Zavattarello
Zavattarello comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Mauro Colombini (lista civica di centro-destra SiAmo Zavattarello) dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 44°52′N 9°16′E |
Altitudine | 600 m s.l.m. |
Superficie | 28,4 km² |
Abitanti | 884[1] (30-11-2023) |
Densità | 31,13 ab./km² |
Frazioni | Casa Marchese, Crociglia, Lagagnolo, Le Moline, Ossenisio, Panigà, Perducco, Pradelle, Rossone, San Silverio, Tovazza |
Comuni confinanti | Alta Val Tidone (PC), Colli Verdi, Menconico, Romagnese, Varzi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27059 |
Prefisso | 0383 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018184 |
Cod. catastale | M150 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 138 GG[3] |
Nome abitanti | zavattarellesi |
Patrono | san Paolo |
Giorno festivo | 25 gennaio |
Motto | (LA) Praeda Vigil Vigilataque Poma |
Cartografia | |
Posizione del comune di Zavattarello nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Zavattarello (Zavataré in dialetto oltrepadano e dialetto bobbiese) è un comune italiano di 884 abitanti nella provincia di Pavia in Lombardia. Il piccolo borgo, situato nell'alta val Tidone, in Oltrepò Pavese, fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è dominato dalla mole del castello di Zavattarello. Vive soprattutto di agricoltura (grano, foraggio), allevamento bovino e di turismo (turismo culturale, enogastronomico, residenze estive, agriturismo e turismo panoramico).
Origini del nome
Zavattarello deve il suo nome all'attività che fu prevalente nel borgo per secoli, quella dei ciabattini: il volgare savattarellum indica proprio letteralmente "il luogo dove si confezionano le ciabatte (savatte)". Ancora oggi, nel dialetto locale, il paese è chiamato Savataré.
Storia
Antichissimo feudo dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio, dopo la formazione della Contea vescovile di Bobbio, Zavatterello diviene un feudo personale del Vescovo che vi costruisce il castello. Nel 1390 il vescovo di Bobbio cede a Jacopo Dal Verme il castello ed il feudo.[4] I conti Dal Verme terranno la signoria assieme alla Contea di Bobbio e Voghera, Borgonovo Val Tidone, Pianello Val Tidone, Castel San Giovanni, della val Tidone e altri feudi.
Unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna nel 1743, in base al Trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio. Nel 1801 il territorio è annesso alla Francia napoleonica fino al 1814. Nel 1848 come parte della provincia di Bobbio passò dalla Liguria al Piemonte, nel 1859 entrò a far parte nel circondario di Bobbio della nuova provincia di Pavia e quindi della Lombardia, nel 1923, dopo lo smembramento del circondario di Bobbio, passò alla provincia di Piacenza e quindi all'Emilia-Romagna[5].
Questa divisione comportò numerose proteste degli abitanti dei centri dell'alta valle, desiderosi di rimanere sotto la giurisdizione pavese. Le proteste culminarono nella cosiddetta marcia su Bobbio e nell'indizione di alcuni referendum locali che, tenutisi il 27 febbraio 1925, videro la vittoria della fazione che chiedeva quasi al 100% il ritorno in provincia di Pavia, chiamata anche la "Provincia Madre"[6], volontà accettata anche dal governo centrale di Roma. Nel 1926 i comuni di Romagnese, Ruino e Zavattarello vennero annessi alla provincia di Pavia e quindi tornando in Lombardia[7], Caminata e Trebecco invece rimasero parte della provincia di Piacenza, non senza proteste della popolazione locale.
Nel 1929 il comune di Valverde venne unito a Zavattarello, che prese il nome di Zavattarello Valverde (CC M151); fu quindi ricostituito nel 1956.
Cronologia
- La zona collinare dell'Oltrepò pavese che corrisponde grosso modo al comune di Zavattarello fu luogo di rifugio dei disertori dell'esercito romano, dopo che questo subì la disfatta nella battaglia della Trebbia ad opera di Annibale. [senza fonte].
- Zavattarello è storicamente documentato nelle carte bobiensi del IX secolo come Pieve di San Paolo in Sartoriano (Giacomo Coperchini "quadro ecologico e interpretazione storica del territorio Piacentino-Bobiense, 1988).
- Fine X secolo d.C.: Il Castello di Zavattarello viene fatto costruire dal vicino monastero di Bobbio (Pc).
Quando il Vescovo di Bobbio diventa conte, Zavattarello diviene un bene feudale dello stesso Vescovo.
- 1169: Il castello di Zavattarello cade nelle mani della città di Piacenza.Nel 1230 il Vescovo di Bobbio dà in locazione al comune di Piacenza tutta la sua giurisdizione temporale tra cui Zavattarello (dal "Registrum Magnum" del Comune di Piacenza).
