Rhamphorhynchus (paleontologia)

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Rhamphorhynchus
Scheletro di Rhamphorhynchus, da parte di Leon P. A. M. Claessens,[1]
Intervallo geologico
Giurassico superiore
[2]
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Ordine † Pterosauria
Sottordine † Rhamphorhynchoidea
Famiglia † Rhamphorhynchidae
Sottofamiglia † Rhamphorhynchinae
Genere Rhamphorhynchus
Meyer, 1846
Nomenclatura binomiale
† Pterodactylus longicaudus
Münster, 1839
Sinonimi
  • Ornithopterus
    Meyer, 1838
  • Odontorhynchus
    Stolley, 1936
  • Pteromonodactylus
    Teryaev, 1967
  • Ornithocephalus muensteri
    Goldfuss, 1831
  • Pterodactylus longicaudus
    Münster, 1839
  • Pterodactylus lavateri
    Meyer, 1838
  • Pterodactylus gemmingi
    Meyer, 1846
  • Pterodactylus hirundinaceus
    Wagner, 1857
  • R. suevicus
    O. Fraas, 1855
  • R. curtimanus
    Wagner, 1858
  • R. longimanus
    Wagner, 1858
  • R. meyeri
    Owen, 1870
  • R. phyllurus
    Marsh, 1882
  • R. longiceps
    Woodward, 1902
  • R. kokeni
    F. Plieninger, 1907
  • R. megadactylus
    Koenigswald, 1931
  • R. carnegiei
    Koh, 1937
Specie
  • R. muensteri
    (Goldfuss, 1831)
  • R. etchesi
    (O'Sullivan & Martill, 2015)

Il ranforinco (gen. Rhamphorhynchus muensteri GOLDFUSS, 1831) era uno pterosauro vissuto a partire dal Triassico superiore fino al Giurassico superiore (circa 150 milioni di anni fa) in Europa e in Africa.

Gli pterosauri comparsi nel triassico e vissuti per tutto il giurassico avevano una lunga coda ossea, zampe corte e fauci dentate. Il ranforinco fu uno degli ultimi pterosauri a coda lunga, e anche uno di quelli che ha avuto più successo. Aveva ali lunghe e strette come quelle di un pellicano e sembra che vivesse in un modo piuttosto simile, planando in aria sul mare aperto alla ricerca di prede, puntando pesci e calamari e afferrandoli poi con i suoi denti affilati a volo radente sul pelo dell'acqua.

Gli Pterosauri del Triassico appartengono al sottordine Rhamphorhynchoidea (Plieninger, 1901), sono i più antichi e le caratteristiche che li contraddistinguono sono una lunga coda usata come timone durante il volo, una testa piccola e bocca provvista di numerosi denti. Gli Pterodactyloidea (Plieninger, 1901) più noti, ma evolutisi solo nel Giurassico direttamente dai Ranforinchi, avevano un vero e proprio becco, oltre ad una coda corta unita alle zampe posteriori da una membrana.

Del sottordine dei Ranforinchi, Eudimorphodon ranzii è il capostipite, essendo, ricordiamo, il più antico pterosauro conosciuto.

Descrizione

Cranio di Rhamphorynchus rinvenuto nel giacimento di Solnhofen
Ricostruzione di Rhamphorynchus

L'aspetto dell'animale era quello di un tipico pterosauro primitivo: ampie ali falciformi, testa munita di lunghi denti aguzzi, coda molto lunga. Le sue dimensioni si aggiravano intorno ai 75 centimetri di apertura alare, e a volte raggiungevano il metro. Il corpo, però, era piccolo e in genere non oltrepassava i 15 centimetri di lunghezza. Il cranio, lungo e sottile, era dotato di mascelle leggermente ricurve all'insù, dotate di una serie di micidiali denti aguzzi; quando le fauci si richiudevano, i denti formavano una trappola ideale per insetti e pesci. L'ampiezza delle ali lo denota come uno pterosauro più evoluto del dimorfodonte (Dimorphodon), vissuto svariati milioni di anni prima, anche se non evoluto quanto i contemporanei pterodattili (genere Pterodactylus).
Una caratteristica insolita del ranforinco è data dalla coda: alcuni esemplari rinvenuti nel giacimento di Solnhofen mostrano chiaramente i segni di una sorta di piega cutanea proprio sulla punta della coda formata da una membrana lobata con tendini molto rigidi[3]. Questa espansione, con tutta probabilità, funzionava come un “timone” e serviva a direzionare e stabilizzare meglio l'animale mentre era in volo. È possibile che questa struttura fosse presente anche in altri pterosauri dalla lunga coda come Scaphognathus e Dorygnathus.

Distribuzione

Molti fossili di questo pterosauro, il cui nome significa “muso a becco” sono stati rinvenuti nel famosissimo giacimento di Solnhofen, in Baviera.

Specie

Esemplare in ottimo stato di conservazione di Rhamphorhynchus munsteri

Fin dal XIX secolo, questi fossili vennero classificati come varie specie di ranforinco a seconda delle dimensioni e della forma del cranio. Recenti studi, però, hanno evidenziato che tutte queste specie (tra cui R. phyllurus e R. gemmingi) erano basate su esemplari di età diverse appartenenti a una sola specie, Rhamphorhynchus muensteri. Altre specie, comunque, sono state rinvenute in Inghilterra (Rhamphorhynchus jessoni) e in Tanzania, negli strati di Tendaguru (Rhamphorhynchus tendagurensis).

Note

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