Il Campionato europeo di calcio UEFA 1988 (in tedesco: 1988 UEFA-Fußball-Europameisterschaft), noto anche come UEFA EURO 1988 o Germania Ovest 1988, fu l'ottava edizione dell'omonimo torneo, organizzato dall'Union of European Football Associations (UEFA).[1]
La fase eliminatoria vide la partecipazione di 32 squadre, suddivise in 7 raggruppamenti: si sarebbero qualificate le vincitrici di ogni girone. A destare sorpresa furono le esclusioni della Francia che, da campione in carica, fu superata dall'Unione Sovietica nel proprio gruppo eliminatorio[2][3] e del Belgio, che aveva ben figurato ai Mondiali messicani e che finì terzo nel suo raggruppamento di qualificazione, dietro Irlanda e Bulgaria.[4]
Nota bene:nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo" le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano l'edizione ospitata da una determinata squadra.
Per la fase finale, le rose potevano essere composte da un massimo di 20 calciatori: il termine ultimo per le convocazioni fu il 16 maggio 1988.[5][6]
Il sorteggio
Il sorteggio avviene il 12 gennaio 1988 al Centro Congressi di Düsseldorf.
La nazionale tedesca assegnata d'ufficio al Gruppo 1 e quella inglese al Gruppo 2. Inizialmente erano state designate come vice teste di serie le nazionali di Italia e Paesi Bassi; successivamente veniva deciso di lasciare solo due teste di serie.
Ecco la composizione delle fasce destinate al sorteggio[7]:
L'Italia, che dopo la fallimentare spedizione al campionato del mondo 1986 era stata affidata a Vicini, era forse la squadra che destava maggiori curiosità: l'alta componente giovanile della rosa, con il commissario tecnico che promosse gran parte degli elementi già allenati nell'Under-21, era vista allo stesso tempo sia come un punto di forza sia di debolezza, considerata l'inesperienza e la scarsa maturità del gruppo a livello internazionale.[8] Ci fu attenzione mediatica anche per i Paesi Bassi, confortati dal recente successo del PSV in Coppa dei Campioni: vari elementi della squadra di Eindhoven furono scelti per la fase finale, in aggiunta a Marco van Basten e Ruud Gullit i quali avevano da par loro vinto il titolo italiano con il Milan.[9]
Furono gli azzurri a inaugurare il torneo, pareggiando 1-1 contro i tradizionali rivali della Germania Ovest.[10] Mentre Spagna e Danimarca, tra le protagoniste della precedente edizione, non confermarono le aspettative[11] nel girone B gli Oranje si ersero a primattori, grazie anche al 3-1 sull'Inghilterra in cui van Basten segnò per tre volte.[12]
I gruppi terminarono con la sorprendente esclusione dell'Inghilterra, uscita dalla competizione senza aver ottenuto nemmeno un punto e dopo aver subito una bruciante sconfitta ad opera dei rivali irlandesi nella partita d'esordio.[4] Alle semifinali ebbero accesso l'Italia, i padroni di casa,[13] gli stessi olandesi e l'Unione Sovietica.[14] I tedeschi vennero battuti in rimonta dall'undici di Michels,[15] mentre i sovietici sconfissero gli azzurri, confermandosi una loro «bestia nera».[16] La finale fu quindi una rivincita, essendosi olandesi e sovietici già affrontati all'esordio del girone B, ma stavolta l'esito dell'atto conclusivo fu differente, con la vittoria per 2-0 dei Paesi Bassi:[17] rimane celebre il gol del raddoppio, siglato da van Basten con un tiro al volo quasi dalla linea di fondo.[18]