Iniziano le lotte per il possesso del maniero tra i ghibellini Landi e i guelfi Scotti.
- 1264: Il vescovo di Bobbio infeuda Zavattarello a Ubertino Landi, signore della guerra pluriscomunicato, che fortifica la rocca rendendola inespugnabile.
Grande razziatore, negli anni successivi egli diventa il terrore della regione, ma grazie alla sua potente influenza inizia lo sviluppo del borgo.
- 1327: Manfredo Landi è signore del castello, grazie a Lodovico il Bavaro.
- 1390: Il vescovo di Bobbio Roberto Lanfranchi cede il castello al capitano di ventura Jacopo Dal Verme, donazione ratificata da papa Bonifacio IX. Inizia il pressoché ininterrotto dominio dei Dal Verme, che durerà fino al 1975, anno della donazione al comune del castello e dei terreni circostanti.
- 1978: L'amministrazione comunale inizia il restauro della rocca, gravemente danneggiata da un incendio nel 1944. Il castello è ora stato interamente restituito al pubblico.
Lo stemma
Raffigura un drago incatenato a custodia di un albero di mele rosse: riprende l'affresco che sovrasta il portale di ingresso al castello, in cui è rappresentata anche un'aquila con le ali aperte. La scritta latina “Praeda vigil vigilataque poma”, “la preda è vigile i suoi frutti sono (ben) custoditi”, è un avvertimento ai nemici che la rocca era ben difesa.
Monumenti e luoghi d'interesse
Il castello Dal Verme
Completamente costruita in pietra, con uno spessore murario medio di circa 4 metri, la rocca è un edificio titanico che, con il ricetto fortificato, le scuderie, gli spalti, la cappella, le sue oltre 40 stanze, costituisce un formidabile complesso architettonico che è oggetto di studio degli architetti militari.
Dalla terrazza e dalla torre si gode un panorama mozzafiato del territorio circostante: le verdi campagne, i freschi boschi, le colline con gli altri castelli della zona - Valverde, Trebecco, Montalto Pavese, Torre degli Alberi (Ruino), Pietragavina, Rocca de' Giorgi. Una miglior visuale era assicurata, a scopo difensivo, da altre torri d'avvistamento andate perdute.
La rocca sovrasta il borgo antico abbarbicato sulla collina, che una volta era completamente priva di vegetazione per consentire ai difensori del maniero di avvistare ogni malintenzionato. Oggi invece il verde che attornia il castello è un'area protetta, un Parco Locale di Interesse Sovracomunale Archiviato il 31 gennaio 2018 in Internet Archive. di circa 79 ettari, di grande rilevanza paesaggistica, geografica, orografica, oltre che storica e ambientale. Il ricetto fortificato era sede di una delle principali scuole di guerra di tutta l'Europa, fondata da Jacopo Dal Verme in quello che poi sarebbe divenuto il cardine dello Stato Vermesco.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[8]
Sport
Cronistoria recente
Cronistoria dell'F.C. Zavattarello | |
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Amministrazione
Comunità montane
Fa parte della fascia montana della Comunità Montana Oltrepò Pavese.
Infrastrutture e trasporti
Il territorio comunale di Zavattarello è attraversato da nord a sud dal percorso della strada statale 412 della Val Tidone che, partendo da Milano, supera il Po nei pressi di Castel San Giovanni e, poi, risale la val Tidone fino a congiungersi alla strada statale 461 del Passo del Penice (che collega Voghera a Bobbio, nel piacentino) qualche chilometro a valle dell'omonimo passo.
Dalla statale della val Tidone si collega al capoluogo comunale attraverso la strada provinciale 207 che sale subito a Zavattarello e prosegue, attraversando le località di Crociglia e Rossone, nel varzese a Pietragavina e fino a Varzi. Sempre dalla statale della val Tidone in località Casa Marchese, poco prima del confine regionale, si diparte la strada provinciale 201 Stradella-Zavattarello, che si collega al comune di Colli Verdi e attraverso verso il Passo del Carmine alla val Versa fino a Stradella.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comune di Zavattarello, Zavattarello, la perla verde dell'Oltrepò Pavese - Storia, su zavattarello.org. URL consultato il 22 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2016).
- ^ Regio Decreto 8 luglio 1923, n. 1726
- ^ Cenni storici, su cmop.it. URL consultato il 15 marzo 2020.
- ^ Legge 23 dicembre 1926, n. 2246, articolo 2, in materia di "Modificazione della circoscrizione territoriale delle provincie di Parma, Pavia e Piacenza."
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Zavattarello
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Zavattarello
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.zavattarello.pv.it.