Morat
Morat città | |
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(DE) Murten (FR) Morat | |
Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Friburgo |
Distretto | Lac |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | tedesco, francese |
Territorio | |
Coordinate | 46°55′41″N 7°07′01″E |
Altitudine | 453 m s.l.m. |
Superficie | 24,77 km² |
Abitanti | 8 222 (2017) |
Densità | 331,93 ab./km² |
Frazioni | vedi elenco |
Comuni confinanti | Courgevaux, Courtepin, Cressier, Faoug, Ferenbalm (BE), Foresta statale di Galm, Greng, Gurmels, Meyriez, Mont-Vully, Münchenwiler (BE), Muntelier, Müntschemier (BE), Ried bei Kerzers, Ulmiz |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 1595, 1793, 1794, 1795, 3215, 3280, 3285 |
Prefisso | 026 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 2275 |
Targa | FR |
Nome abitanti | murtner, moratois |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Morat (toponimo francese; in tedesco Murten, in italiano Morato, desueto[1]) è un comune svizzero di 8 222 abitanti del Canton Friburgo, nel distretto di Lac del quale è il capoluogo; ha lo status di città.
Geografia fisica
Morat si affaccia sull'omonimo lago.
Storia
Nella storia elvetica è famoso per la battaglia del 22 giugno 1476 tra i borgognoni di Carlo I "il Temerario" e gli svizzeri alleati di Luigi XI di Francia, durante le cosiddette Guerre borgognone, conclusasi con la schiacciante vittoria di questi ultimi.
Il 1º gennaio[senza fonte] 1975 ha inglobato il comune soppresso di Burg bei Murten, il 1º gennaio[senza fonte] 1991 quello di Altavilla, il 1º gennaio[senza fonte] 2013 quello di Büchslen e il 1º gennaio[senza fonte] 2016 quelli di Courlevon (che a sua volta il 15 febbraio[senza fonte] 1974 aveva inglobato il comune soppresso di Coussiberlé), Jeuss, Lurtigen e Salvenach[1].
Il 1º gennaio 2022 ha inglobato gli attigui comuni soppressi di Galmiz e Gempenach[2] e quello di Clavaleyres[3], il quale è così passato dal Canton Berna al Canton Friburgo.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa riformata tedesca (già di Santa Maria), attestata dal 1381 e ricostruita nel 1681-1682 e nel 1710[1];
- Chiesa riformata francese (già chiesa dell'ospedale di Santa Caterina), eretta nel 1239 e ricostruita dopo il 1476[1];
- Chiesa cattolica di San Maurizio, eretta nel 1885[1].
Architetture civili
- Castello di Morat, eretto nel 1255-1300 da Pietro II di Savoia[1];
- Castello di Löwenberg[1].
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[4]
Lingue e dialetti
Gli abitanti sono per l'83% di lingua tedesca, per il 15% di lingua francese e per lo 0,5% di lingua italiana[5].
Geografia antropica
Frazioni e quartieri
Le frazioni e i quartieri di Morat sono[1]:
- Altavilla[6]
- Büchslen[7]
- Burg bei Murten[8]
- Oberburg
- Clavaleyres[3]
- Courlevon[9]
- Coussiberlé[10]
- Erli[senza fonte]
- Galmiz[2]
- Gempenach[2]
- Jeuss[11]
- Längmatt
- Löwenberg[senza fonte]
- Lurtigen[12]
- Prehl[senza fonte]
- Salvenach[13]
Infrastrutture e trasporti
Morat è servita dall'omonima stazione sulle ferrovie Palézieux-Lyss e Friburgo-Morat-Ins.
Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del comune patriziale che ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene comune.
Note
- ^ a b c d e f g h i Denis Ramseyer, Hermann Schöpfer, Morat, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ a b c Fusione dei comuni di Galmiz e Gempenach in: Etat de Fribourg / Staat Freiburg - Fusions de communes / Gemeindezusammenschlüsse, pagina 9 di 11
- ^ a b Clavaleyres cambia casacca e passa a Friburgo Archiviato il 1º gennaio 2022 in Internet Archive., Corriere del Ticino, 1º gennaio 2022
- ^ Dizionario storico della Svizzera
- ^ (DE) Zahlen und Fakten, su sito istituzionale del comune di Murten. URL consultato il 25 ottobre 2018.
- ^ Hermann Schöpfer, Altavilla, in Dizionario storico della Svizzera, 29 maggio 2001. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ Jean-François Steiert, Büchslen, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ Hermann Schöpfer, Burg bei Murten, in Dizionario storico della Svizzera, 14 aprile 2008. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ Marianne Rolle, Courlevon, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ Marianne Rolle, Coussiberlé, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ Hermann Schöpfer, Jeuss, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ Hermann Schöpfer, Lurtigen, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ Hans Herren, Salvenach, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Morat
Collegamenti esterni
- Denis Ramseyer, Hermann Schöpfer, Morat, in Dizionario storico della Svizzera, 3 ottobre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- Morat, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Morat (1934), in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 124377145 · LCCN (EN) n83208865 · GND (DE) 4075105-3 · BNF (FR) cb122413805 (data) · J9U (EN, HE) 987007564684505171 |
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