Costruita durante il periodo in cui l'Istria era territorio dell'Impero austro-ungarico, attualmente l'infrastruttura della linea ferroviaria è di competenza dei due gestori nazionali: Slovenske železnice (Ferrovie slovene) per il tratto da Divaccia fino ad Acquaviva dei Vena, Hrvatske željeznice (Ferrovie croate) per quello fino a Pola.
Storia
Fu progettata per motivi strategici dall'Impero austro-ungarico al fine di collegare attraverso ferrovia la piazzaforte militare di Pola con Vienna e Trieste. La linea era a scartamento ordinario e partiva dalla stazione di Divaccia, posta sulla Vienna-Trieste, allo scopo di consentire un collegamento sicuro dalle possibili incursioni via mare. Essa attraversava zone interne della penisola istriana fino a raggiungere i porti di Rovigno e Pola.
Le difficoltà morfologiche dei territori da attraversare imposero la movimentazione di grosse quantità di materiali di riporto per realizzare le profonde trincee e gli alti rilevati che il tracciato scelto richiedeva. Tuttavia, per i caratteri strategici per i quali fu costruita, la linea finì per attraversare zone lontane dal mare e scarsamente popolate.
Fu costruita dalla società ferrovie statali istriane (Istrische Staatsbahn) e aperta all'esercizio il 20 settembre 1876[1]. Il servizio passeggeri e merci fu affidato alla Südbahn che gestiva a quel tempo la Vienna-Trieste. Nel 1884, secondo altre fonti nel 1882[2], la linea passò in gestione alle Ferrovie imperial-regie dello Stato austriaco (KKStB)[3].
Nonostante il tracciato risultasse periferico rispetto alla vita economica della penisola istriana, la linea riuscì nell'intento di togliere dall'isolamento le zone interne della penisola, incrementandone l'economia, seppur in modo modesto.
Nel 1966 fu chiuso al servizio viaggiatori il ramo Canfanaro–Rovigno[2]. Più volte se ne è proposto un recupero, senza giungere a risultati concreti. L'anno successivo fu aperta la strada ferrata che dall'impianto di Bresenza del Taiano (Prešnica) collega il porto di Capodistria[3].
Nel 1991, dopo la dichiarazione d'indipendenza di Slovenia e Croazia, la linea ferroviaria fu divisa dalle due nuove nazioni presso il valico di Acquaviva dei Vena (Rakitovec).
Una frana nel 2009 ha interrotto la linea per Arsia, che non è stata più ripristinata.
Nel 2013, dopo un decennale calo del traffico merci, ridotto a solo 23.000 tonn./anno, le Ferrovie Croate hanno cessato questo servizio. Pertanto la linea oggi è percorsa esclusivamente dalle automotrici del servizio locale passeggeri. Negli ultimi anni si sta tentando un rilancio della funzione transfrontaliera della ferrovia. Dopo la quasi totale chiusura di questo servizio nel 2014 (vi circolava una sola coppia di treni estiva), si è assistito ad un progressivo ripristino, con due coppie di treni giornaliere in coincidenza a Pinguente (Buzet) nell'orario 2017-2018, in aggiunta alla coppia diretta stagionale estiva.
Caratteristiche
La linea ferroviaria è interamente a singolo binario a scartamento ordinario da 1.435 mm.
È elettrificata a corrente continua a 3000 volt nel tratto Divaccia – Bresenza in quanto necessario al trasporto di merci proveniente dalla linea per Capodistria, anch'essa elettrificata con le medesime caratteristiche. Il resto del tracciato è privo di elettrificazione, per cui la trazione è svolta da locomotoridiesel.
^ab(DE) Elmar Oberegger, Pula-bahn, su Eisenbahnngeschichte Alpen-Donau-Adria, Elmar Oberegger, 2006. URL consultato il 7 marzo 2016.
^ab(EN) Frank Válóczy, Construction of Railway Lines in Slovenia, su Railways of the former Yugoslavia, 2002. URL consultato il 19 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2003).
«1876: Divača - Prešnica and on to Pula, Croatia (Istrische Staatsbahn, from 1884 to kkStB)»
^(DE) Elmar Oberegger, Rasa-bahn, su Eisenbahnngeschichte Alpen-Donau-Adria, Elmar Oberegger, 2006. URL consultato il 7 marzo 2016.