SN 1979C
SN 1979C | |
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Scoperta | 19 aprile 1979[1] |
Galassia ospite | M100 |
Tipo di supernova | supernova di tipo II-L[2][3] |
Costellazione | Chioma di berenice |
Distanza dal Sole | 50 milioni di anni luce |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 12h 22m 58,58s[2] |
Declinazione | +15° 47′ 52,7″[2] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 11,6 e 12,23 |
Magnitudine di picco | +12,23 |
SN 1979C è una supernova di tipo II-L[2] esplosa nella galassia M100, una galassia spirale distante circa 50 milioni di anni luce dalla Terra visibile nella costellazione della Chioma di Berenice.[3] La supernova è stata scoperta il 19 aprile 1979 da un insegnante di scuola ed astrofilo, Gus Johnson.[1]
Si ritiene che la stella progenitrice della supernova dovesse avere una massa pari ad almeno venti volte la massa del Sole.[3]
Il 15 novembre 2010 la NASA ha dato l'annuncio della probabile presenza di un buco nero come residuo dell'esplosione;[4] l'annuncio è il risultato di una serie di analisi dei dati rilevati tra il 1995 e il 2007 da diverse missioni spaziali, tra cui Chandra, Swift, XMM-Newton e il tedesco ROSAT (operativo fino al 1999).[4]
Le osservazioni hanno mostrato la presenza di una sorgente stabile di raggi X, probabilmente dovuta all'emissione a queste lunghezze d'onda da parte del materiale in caduta libera sul buco nero e proveniente dal resto stesso della supernova oppure da una compagna in una binaria X. Un'altra possibile spiegazione considera la presenza di una nebulosa alimentata dal vento di una pulsar in rapida rotazione, simile a quella presente al centro della Nebulosa Granchio.[4]
SN 1979C è stata inoltre studiata nel continuum radio; la sua curva di emissione è stata infatti studiata tra il 1985 e il 1990 tramite il Very Large Array.[5]
Note
- ^ a b Peter Edmonds, The Man Who Discovered SN 1979C and Beat the Machines, su chandra.harvard.edu, Harvard–Smithsonian Center for Astrophysics, 16 novembre 2010. URL consultato il 21 novembre 2010.
- ^ a b c d SN 1979C -- SuperNova, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 23 febbraio 2011.
- ^ a b c Nancy Atkinson, Has a Recent, Nearby Supernova Become a Baby Black Hole?, su universetoday.com, Universe Today, 15 novembre 2010. URL consultato il 18 novembre 2010.
- ^ a b c Trent Perrotto, Janet Anderson, Megan Watzke, NASA'S Chandra Finds Youngest Nearby Black Hole, su nasa.gov, NASA, 15 novembre 2010. URL consultato il 15 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ K. W. Weiler, S. D. van Dyk, J. L. Discenna, et al, The 10 year radio light curves for SN 1979C, in Astrophysical Journal, Part 1 (ISSN 0004-637X), vol. 380, 1991, pp. p. 161-166.
Collegamenti esterni
- (EN) A Tour of SN 1979C (narration of podcast by Dr. Dan Patnaude), su chandra.harvard.edu.