Senso della vita

Amleto, contemplando un cranio, s'interroga sul senso della vita.

La domanda sul senso della vita è un tema ricorrente nella filosofia e nella psicologia, oltre che in letteratura, poesia e altre forme espressive.

Pensiero occidentale

«... il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza...»

Secondo la filosofia greca, la risposta è nella filosofia stessa come discorso e modo del vivere;[1] emblematica, a questo proposito, è la figura di Socrate, a cui Platone attribuisce questo apoftegma: «Una vita senza ricerche non è degna per l'uomo di essere vissuta»[2]. La filosofia ellenistica indica altresì la strada degli esercizi spirituali, dell'«imparare a vivere»[1]. Per Zenone di Cizio, fondatore dello stoicismo, «Lo scopo della vita è di vivere in accordo con la natura»[3].

Col cristianesimo la ricerca del senso della vita resta incentrata sul bisogno di verità, che in Agostino diventa esigenza insaziabile per riuscire a sconfiggere i dubbi della ragione, prima di giungere alla conversione: «Tali pensieri rimescolavo nel mio povero cuore gravido di assilli pungentissimi, frutto del timore della morte e della mancata scoperta della verità».[4] Nel Medioevo la domanda sul senso della vita continua a rivolgersi al trascendente, verso ciò che è ritenuto incorruttibile, anziché sui piaceri transitori ed effimeri del vivere ai quali è indirizzata la riflessione sul peccato.[5]

In epoca moderna, l'esistenzialismo indaga la problematicità del senso della vita, soprattutto in relazione al nichilismo. Søren Kierkegaard, nella sua critica alla vita estetica, afferma: «Chi scorge nel godimento il senso e lo scopo della vita, sottopone sempre la sua vita a una condizione che, o sta al di fuori dell'individuo, o è nell'individuo, ma in modo da non essere posta per opera dell'individuo stesso»[6]. Tuttavia, la realizzazione dell'individuo è rivendicata anche da Oscar Wilde, massimo esponente dell'estetismo, che scrive: «Lo scopo della vita è l'autosviluppo. Sviluppare pienamente la nostra individualità, ecco la missione che ciascuno di noi deve compiere»[7]. In polemica col razionalismo, Fëdor Dostoevskij esorta: «Ama la vita più della sua logica, solo allora ne capirai il senso»[8].

La psicologia individuale di Alfred Adler vede nella domanda sul senso della vita un'aspirazione dell'uomo alla perfezione[9].

Note

  1. ^ a b Elena Maggio, Il senso della vita. La filosofia classica ed ellenistica, Roma, Armando ed., 2003, ISBN 88-8358-430-9.
  2. ^ Apologia di Socrate, 38 A, in Platone, Tutti gli scritti, a cura di Giovanni Reale, Milano, Bompiani ed., 2001, p. 42. ISBN 88-452-9003-4
  3. ^ Giuliana Baulino, Accanto a loro con sguardo amico, Cantalupa, Effatà ed., 2000, p. 55, ISBN 88-86617-51-8.
  4. ^ Confessioni, VII, 5, trad. it. da Sant'Agostino: le Confessioni, su augustinus.it.
  5. ^ Luigi Gulizia, L'Anello spezzato della Storia. Dal senso della vita nelle antiche civiltà alla devastazione della vita nell'Era Occidentale, Vasto, Caravaggio ed., 2008, p. 307, ISBN 978-88-95437-09-5.
  6. ^ P. Feola, G. Giugni, Antologia filosofica, Istituto editoriale del Mezzogiorno, 1961, p. 181.
  7. ^ Oscar Wilde, Aforismi, traduzione di Biagio Chiaria e Riccardo Reim, Roma, Newton Compton ed., 2011, p. 87, ISBN 978-88-541-3051-7.
  8. ^ Citato in Ermes Ronchi, Sciogliere le vele, San Paolo ed., 2004, p. 53.
  9. ^ Alfred Adler, Il senso della vita, Roma, Newton Compton ed., 2012.

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