! (1973) di Michele Lupo
- Tutti figli di Mammasantissima (1973) di Alfio Caltabiano
- Piedino il questurino (1974) di Franco Lo Cascio
- La mafia mi fa un baffo (1974) di Riccardo Garrone
- Piedone a Hong Kong (1975) di Steno
- Colpo in canna (1975) di Fernando Di Leo
- Squadra antiscippo (1976) di Bruno Corbucci
- Squadra antifurto (1976) di Bruno Corbucci
- Squadra antitruffa (1977) di Bruno Corbucci
- Piedone l'africano (1978) di Steno
- Squadra antimafia (1978) di Bruno Corbucci
- Squadra antigangsters (1979) di Bruno Corbucci
- Assassinio sul Tevere (1979) di Bruno Corbucci
- Delitto a Porta Romana (1980) di Bruno Corbucci
- Piedone d'Egitto (1980) di Steno
- Delitto al ristorante cinese (1981) di Bruno Corbucci
- Delitto sull'autostrada (1982) di Bruno Corbucci
- Delitto in Formula Uno (1984) di Bruno Corbucci
- Delitto al Blue Gay (1984) di Bruno Corbucci
Note
- ^ Valeria Gandus, Poliziottesco a mano armata, su Panorama.it, 4 ottobre 2004. URL consultato il 7 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
Bibliografia
- Daniele Magni e Silvio Giobbio "Ancora più... Cinici infami e violenti - Dizionario dei film polizieschi italiani anni '70", Bloodbuster Edizioni, 2010, ISBN 978-88-902087-4-4
- Roberto Curti, "Italia odia. Il cinema poliziesco italiano", Edizioni Lindau, 2006, ISBN 88-7180-586-0
- Giovanni Buttafava, "Procedure sveltite", in "Il Patalogo Due. Annuario 1980 dello spettacolo, Volume secondo - Cinema e televisione"*, Ubulibri/Electa, 1980
- Antonio Tentori, Antonio Cozzi, "Italia a mano armata: Libro del cinema poliziesco italiano", Profondo Rosso Edizioni, Roma, 2010
- Federico Patrizi, "Italia calibro 9. Tutto il cinema poliziottesco made in Italy", Mondo Ignoto Edizioni, Roma, 2010
- Fabrizio Luperto, "Il Cinema calibro 9. Guida al poliziottesco, Manni Edizioni, Roma, 2016
- Paolo Spagnuolo, Milano odia. La polizia non può sparare. Storia di un cult nell'Italia degli anni settanta, Milieu, Milano, 2018, ISBN 978-8831977012.
- Gordiano Lupi, Il trucido e lo sbirro, Edizioni Profondo Rosso, Roma, 2001, ISBN 88-89084-50-2
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Il poliziottesco dal sito della Rai
- Approfondimento sul poliziesco all'italiana scritto da Davide Pulici su Nocturno
- Pollanet Squad - Sito sul poliziottesco
- Claudio Fabretti, Rock in Onda: Italia a mano armata (MP3), su ondarock.it, Radio Città Aperta, 17 gennaio 2014. parte 1 parte 2
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