Discepolo
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La parola discepolo deriva dal latino discipulus, allievo, che a sua volta deriva da discere, apprendere; si riferisce a chi studia o si rifà agli insegnamenti di un maestro.
Discepolato
Il meccanismo di discepolato nasce per la trasformazione della società o di alcuni suoi aspetti. Parlare di discepolato è forse fuorviante perché incentra l'attenzione solo su uno dei poli della forma di relazione "leader-seguaci", mentre sarebbe meglio evidenziare il loro legame in quanto mette in primo piano il dinamismo di questo rapporto rispetto alla società.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5d/Willem_van_der_Vliet_-_Philosopher_and_Pupils_-_WGA25281.jpg/290px-Willem_van_der_Vliet_-_Philosopher_and_Pupils_-_WGA25281.jpg)
Il discepolato fa parte della più vasta categoria delle associazioni volontarie, più o meno elettive. Si tratta quindi di un vincolo non percepito come "dovuto" dal resto della popolazione, sono associazioni non istituzionali. Questo genere di associazioni rispondono a bisogni non percepiti (o scarsamente percepiti) dal resto della popolazione; solo un piccolo settore della società cerca delle risposte ritenute da esso basiliari e che il leader si propone di risolvere mediante delle strategie. Può trattarsi di bisogni spirituali, culturali o di altro tipo, la differenza fra i diversi tipi di discepolato sta proprio nel loro rapporto fra conoscenza e prassi. Una forma discepolare sviluppa per forza delle relazioni col resto della società, che a volte possono essere più o meno opposizionali (può trattarsi di adattamento, riforma o rivoluzione).
Il discepolato si compone di due dimensioni;
- Verticale - la leadership della guida
- Orizzontale - i discepoli sono immersi in rapporti e scambi vicendevoli paritari
Importante è notare che il leader non sussiste senza i discepoli; si tratta quindi di un sistema organico in cui guida e seguaci sono in stretta e ineludibile corrispondenza.
Nel proselitismo religioso
Ad esempio Paolo o Saulo di Tarso è stato discepolo di uno studioso del suo tempo, di nome Gamaliele; solo in un secondo tempo si è convertito al Cristianesimo.
Nella religione cristiana e in quella islamica per discepolo s'intende ciascuno degli apostoli e dei seguaci di Cristo, i cristiani, che predicarono i suoi insegnamenti.
Gesù scelse settanta o settantadue discepoli[1] per predicare i suoi insegnamenti secondo quanto si legge in Luca 10,1-20[2]. Settanta era tradizionalmente il numero dei popoli della Terra, così come i dodici apostoli rinviavano al numero delle tribù d'Israele.[3] In questo modo, la scelta di Gesù alludeva anche dal punto di vista dei numeri alla Grande Missione di predicare e fare discepoli tutti i popoli della Terra.
Nelle altre religioni non si parla espressamente di discepolo o di apprendista ma semplicemente di seguace del santo (es. Cristo).
Note
- ^ Alcuni manoscritti riportano settanta, altri manoscritti settantadue
- ^ Luca 10,1-20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Giacomo Biffi, Pecore e pastori: riflessioni sul gregge di Cristo, Cantagalli, Siena 2008, p. 25. ISBN 9788882724207, OCLC 878683846
Bibliografia
- Adriana Destro, Mauro Pesce, Le forme culturali del cristianesimo nascente, Brescia, Morcelliana, 2005
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Charles Léon Souvay, Disciple, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
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