Nuova chiesa di Santa Brigida (1924-1927), con funzioni di parrocchiale[6]. Al suo interno riposano le spoglie dei santi Felice e Carpoforo[6].
Vecchia chiesa di Santa Brigida, oggi incorporata nel giardino dell'ex-Sanatorio G.B. Grassi,[6][7] la quale fino al 1772 fu la parrocchiale di Camerlata[8].
Monastero di San Carpoforo ed edifici rurali ad esso attigui, in via San Carpoforo[7]
Un edificio privato in località Genöcc[7] ospita un antico portale d'ingresso in granito sormontato da lunetta a tutto sesto, risalente al XII secolo. Il portale faceva parte della vecchia chiesa romanica di San Martino in Silvis[7], attestata nel 1197[9]. Nella stessa località, una croce[10] in metallo ricorda il luogo ove, secondo la tradizione, sarebbe avvenuto il martirio dei santi Carpoforo, Esanzio, Cassio, Severino, Secondo e Licinio.[9][11]
Nella zona meridionale del quartiere, non lontano dalla stazione ferroviaria di Como-Camerlata, si trova la chiesa di Sant'Antonio da Padova,[12] all'interno della quale spicca un affresco di Mario Bogani[13].La chiesa di Sant'Antonio da Padova
La principale architettura civile di Camerlata è il Castel Baradello, raggiungibile o da una mulattiera che parte da Piazzale Camerlata o da una serie di sentieri che si snodano a partire da Via degli Alpini.
In Piazzale Camerlata, nodo viario al centro del quartiere, sorge una fontana monumentale, opera di Cesare Cattaneo e Mario Radice, intorno alla quale si snoda il traffico automobilistico e, un tempo, anche tranviario.
Cascine Respaù
Il versante sud-occidentale del Monte Respaù ospita la Cascina Respaù di Sotto e la Cascina Respaù di Sopra. Già servitù del Castel Baradello,[14] entrambe le cascine[15] rlsalgono all'epoca medievale[10], quando costituivano delle strutture fortificate[10][15]. In particolare, la Cascina Respau di Sotto si presentava originariamente come una corte chiusa parzialmente fortificata[16]. Quando poi il castello andò in rovina, le cascine vennero adibite ad uso agricolo, scopo che mantennero fino agli anni 1950[16][15]. A testimonianza del passato agricolo rimangono, tra l'altro, un antico gelso e una fontana ripristinata nell'ambito di una riqualificazione di tutta l'area attorno alla Cascina Respaù di Sotto[17].
Proprietà del Comune di Como,[18] la Cascina Respaù di Sotto venne dapprima utilizzata per finalità sociali[15] (più precisamente, come centro di recupero per tossicodipendenti) e successivamente convertita in struttura turistica ricettiva e di ristorazione[15]. La Cascina Respaù di Sopra ospita un ristoro[15] del gruppo alpini di Como[19].
Altre strutture civili
Edificio con monumentale ingresso merlato, in Via San Carpoforo
Villa dell'ex-Sanatorio G.B. Grassi, in Piazza Camerlata 4-5[7]
Altro
Una strada a ciottoli che da piazzale Camerlata sale verso il Baradello conduce al Parco della Rimembranza[20] (o delle Rimembranze[10][14][21]) della città di Como, risalente al 1934[10].
^abcdefParco regionale Spina Verde (a cura di), La storia, in La cascina ed i terrazzamenti, pannello esplicativo collocato all'esterno della Cascina Respaù di Sotto.
^Parco regionale Spina Verde (a cura di), La riqualificazione, in La cascina ed i terrazzamenti, pannello esplicativo collocato all'esterno della Cascina Respaù di Sotto.
Renato Manzoni, Enzo Pifferi e Federico Saladanna, Conoscere il nostro parco, a cura di Parco Regionale Spina Verde, Como, Tipografia Banfi Editore, Dicembre 2002.