Quinto Vercellese
Quinto Vercellese comune | |
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Castello degli Avogadro. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Vercelli |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Ghisio (lista civica) dall'11-5-2011 |
Territorio | |
Coordinate | 45°23′N 8°22′E / 45.383333°N 8.366667°E |
Altitudine | 140 m s.l.m. |
Superficie | 10,9 km² |
Abitanti | 391[1] (31-12-2021) |
Densità | 35,87 ab./km² |
Comuni confinanti | Caresanablot, Collobiano, Olcenengo, Oldenico |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 13030 |
Prefisso | 0161 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 002108 |
Cod. catastale | H132 |
Targa | VC |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 764 GG[3] |
Nome abitanti | quintini o quintesi |
Patrono | santi Nazario e Celso |
Giorno festivo | 28 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Quinto Vercellese nella provincia di Vercelli | |
Sito istituzionale | |
Quinto Vercellese (Quint in piemontese) è un comune italiano di 391 abitanti della provincia di Vercelli in Piemonte
Storia
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del 27 novembre 1992.
«D'azzurro, alla torre di due palchi di rosso, mattonata di nero, ogni palco merlato alla guelfa di tre, aperta del campo, il palco superiore finestrato dello stesso, essa torre fondata sulla pianura di verde e sostenuta da due leoni d'oro, linguati e allumati di rosso, il leone posto a destra con le zampe anteriori e la zampa posteriore sinistra poggiate sulla torre, con la zampa posteriore destra poggiata sulla pianura, il leone posto a sinistra con le zampe anteriori e la zampa posteriore destra poggiata sulla torre e la zampa posteriore sinistra poggiata sulla pianura. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo troncato di verde e di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
Castello
Sorse probabilmente, su una preesistente struttura, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, a seguito dell'insediamento nel feudo della famiglia degli Avogadro. Se ne ha prima testimonianza nel 1219 quando venne citata l'esistenza di una cappella, tuttora esistente e dedicata a San Pietro. Una seconda e massiccia fase costruttiva fu attuata in epoca rinascimentale, a seguito della conquista del vercellese da parte dei Savoia che permise gli Avogadro di rientrare in possesso del maniero. Con la progressiva diffusione della coltivazione del riso la fortezza venne lentamente trasformata in una grande azienda agricola.
Nella "cappella castrense di San Pietro" si conserva una complessa stratificazione di affreschi che coprono l'arco temporale che va dal XIII al XVI secolo, alcuni dei quali venuti alla luce durante recenti restauri.
Chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso
- Chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, già testimoniata nel 964 è considerabile una delle più rappresentative architetture romanico-gotiche della regione. Osservando la facciata sono ben distinguibili le tre principali fasi costruttive: la porzione corrispondente alla navata centrale, costituita da materiali di recupero (mattoni romani, frammenti di marmo lavorato, cocci di tegole e ciottoli di fiume) è di epoca preromanica, la navata sinistra fu aggiunta durante il periodo romanico mentre la navata destra risale al periodo gotico. Il campanile fu realizzato intorno al 1466 in stile tardo romanico. Anche all'interno si possono distinguere facilmente le fasi costruttive: due massicce arcate a tutto sesto sorreggono le campate della navata sinistra mentre più agili campate a sesto acuto formano la navata destra. Buona parte della superficie interna appare ricoperta da affreschi: quelli dell'abside, dove campeggia un Cristo Pantocratore, sono riconducibili al periodo romanico; le figure laterali dei Santi Pietro e Paolo sono ascrivibili alla fine del Trecento. La prima campata della navata sinistra, detta "cappella degli Apostoli", fu affrescata tra la fine del XV secolo e l'inizio del secolo successivo. La seconda campata è chiamata "cappella dei Dottori". Nella navata destra si trovano la "cappella del Battesimo", con una decorazione floreale gotica, e la "cappella della Vergine" per le raffigurazioni che rappresentano quattro episodi della sua vita.
Galleria d'immagini
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Il castello
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Facciata della parrocchiale
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Presbiterio e navata sinistra della parrocchiale
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Navata destra della parrocchiale
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Veduta esterna Castello
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]
Infrastrutture e trasporti
Tra il 1879 e il 1933 Quinto Vercellese fu servito dalle tranvie Vercelli-Aranco e Vercelli-Biella.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
- Castello di Quinto, foglio informativo della XXI giornata FAI di primavera, a cura della Delegazione FAI di Vercelli, 2013.
- Chiesa dei SS. Nazario e Celso, foglio informativo della XXI giornata FAI di primavera, a cura della Delegazione FAI di Vercelli, 2013.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.quintovercellese.vc.it.
- Quinto Vercellése, su sapere.it, De Agostini.