Paolo Manuzio
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Paolo Manuzio (in latino Paulus Manutius; Venezia, 12 giugno 1512 – Roma, 6 aprile 1574) è stato un editore, tipografo e umanista italiano.
Biografia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/cd/Manuzio_Paolo.jpg/220px-Manuzio_Paolo.jpg)
Figlio terzogenito di Aldo Manuzio, ne raccolse l'eredità a partire dal 1533, quando prese in mano le redini della famosa stamperia paterna, fino ad allora gestita dal nonno materno Andrea Torresano e dai suoi eredi. In questa veste curò, in particolare, l'edizione di testi latini, mantenendo lo stile e le innovazioni tipografiche introdotte con le aldine.
Nel 1546 sposò Margherita di Gerolamo Odoni, da cui ebbe quattro figli: Aldo (1547-1597), che gli subentrò; Maria (c.1552-prima del 1597), sposata nel 1573 ad Alessandro Onorio; Girolamo (morto in tenera età nel 1559) e un quarto dal nome ignoto, pure morto in giovane età[1][2].
Si occupò anche, dal 1558, per conto di Federico Badoer, della tipografia dell'Accademia della Fama, mentre dal 1561 si trasferì a Roma, che sarebbe diventata la seconda città per la produzione del libro[3]. Qui, infatti, diresse la Stamperia del popolo romano, istituita nello stesso anno da Papa Pio IV, monopolizzando, di fatto, i privilegi di stampa relativi ai più importanti testi approvati dal Concilio di Trento, fra i quali il Catechismo e il Messale, peraltro chiedendo e ottenendo, dal pontefice, che l'autorizzazione - in considerazione dell'elevata domanda - fosse estesa anche a tipografi di altri luoghi[4].
Erudito, di formazione umanistica, scrisse numerose dissertazioni, in particolare sulle antichità romane, fra le quali il De legibus (1557) e il De senatu (1581), e commentò diverse opere di Cicerone, come ad esempio le epistole a Pomponio Attico. e a Junio Bruto. Curò in tre libri, in volgare, a partire dal 1542, le Lettere di diuersi nobilissimi huomini et eccellentissimi ingegni.[5]. Molte sue prefazioni a testi latini uscirono postume, a cura del figlio Aldo, nel 1580, come postume furono pubblicate le sue Lettere rinvenute nella Biblioteca Ambrosiana[6].
Opere
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- De gli elementi e di molti loro notabili effetti, in Venetia, Paolo Manuzio, 1557. URL consultato il 29 giugno 2015.
Note
- ^ Delle inscrizioni veneziane raccolte ed illustrate da Emmanuele Antonio Cigogna cittadino veneto. Volume 1. [-6.]:, Giuseppe Picotti, 1830, p. 71.
- ^ Angela Nuovo, The End of the Manutius Dynasty, in Jill Kraye, Paolo Sachet, The Afterlife of Aldus. Posthumous Fame, Collector and the Book Trade, The Warburg Institute, 2018, pp. 45-78.
- ^ F. Barberi, Paolo Manuzio e la stamperia del popolo romano (1561-1570): con documenti inediti, Tip. Cuggiani, Roma 1942.
- ^ L. Braida, Stampa e cultura in Europa tra XV e XVI secolo, Laterza, Bari-Roma 2000, pp. 118-119.
- ^ Lettere volgari di diuersi nobilissimi huomini et eccellentissimi ingegni.
- ^ Lettere di Paolo Manuzio esistenti nella Biblioteca Ambrosiana.
Bibliografia
- Tiziana Sterza, MANUZIO, Paolo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 69, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007. URL consultato il 12 agosto 2017.
- Tiziana Sterza, Paolo Manuzio editore a Venezia (PDF), "Acme, Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Milano", vol. 61, 2, 2008, pp. 123-167.
- Lodovica Braida, Libri di lettere. Le raccolte epistolari del Cinquecento tra inquietudini religiose e “buon volgare”, Bari, Laterza, 2009 (collana “Quadrante Laterza”).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Manùzio, Paolo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Tammaro De Marinis, MANUZIO, Paolo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- (EN) Paulus Manutius, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Paolo Manuzio, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Paolo Manuzio, su Open Library, Internet Archive.
- Biografia di Paolo Manuzio su «Rai International».
- Prospetto editore dal «Sistema Bibliotecario Nazionale».
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